Non ci sono nemici e rivalità ma solo amici di forchetta e la panza da riempire con piatti più gustosi possibile. Perché in fondo la storia ce l’ha insegnato, quando se magna a vincere è sempre il centrotavola!
Gabriella Sassone per Dagospia
L’altra sera, rappresentanti del Governo il Presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone, il Ministro dello Sviluppo Economico Adolfo Urso e signora Olga Sokhnenko (entrambi di Fratelli d’Italia) e il forzista Maurizio Gasparri hanno incontrato Marco Rizzo, ex deputato di Rifondazione Comunista, già segretario e presidente onorario del Pc, ora coordinatore del nuovo partito “rossobruno” (con idee però non molto distanti da quelle del Governo Meloni) Democrazia Sovrana Popolare.
Manco si fossero dati appuntamento. C’era anche Maria Spena, ex deputata di Forza Italia. Come mai erano tutti insieme appassionatamente a salutarsi, stringersi mani e mettersi in posa per i flash? Che domande! Festeggiavano i 117 anni delle mitologiche fettuccine burro&parmigiano, ideate nel 1908 da Alfredo Di Lelio e sua moglie Ines e amate nel mondo. Il 7 febbraio, in concomitanza con il “National Fettuccine Alfredo Day” che si celebra in America, le padrone di casa de “Il vero Alfredo” hanno apparecchiato come sempre un festone per l’importante ricorrenza.
Ines Di Lelio (3° generazione) e la figlia Chiara Cuomo (4° generazione), legittime eredi della gloriosa dinastia, dal 2013 perpetuano con la loro verve e simpatia la tradizione gastronomica dei propri avi nel ristorante “Il vero Alfredo”, che resiste dopo non poche lotte sotto i portici di quel che resta di Piazza Augusto Imperatore: tutti i locali adiacenti serrati, strada isolata e chiusa al traffico, transennata per lavori che devono rendere la zona totalmente pedonale (una tristezza infinita, con tanto di senzatetto che dormono sotto il porticato “mussoliniano” di marmo con i loro cartoni e le loro coperte).
“I politici venuti stasera li abbiamo invitati perché sono clienti abituali ma soprattutto perché hanno preso a cuore la nostra battaglia e difeso le attività storiche di eccellenza come questa. Abbiamo rischiato lo sfratto come tutti sotto questi portici e di fronte dove c’era “Gusto” e ora c’è l’hotel Bulgari, perché la proprietà, che sono i Benetton con la loro holding Edizione Property, rivoleva indietro tutti gli stabili”, spiega Chiara.
“Per fortuna ora siamo vincolati e protetti dal Ministero dei Beni Culturali, non ci possono più mandare via, siamo inseriti ufficialmente nell’Albo dei Locali Storici d’Italia e in quello delle Attività Storiche di Eccellenza di Roma”. Infatti la storia di Alfredo Di Lelio 1 e delle sue fettuccine inizia nel 1908 in una trattoria a piazza Rosa, nei pressi dell’attuale Galleria Alberto Sordi.
A renderlo celebre nel mondo furono nel 1927 i due divi del cinema muto Mary Pickford e Douglas Fairbanks in luna di miele a Roma, quando dopo aver mangiato tutte le sere “le bionde burro&parmigiano”, gli donarono le posate d’oro con inciso “To Alfredo, the King of the noodles”. Con le quali poi mangiarono gli ospiti più celebri e speciali, mentre gli attori rientrati ad Hollywood fecero una tale pubblicità che tutti i ristoranti italo-americano inserirono le fettuccine nel proprio menù.
