L’essenza del grande maestro del cinema Federico Fellini, viene evocata nel progetto cinematografico “Dopo le nuvole”.
Sei ragazzi riminesi – Fred, Bianca, Max, Fausto, Dora e Carla trasportati sul grande schermo da Luca Binotti, Viola Dini, Gionatan Parisi, Giulia Buda, Nicolò Gorza e Aiko Riceputi Steil – si ritrovano finita la maturità a dover decidere del proprio futuro e del percorso lavorativo che vorranno intraprendere. E tra loro c’è chi ha una spiccata vena artistica e che teme di dover emigrare per poter lavorare, lasciare indietro gli amici, gli amori, la famiglia, così come dovette fare Fellini. E sarà il grande maestro a fare da specchio per un’ansia giovanile che si fonda su una precarietà che predilige il profitto sopra la creatività, e che impone dolorose decisioni nel passaggio all’età adulta.
Il film nasce dalla collaborazione tra il regista emiliano Matteo Paba e il direttore della fotografia kazako Rustam Ibraimov e da una semplice domanda “Come sarebbe stata la vita di un giovane illustratore come Fellini oggi?”
Nel delizioso panorama di Borgo San Giuliano e Marina Centro, il progetto è stato realizzato da giovani nomi del panorama emiliano-romagnolo e da attori provenienti dalle scuole di recitazione del circondario.
Alla società interessano gli individui soltanto nella misura in cui essi sono redditizi.
I giovani lo sanno. La loro ansietà nel momento d’affrontare la vita sociale è simmetrica
all’angoscia dei vecchi al momento in cui ne sono esclusi.
Simone de Beauvoir, La terza età
Claudio Bucci produttore della Stemo Production e oggi della Toed Film da sempre impegnato alla valorizzazione del cinema indipendente con questo nuovo progetto vuole dare un impulso al cinema di qualità attraverso la forma espressiva del regista Matteo Paba, a volte evocativa, ma intrisa di un realismo 3.0. La finta “democrazia “ della globalizzazione sembra dare più opportunità ai giovani ma finisce per aumentare le differenze e schiacciare la creatività. La crisi delle sale cinematografiche, già in essere pre pandemia e aumentata dalle problematiche covid, ci sta portando ai prodotti globalizzati delle piattaforme. Bucci ritiene che, come nel dopoguerra, la vera rinascita potrà esserci solo se riusciremo a valorizzare i talenti dimenticando quelle logiche di pseudo-mercato che condizionano la nostra industria cinematografica. La mancanza di idee con i cast di attori e registi del finto star system che non danno nessun contributo né attoriale né commerciale sono la vera tragedia di chi non riesce a vedere un cambiamento in atto nel quale dovremmo almeno riuscire a difendere la nostra identità culturale. La Toed film inizia un percorso con registi ed attori esordienti e fa un appello alle risorse culturali del Paese per giocare la nostra partita del cinema indipendente sui contenuti e sulla validità artistica delle opere senza pregiudizi e senza condizionamenti commerciali.
Foto in allegato per gentile concessione della Toed Film
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