Attrici ex detenute Donne Muro Alto in Cassazione con Olympe il 1 aprile

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Si va in scena! Le Donne del Muro Alto portano Olympe in Cassazione

La compagnia di attrici ex-detenute ospite del Comitato Pari Opportunità della Corte di Cassazione per una giornata dedicata all’articolo 27 della Costituzione

Martedì 1° aprile, ore 11.00

Non è un pesce d’aprile. Le Donne del Muro Alto vanno in scena nell’aula magna della Corte di Cassazione martedì 1° aprile, con lo spettacolo Olympe.

La compagnia di attrici ex detenute guidata da Francesca Tricarico sarà ospite del Comitato Pari Opportunità della Corte suprema di Cassazione per una giornata di dibattito dedicata, in particolare, al comma 3 dell’articolo 27 della Costituzione. “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.

Un’occasione di confronto unica, nella sede del Palazzo di Giustizia, tra chi ha il compito di assicurare la certezza nell’interpretazione della legge e chi ha scontato o sconta misure detentive, sulla valenza della “rieducazione del condannato” e la sua effettiva attuazione nelle carceri italiane.

Ma anche sul ruolo del teatro e sulle possibilità che apre all’interno e all’esterno del carcere, grazie a testimonianze dirette. L’esperienza delle attrici ex-detenute delle Donne del Muro Alto offre la possibilità di approfondire i temi del reinserimento post-detenzione e dello stigma sociale e di seguire il filo rosso che unisce l’esperienza detentiva alla vita fuori. Ma anche di raccontare la condizione detentiva femminile.

Lo spettacolo si inserisce in una giornata si articolerà in due sessioni: una la mattina dalle 11.00 alle 13.00, l’altra il pomeriggio dalle 15.00 alle 17.00. Sono previste due rappresentazioni teatrali – Olympe, lo spettacolo delle Donne del Muro Alto alle 11.30 e Cesare ‘addamorì! del teatro Libero di Rebibbia alle 15.30 – seguite ognuna da una tavola rotonda.

“Ringrazio chi ci ha invitato e dato la possibilità di portare Olympe, il nostro ultimo spettacolo, in questa sede – afferma Francesca Tricarico, regista e ideatrice del progetto Donne del Muro Alto – Qui risuonano con ancora maggiore forza le parole di giustizia e uguaglianza, pronunciate da Olympe de Gouges durante la Rivoluzione francese che si intrecciano con quelle delle nostre attrici, ex detenute del sistema penitenziario moderno.

Lo spettacolo ripercorre gli ultimi mesi di vita di Olympe de Gouges, che si concludono con un processo sommario e una condanna alla ghigliottina alla fine del 700, ma sono molti i richiami all’attualità che rendono questa storia purtroppo ancora oggi vicina a noi”.

Questa rappresentazione arriva dopo un anno e mezzo di tournée tra grandi e piccoli teatri, matinée per le scuole e una grande e importantissima novità per le Donne del Muro Alto: la tournée negli istituti penitenziari per la popolazione detenuta, rendendo tangibile l’applicazione dell’articolo 27. “Sono stati tutti momenti molto forti – prosegue Tricarico – che ci restituiscono pienamente il senso di questo lavoro.

Un grazie speciale alle mie attrici ex detenute che, come piace dire a loro, continuano a ‘metterci la faccia’ e a mettersi in gioco per favorire il dialogo, non sempre semplice, tra il dentro e il fuori le mura detentive, attraverso il teatro e la sua capacità di condensare lo spazio e annullare i confini”.

L’Associazione Per Ananke ideata e diretta da Francesca Tricarico, nasce nel 2007; si occupa di teatro sociale, lavorando nelle carceri, nei centri per la salute mentale, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università. Dal 2013, con il progetto Le Donne del Muro Alto, il teatro all’interno degli istituti di pena diventa l’attività principale, prima nella Casa Circondariale femminile di Rebibbia, poi nella Casa Circondariale femminile di Latina e la Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso e dal 2020 anche all’esterno con donne ammesse alle misure alternative alla detenzione ed ex detenute.

Lo spettacolo Olympe, scritto e diretto da Francesca Tricarico, nasce da un primo studio fatto nel 2015 all’interno del carcere Femminile di Rebibbia.

È la storia degli ultimi giorni in carcere di Olympe de Gouges (1748 – 1793), paladina dei diritti delle donne, ma anche dei neri, degli orfani, degli anziani, dei disoccupati, dei poveri, durante la Rivoluzione francese, e del suo processo conclusosi con la ghigliottina.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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