A tutt’oggi le iconiche “bionde” dell’Imperatore Alfredo sono l’International Food Brand più noto al mondo tanto che i festeggiamenti non si sono svolti solo a Roma e negli States trumpiani ma anche nei franchising battezzati “Alfredo di Roma” a Jeddah (Arabia Saudita), Città del Messico e nell’isola di Cozumel. E se Mollicone se ne va dopo un po’ per un altro impegno, Gasparri e Urso restano fino alla fine chiacchierando un po’ con tutti e divertendosi. Più silenzioso e sulle sue Rizzo che se ne sta al suo tavolo con amici. Per servire una vera e propria “cena coi baffi” e onorare Alfredo 1 e i due Alfredi seguenti che li portavano all’Umberto, tutti i camerieri sfoggiano baffoni finti incollati, dei veri mustacchi nerissimi con riccioli all’ìnsù.
Una seratona divertente con oltre 140 anime, incantate dalla galleria infinita di foto appese alle pareti che immortalano potentoni e divi di Hollywood e nostrani intenti a mangiare le fettuccine anche con le mani, tutti ma proprio tutti sono passati da qui: dai Kennedy agli Onassis, da Disney ad Hitchcock, da Elizabeth Taylor a Orson Welles, da Ava Gardner a Jack Lemmon. E ancora, Ingrid Bergman, Frank Sinatra, Ginger Rogers, Ringo Starr, Sophia Loren, Sylvester Stallone, Woody Allen. Selfie a gogò. Arrivano i cine-fratelli Antonio e Pupi Avati, Pierfrancesco “Ninni” Pingitore con la stilista e costumista Graziella Pera, che attendono invano le annunciate Valeria Marini e Pamela Prati che invece danno forfait (dove stavano?).
Entra il regista Luca Manfredi in compagnia di un’amica mora che non vuole farsi fotografare perché molto riservata, lui invita gli amici al teatro Quirino il 18 febbraio per il debutto di “Gente di facili costumi”, con Flavio Insinna e Giulia Fiume di cui cura la regia; un testo scritto da suo padre Nino Manfredi con Nino Marino. C’è anche il cugino oculista Andrea Manfredi. Divertenti scene da film con il più classico degli assalti al buffet quando Ines e Chiara danno il via alle danze.
Parte la caccia al piatto per avvicinarsi al lungo tavolo imbandito con delizie di ogni tipo: mini supplì, frittini vegetali, mozzarelline e mozzarellone di bufala, prosciutto, panini colorati farciti, ricottine, zeppole, bocconcini finger food di fettuccine panate ricoperte di crema di parmigiano. Tutto home made grazie allo chef Diego Pongetti.
E questo è solo l’antipasto. In un tavolo accanto un sommelier mesce vini. Poi arrivano le attese fettuccine burro&parmigiano, servite a tavola. Qualcuno riesce ad ottenere un filetto accompagnato da radicchio al forno. Ai tavoli sparsi nelle due sale ci sono il regista Fausto Brizzi in compagnia della collega Sole Tonnini, sorella di Massimo Ghini, Roberta Beta, il maestro Fabrizio Fornaci, l’addestratore cinofilo dei cani-divi Massimo Perla con la bella figlia Margherita e il resto della famiglia, il giornalista Rai Mattia Iovane, lo scrittore Niky Marcelli, i personal chef di “Sf -Art of Taste” Stefano Crialesi e Filippo Biffani, Maridì Vicedomini con il marito Salvio Sessa, il truccatore delle dive Gennaro Marchese, lo scenografo Gianluca Ansanelli.
Tutti si divertono e ballicchiano seguendo le hit della band “Svergognati musicali” composta da 5 elementi posizionati su un piccolo palco in fondo alla sala più grande, tanto che per il sax non c’è spazio e allora suona affacciato da un balconcino al piano superiore. Per concludere in dolcezza, ecco sfogliatelle ripiene di crema e delle deliziose crepes flambè ripiene di marmellata. Torta finale tra musica, balli e flash scatenati con Ines, Chiara e sua sorella Assia ad animare il momento, felici di essere ancora al timone del locale. Appuntamento ai 118 anni…
Fonte: https://m.dagospia.com/cafonal-famose-du-fettuccine-destra-sinistra-no-centrotavola-festa-424170
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