Sono intervenuti per l’occasione lo scrittore Rocco Ruggiero, l’analista di relazioni internazionali Paolo Chirafisi e l’editore Francesco Palombi.
L’autore ha parlato delle sue esperienze in Africa, raccontando le vicende politiche, economiche e sociali che in qualche misura interessano il continente.
Ne è risultata un’Africa particolarmente complessa, che si fa strada tra dittatori, politiche opache, credenze e pratiche che lasciano sconcertati.
Lo scrittore è stato membro dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha vissuto la sua esperienza pluriannuale con assoluta dedizione, instaurando insieme a colleghi, autorità e popolazioni locali una tale vicinanza che gli varrà dei riconoscimenti personali molto più grandi.
L’autore ha ribadito che il fenomeno dell’immigrazione è così attuale: poco sappiamo di come si vive in quelle terre e poco conosciamo di chi quotidianamente s’impegna ad arginare almeno la fame, la sete, le malattie principali e, in qualche misura, le guerre.
Durante la presentazione, le attrici Stefania Bonafede e Livia Lupattelli hanno letto dei passaggi del libro il “Continente Sprecato”, facendo emergere aspetti e contraddizioni dell’Africa attraverso racconti in cui l’autore assiste a episodi di inaudita violenza e profonda dolcezza. La presentazione ha suscitato grande curiosità nel pubblico, toccando un tema profondo e di forte attualità.
Presenti in sala il poeta Andrea Margiotta, il regista Riccardo Ceccherini i colleghi Salvatore Ippolito e Alessandro Bolzoni, l’architetto Lucia Mencaroni, il funzionario Anci Antonio Ragonesi, il prefetto Riccardo Compagnucci e i cugini di Bordin: Rosanna e Fulvio Guzzon. Viva la partecipazione degli abitanti dell’Esquilino.
Accolti dalle percussioni del Gruppo Sanu Africa con i ritmi della loro terra tutti i presenti sono stati invitati a un brindisi finale nella terrazza del Palazzo Merulana.
Lino Bordin è nato a Pianiga, in provincia di Venezia, il 27 maggio 1948. Si è laureato in Scienze politiche all’Università di Padova.
Dal 1980 al 2008 ha lavorato per l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. I punti salienti della sua carriera professionale sono stati la sua collaborazione all’indipendenza della Namibia e alla democratizzazione del Sudafrica, cooperando direttamente con Nelson Mandela.
Ha partecipato come responsabile ai programmi di assistenza ai milioni di profughi ruandesi fuggiti dopo il genocidio perpetrato in Rwanda, trovandosi implicato nella conseguente guerra del Congo. È stato responsabile per quattro anni dei rifugiati kurdi iraniani e turchi basati nel Nord dell’Iraq ai tempi di Saddam Hussein. Dall’Africa all’Asia ha avuto l’occasione di confrontarsi con le innumerevoli componenti culturali delle popolazioni di cui si è occupato.
Foto By Matteo Bartoli
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