Lorenzo Jovanotti è tornato a Roma.
Non lo ha fermato l’edema alle corde vocali che lo aveva costretto a cancellare una data a Bologna (“mi hanno detto di andarci piano, ma come si fa…” urla dal palco) e poi ci teneva troppo ad esserci. Roma, Palalottomatica, dieci date Sold Out. E Roma si è accesa, con lui. Il concerto parte da ‘Ti porto via con me’, ‘Le canzoni’, ‘Penso positivo’ e ‘In Italia’. Ma è quando arriva ‘Oh vita’ che il pubblico si accorge che c’è qualcosa di nuovo e di diverso.
A metà canzone Lorenzo torna Jovanotti e parte con un rap. È un rap che è una dichiarazione d’amore alla città.Lorenzo ama Roma, Roma ama Lorenzo. Che riprende la chitarra e canta ‘Roma nun fa la stupida stasera’. Il palazzetto è con lui. Quasi tre ore di spettacolo, cambi d’abito, giacche sgargianti, un ballo sfrenato. Esce e rientra per il bis. ‘Terra degli uomini’, ‘Mezzogiorno’ e ‘Viva la libertà’.
E racconta ancora: “Ho visto in questo palasport il mio primo concerto, era il 1981, Pino Daniele. È bellissimo”. Saluta la band, saluta il pubblico, si vede che non vuole lasciare il palco, né lui né la sua chitarra.
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