58a edizione dei Globi d’Oro, i riconoscimenti attribuiti al nostro cinema dall’associazione della Stampa Estera in Italia.
Ecco i premi, che sono stati consegnati durante la cerimonia di premiazione a Villa Medici a Roma. Trionfa L’intrusa di Leonardo Di Costanzo, sensibile dramma d’autore con un cast che comprende Raffaella Giordano, Valentina Vannino e Marcello Fonte (il protagonista di Dogman). Vince come miglior commedia, l’acclamato Ammore e Malavita dei Manetti Bros., il musical partenopeo con Serena Rossi e Giampaolo Morelli.
Sul fronte attori, vince Paola Cortellesi per Come un gatto in tangenziale, mentre nella categoria maschile c’è un ex aequo: i premiati sono Luca Marinelli per Una questione privata e Toni Servillo per La ragazza nella nebbia (premiato anche per la sceneggiatura). Da ricordare inoltre il Globo d’Oro alla Carriera assegnato al regista Gianni Amelio. I titoli che concorrono al premio Globo D’Oro vengono selezionati ogni anno dal comitato cinema della Stampa Estera, fra le opere della stagione in corso. I premi vengono assegnati con votazione, da una giuria di trentatré giornalisti stranieri. Quest’anno sono stati selezionati 31 lungometraggi, 71 documentari e 90 cortometraggi. Il Comitato Cinema della Stampa Estera è composto da Richard Heuzé, Tatiana Covor, Peter Loewe, Bernard Bedarida, Carmen Del Vando, Teresa Bustelo.
Tutti i premi
MIGLIOR FILM: L’intrusa di Leonardo Di Costanzo
Motivazione: Per aver sfidato il pubblico scegliendo un racconto frammentario che va ad incastrarsi come un puzzle logico e visivo fino alla sorprendente soluzione: il mosaico è completo.
MIGLIOR COMMEDIA: Ammore e malavita dei Manetti Bros.
Motivazione: Per aver saputo trasformare la classica commedia all’italiana in una pittoresca Sceneggiata Napoletana, fatta di crisi isteriche, grandi sentimenti e sparatorie ma senza dimenticare l’amore, anzi, l’Ammore e la musica neomelodica, due inimitabili caratteristiche partenopee!
MIGLIOR ATTRICE: Paola Cortellesi – Come un gatto in tangenziale
Motivazione: A Paola Cortellesi che fin dalla prima immagine di “Come un gatto in tangenziale” provoca un’immediata empatia nello spettatore: il suo tono a volte verace a volte dolce fa di lei una delle attrici più spiritose del cinema italiano.
MIGLIOR ATTORE: Luca Marinelli – Una questione privata / Toni Servillo – La ragazza nella nebbia
Motivazione: Luca Marinelli che in “Una questione privata” mostra la sua totale devozione al cinema dando di nuovo una grande prova di recitazione nell’ultimo gioiello diretto da Paolo e Vittorio Taviani – A Toni Servillo, attore che ci ha regalato un Andreotti surreale, un Berlusconi con una somiglianza da brivido per arrivare al corrotto e alternativo ispettore Vogel, con una tale bravura e naturalezza come se fosse al ristorante e si godesse la vita mentre passa dal primo al secondo.
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: Stai Sereno di Daniele Stocchi
Motivazione: Per come illustra, con assoluta economia di tempo e mezzi, e senza mai cadere nella pedanteria o nel pietismo, lo smarrimento e la vergogna dei tanti che perdono il lavoro ma sono invitati ad essere sereni. Quelli che, diventati i nuovi poveri, sono costretti a fingere che tutto va bene.
MENZIONE SPECIALE al cortometraggio Numeruomini di Gianfranco Ferraro
Motivazione: Una speciale menzione va a “Numeruomini”, prodotto dalla ONG CESVI di Bergamo, realizzato con il sostegno di Brembo, che si occupa di integrazione di migranti minorenni arrivati in Italia da soli. Ci è sembrato giusto incoraggiare questa collaborazione tra una ONG e una grande azienda con l’augurio che anche altre realtà come queste possano seguirne l’esempio di responsabilità sociale.
MIGLIOR DOCUMENTARIO: Caravaggio – L’anima e il sangue di Jesús Garcés Lambert
Motivazione: A partire dai documenti originali dopo un’approfondita indagine in diversi archivi storici, la narrazione si sviluppa su due livelli: quello della digressione artistica con un’eccellente citazione dei luoghi e delle opere dell’artista, mentre l’uomo viene esplorato attraverso scene evocative e simboliche, come metafore della condizione esistenziale di Caravaggio, consentendo di entrare nella sua mente, nei suoi impulsi irrefrenabili.
MIGLIOR MUSICA: Dove non ho mai abitato – Pino Donaggio
Motivazione: Per aver saputo completare, con le sue composizioni musicali raffinate, l’atmosfera elegante e sofisticata raccontata da Paolo Franchi nel film “Dove non ho mai abitato”, e sublimare i sentimenti e le emozioni dei due protagonisti.
MIGLIOR FOTOGRAFIA: The Place – Fabrizio Lucci
Motivazione: Per aver dato una luce particolare al lato oscuro che c’è in noi e aver punteggiato di molteplici sfumature l’interno cupo di un bar romano nel quale si confidano insospettabili protagonisti.
MIGLIOR OPERA PRIMA: Maria per Roma di Karen Di Porto
Motivazione: Perché il cinema è questo, farci guardare la realtà da un punto di vista sempre nuovo e il cinema di Karen Di Porto guarda il mondo con gentilezza e sottile ironia. “Maria per Roma” si muove tra inconcludenti casting, usuali approfittatori ed esilaranti personaggi con la leggerezza di una piuma.
MIGLIOR SCENEGGIATURA: La ragazza nella nebbia – Donato Carrisi
Motivazione: A Donato Carrisi per aver trasformato il suo romanzo criminale in una sceneggiatura spettacolare che rende i personaggi credibili e fedeli sullo schermo conservando l’intensità e tutta l’atmosfera del suo libro.
GRAN PREMIO DELLA STAMPA ESTERA: L’esodo di Ciro Formisano
Motivazione: Un film dal grande coraggio che riflette una realtà invisibile, scomoda ma estremamente vera. Un’immagine forte della frattura esistente tra il “palazzo” e la vita vera. Un vero film politico.Un esempio anche di perfetta simbiosi tra il lavoro del regista e l’interpretazione eccezionale dell’attrice Daniela Poggi.
GLOBO D’ORO ALLA CARRIERA a Gianni Amelio
Motivazione: A Gianni Amelio che ci ha regalato tanti gioielli cinematografici, da “Colpire al cuore”, “Porte aperte”, “Il ladro di bambini”, fino a “La tenerezza”, descrivendo nel suo cinema indimenticabili figure paterne, rendendole centri di gravitazione creativa attorno ai quali costruire storie meravigliose.