L’ambiente è al centro dell’edizione 2019 del Cervino CineMountain, che ospita l’anteprima europea di “Bare existence”, il documentario dello scrittore, fotografo e regista Max Lowe. Gli scienziati del Polar Bear International sono i protagonisti della pellicola che è un drastico appello per la salvaguardia dell‘orso polare e del suo habitat
Sono passati dieci anni, da quando l‘orso polare è stato inserito nella lista delle specie protette a rischio di estinzione, ma nulla di significativo è stato fatto per proteggerlo. Proprio quest’anno, nella giornata mondiale a loro dedicata, il WWF ha diramato i preoccupanti dati secondo i quali la presenza dell’animale simbolo dell’ambiente polare è destinata a ridursi del 30% nei prossimi cinque anni.
In anteprima europea al Cervino CineMountain arriva il film di denuncia BARE EXISTENCE, di Max Lowe, scrittore, regista e fotografo, collaboratore di spicco del National Geographic con la passione per l’esplorazione delle grandi distese del pianeta, grazie all’influenza di due grandi alpinisti americani: suo padre Alex Lowe (ucciso da una valanga sullo Shishapangma) e il suo patrigno, Conrad Anker. Nel documentario Lowe segue gli scienziati della Polar Bear International nella loro attività quotidiana nel territorio della Baia di Hudson, una vasta insenatura del Mar Glaciale Artico vicino alla costa nord-orientale del Canada, un tempo densamente popolata dagli orsi, che oggi conta il 30% di esemplari in meno rispetto al 1984, con una prevista riduzione di 2/3 nei prossimi 50 anni.
Nel film gli scienziati, guidati da Steven Amstrup, che portano avanti programmi di ricerca, educazione e azione per la tutela dell’orso polare e sono costantemente a lavoro per monitorare la specie, raccontano che un numero sempre maggiore di esemplari nel mondo, e anche in Canada, muore di fame, come documentato nel drammatico video sull’orso dell’isola di Baffin, denutrito e sofferente, divenuto virale a livello mondiale qualche mese fa. La riduzione della crosta polare dovuta al riscaldamento climatico, sulla quale gli orsi catturano le foche, il loro alimento base, lo costringe per lunghi periodi sulla terraferma. Questa modifica delle abitudini crea un ulteriore pericolo per questi animali, proveniente dalla paura per la sicurezza delle comunità, non abituate ad incontri frequenti con gli orsi, presenti lungo la costa per periodi sempre più lunghi nella stagione estiva, quando devono mangiare grandi quantità di grasso di foca, accumulando le riserve per i mesi più freddi e difficili. L’allungarsi di questa stagione con la conseguente riduzione dei ghiacci marini estivi, riduce anche l’habitat di caccia della specie.
Tra ricerche, analisi, incontri di sensibilizzazione e esplorazioni del territorio al confine canadese, intorno all’area della cittadina di Manitoba, il documentario offre le toccanti immagini degli orsi avvicinarsi alle aree abitate, stazionare a lungo sulle terre riaffiorate dallo scioglimento dei ghiacci, alla ricerca di cibo, rovistando tra rifiuti e accontentandosi delle risorse trovate, che non rientrano nella loro naturale alimentazione. Scene strazianti che alimentano la preoccupazione degli scienziati “di non riuscire a fare abbastanza”, e per questo lavorano ogni giorno per dare un futuro a questi straordinari animali, convinti che ci sia ancora il tempo per cambiare le cose, a patto di fare le scelte giuste.
In proiezione
Giovedì 8 agosto
h. 16,00 – Centro Congressi – Valtournenche
Tutte le info su:
www.cervinocinemountain.com
FB: @cervinocinemountainfilmfestival
Instagram: cervinocinemountainfestival