Fantozzi fa 50 anni

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Al cinema Barberini la proiezione del film restaurato
A fare gli onori di casa i figli di Paolo Villaggio Elisabetta e Piero.

Gabriella Sassone per Dagospia

Alzi la mano chi nella vita non è stato qualche volta o non è un po’ Fantozzi. Un italiano medio sfigatissimo in tutto quello che fa, bonaccione tanto da venir spesso umiliato e sottomesso dai colleghi e dal “Megadirettore galattico” della sua azienda, con una moglie sfiorita, Pina, e una figlia talmente bruttina, Mariangela, che lui stesso chiama “la babbuina”.

Non solo: da sempre è innamorato della collega, la signorina Silvani, che lo tratta come uno zerbino.

Non è un caso se la maschera tragicomica del ragioniere Ugo Fantozzi, simbolo anche dei lavoratori vessati e mobbizzati, già dal 2008 è stato selezionato tra i 100 film da salvare, sebbene inizialmente snobbato dalla critica.

Eppure il ragioniere sfigato che tante risate ci ha fatto fare è ancora qua. Anzi, torna in grande spolvero. Per celebrare i 50 anni (era il 27 marzo 1975) del primo leggendario capitolo della saga, tratta dai libri del grande Paolo Villaggio, che è stato corpo e anima del ragionier Ugo, la pellicola torna in sala rifiorita, grazie al restauro della Cineteca di Bologna in collaborazione con Rti e Mediaset Infinity, dove sarà disponibile anche prossimamente.

Il restauro è stato realizzato dal laboratorio “L’immagine ritrovata” con la supervisione di Daniele Ciprì per la color correction.

E giovedì sera, festa grande e proiezione speciale della pellicola nelle sale 5 e 6 tra amici della famiglia Villaggio e fan sfegatati di Fantozzi, al cinema Barberini, proprio dove lo stesso giorno di 50 anni fa si tenne la première del film.

A fare gli onori di casa la primogenita di Villaggio, Elisabetta, molto legata al padre e autrice del libro “Fantozzi dietro le quinte. Oltre la maschera. La vita (vera) di Paolo Villaggio”. Con lei anche il fratello Piero che più timidamente evita telecamere microfoni.

Dopo i convenevoli di rito nel foyer del cinema, nella sala 5 presentano sul palco il lavoro Emanuele Salce, figlio del regista della pellicola Luciano, Fabio Frizzi autore dell’indimenticabile colonna sonora, il regista e direttore della fotografia Ciprì che ha coordinato il restauro.

Sul palco c’è anche Plinio Fernando, il piccoletto che interpretava la “babbuina” Mariangela: ora ha 77 anni ed è rimasto tale e quale anche se alle domande risponde solo con un vago “Sono passati tanti anni, non ricordo bene”.

paolo villaggio fantozzi

PIERO VILLAGGIO PIETRO SERMONTI

A orchestrare il tutto c’è il nostro critico cinematografico Marco Giusti che di Fantozzi sa tutto ma proprio tutto e, intervistato, dice la frase più vera della serata: “Fantozzi rappresenta l’infelicità di tutti noi”.

Tra gli svippati arrivati alla celebrazione ecco Alfonso Pecoraro Scanio che non si vedeva in giro da tempo. Alcuni, come gli attori Mario Zamma e Gianni Fantoni sanno tutte le battute fantozziane a memoria e parlano con la voce del ragionier Ugo. E sembra di ritrovarsi davanti il caro Paolo Villaggio, scomparso nel 2017.

Non è un caso se molte delle battute del film sono entrate nel lessico comune e persino meme, come le fatidiche “Batti lei” o “Facci lei” (col congiuntivo alterato) e ancora “Crocifisso in sala mensa” o “Salivazione azzerata” o “Sedia in pelle umana”.

paolo villaggio fantozzi

MARCO GIUSTI CIRO IPPOLITO

Tutti ricordano e citano “La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!”. Fantoni sale anche sul palco quasi come reincarnazione di Villaggio: sta infatti portando in scena con successo in teatro l’unico spettacolo mai fatto sul personaggio: “Fantozzi. Una tragedia”.

Ci sono anche il produttore Ciro Ippolito, che con il nostro Giusti ha recentemente girato il film “C’era una volta a Napoli”, grande amico storico di Paolo non solo nelle lunghe nottate al Jackie O’ ma anche nel lavoro. Ecco Pietro Sermonti, la storica controfigura di Villaggio Clemente Ukmar, la sua sarta Stella Battista, Andrea Peraro e Andrea Ravagnan della Cineteca di Bologna e tanti altri super fan del genio di Villaggio, che tutti ricordano come un uomo molto colto e intelligentissimo, cinico e un po’ chiuso.

A tutti è stato omaggiato il gioco creato da Andrea Angiolino “Fantozzi: Batti lei”, sviluppato da Ravensburger e realizzato con la Direzione Brand Extension Mediaset per questa importante celebrazione. Chiudiamo il racconto della serata amarcord con un a frase di Villaggio:

“Fantozzi non era commedia, era un film un pochettino atipico, con una cattiveria, una ferocia nei riguardi dei disgraziati, che si è realizzata in pieno”. E questo è proprio il segreto del suo successo.

Fonte: https://m.dagospia.com/cafonal/cafonal-fantozzi-forever-cinema-barberini-roma-si-celebrano-i-50-anni-429508

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