Domenica 18 maggio 1958, infatti, le chiavi dell’area verde sulla Salaria furono donate dal Demanio dello Stato al Comune di Roma.
Con una partecipata cerimonia – alla presenza dell’allora ministro delle Finanze Giulio Andreotti e del sindaco Urbano Cioccetti – una prima area di 35 ettari dell’ex proprietà Savoia venne finalmente aperta alla libera fruizione. È possibile rivivere il ricordo di quella giornata nelle foto e nei video del prezioso Archivio dell’Istituto Luce.
Da quella storica data ci sono voluti altri 39 anni per arrivare nel 1997 – grazie alle battaglie dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e dell’indimenticabile Antonio Cederna – all’esproprio completo e all’apertura anche della restante parte privata del parco con la legge per Roma Capitale.
Purtroppo il Campidoglio ha pensato bene di ignorare questo importante anniversario – da noi segnalato per tempo alla Sovrintendenza Capitolina – e sessanta anni dopo i pericoli di “privatizzazione” di Villa Ada non sono finiti, complice il vergognoso degrado del parco che avanza inarrestabile anche con la desertificazione della foresta urbana più importante d’Europa.
Per questo, in occasione dei 60 anni dalla prima apertura al pubblico, l’Osservatorio Sherwood rilancia le priorità di intervento per dare un futuro a Villa Ada: una gestione coordinata dell’intera area verde; la riaffermazione della tutela conservativa, del vincolo paesaggistico e della destinazione pubblica degli immobili presenti nel parco; il coinvolgimento di associazioni e cittadini; un Piano di gestione con investimenti costanti che vada oltre l’approccio emergenziale.
Una rinascita che può partire dall’aggiornamento del mai attuato Piano di Utilizzo, avviando l’istituzione della “Casa del Parco” come luogo di informazione partecipata. È poi irrinunciabile un Piano di assestamento agro-forestale, che preveda la messa a dimora di nuovi alberi. Nell’immediato va garantita la manutenzione ordinaria, fermando il dilagare di mezzi motorizzati, riaprendo i gabinetti Ama, individuando possibili strutture a supporto dei runners ed evitando usi impropri a forte impatto come quelli dei concerti dell’Estate Romana nella penisola del lago grande.
Osservatorio ambientale Sherwood
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