Il 3 ottobre saranno passati dieci anni dalla strage di Lampedusa in cui morirono, a poche miglia dal porto dell’isola, almeno 368 persone.
Si disse “Mai più” eppure da allora, dopo la parentesi dell’operazione navale “Mare Nostrum”, le politiche europee e italiane hanno puntato tutto su esternalizzazione delle frontiere, confinamento delle persone e respingimenti illegali.
Disarticolando il soccorso istituzionale in mare, criminalizzando quello condotto dalle organizzazioni non governative, stringendo accordi indicibili pur di raccontare all’elettorato di voler “fermare” i flussi, legittimando trafficanti quali le diverse milizie libiche o altri regimi autoritari ai quali abbiamo fornito mezzi, risorse e formazione.
Rendendo la disumanità una pratica politica. Il tutto contro l’evidenza dei fatti e dei numeri e soprattutto contro norme interne e internazionali che sanciscono precisi obblighi in capo agli Stati in tema di tutela e salvaguardia della vita umana nel mare e sulla terraferma.
Due numeri raccontano la “globalizzazione dell’indifferenza” cui stiamo assistendo nel Mediterraneo, per citare papa Francesco: oltre 31mila morti o dispersi accertati dal 2014 a oggi, almeno 140mila persone intercettate e respinte dalle milizie libiche grazie anche ai fondi dell’Italia e dell’Ue tra il 2016 e metà settembre 2023.
Dieci anni alla deriva, dunque, che hanno profondamente inquinato il sentire comune e il dibattito pubblico, e non solo per quanto riguarda il Mediterraneo.
Per fare il punto della situazione e soprattutto riflettere su come agire per un cambiamento reale, Altreconomia e RiVolti ai Balcani, con il sostegno del senatore Tino Magni dell’Alleanza Verdi e Sinistra, hanno organizzato proprio martedì 3 ottobre l’incontro pubblico “Lampedusa, 3 ottobre 2013: 10 anni alla deriva”, che si terrà dalle 10 alle 13 presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro – Piazza Capranica 72, Roma.
Si parlerà di Mediterraneo ma anche di frontiere terrestri interne (Oulx, Ventimiglia, Trieste, Como) ed esterne (dalla Tunisia al Niger), dei Centri per il rimpatrio e dell’accoglienza. Interverranno operatrici e operatori del soccorso in mare e dell’accoglienza, attivisti, giornalisti, avvocati, accademici e amministratori. Di seguito l’elenco completo.
I giornalisti e gli ospiti devono accreditarsi compilando questo form online https://forms.gle/oSqQGn1G9SFuzorRA entro e non oltre il 29 settembre 2023
I lavori del convegno saranno trasmessi in diretta streaming al link https://webtv.senato.it e sul canale YouTube del Senato https://www.youtube.com/user/SenatoItaliano
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