Tra gli ospiti il cantante Marco Sentieri. Omaggio ad Alberto Sordi per il centenario della sua nascita.
Tra proiezioni di corti, documentari e #SocialClip, conditi dalla presenza di ospiti legati al mondo della settima arte (e non solo), si è conclusa la terza giornata della tredicesima edizione di Tulipani di Seta Nera, Festival Internazionale del Film Corto dedicato al cinema sociale che da anni coglie la diversità nei suoi molteplici aspetti positivi, lasciando in chi vi partecipa uno spunto di riflessione oltre che un arricchimento culturale.
C’è grande attesa per la cerimonia di premiazione, condotta da Beppe Convertini e Pino Insegno che andrà in onda in esclusiva su Rai Cinema Channel e RaiPlay il 23 giugno.
Tra gli ospiti della kermesse – condotta dal Presidente Diego Righini e dal Direttore artistico della manifestazione e della sezione “Cortometraggi” Paola Tassone, che condividono l’organizzazione della manifestazione insieme al produttore esecutivo Leonardo Jannitti Piromallo e alla presidente dell’Associazione Università Cerca Lavoro (UCL) Ilaria Battistelli – il cantante Marco Sentieri, direttamente dal Festival di Sanremo a quello di Tulipani di Seta Nera sulle note di “Billy Blu”, canzone di denuncia contro il bullismo. All’artista, che nel 2017 ha partecipato ai Tulipani di Seta Nera con il videoclip “La nuova generazione”, è stato consegnato il premio Testimonial “Sorriso Diverso”. A grande richiesta, il ritorno del trio Due & Mezzo – ospiti anche della prima giornata – con la loro comicità e simpatia contagiosa.
Il Festival ha omaggiato il centenario della nascita di Alberto Sordi ricordandolo insieme a Tiziana Appetito, erede dell’Archivio Enrico Appetito, creato dal fotografo testimone di un’epoca irripetibile della nostra cinematografia.
CORTOMETRAGGI
Ad aprire la proiezione delle pellicole in concorso è stata la Direttrice artistica Paola Tassone che ha presentato “Burning Red” di Fabrizio Ancillai, e “Il ricordo di domani” di Davide Petrosino, opere approfondite rispettivamente dagli interventi del giurato Massimo Nardin e del vicepresidente vicario Catello Masullo.
E’ stato il turno, poi, di “Questo è lavoro” di Federico Caponera, recensito da Paola Dei, Vicepresidente di giuria. A Pietro De Silva è stato consegnato il premio “Miglior Attore”; questa la motivazione letta dalla doppiatrice, sceneggiatrice e regista Rossella Izzo, componente della giuria cortometraggi: “Per il fascino e la sensibilità che regala con grande generosità al pubblico. Per la bravura, il talento e la grande capacità interpretativa, che nel ruolo di Massimo nel cortometraggio “Questo è lavoro”, gli hanno permesso di disegnare un personaggio in tutte le sue più sottili sfaccettature, senza alcuna retorica e con grande maestria”.
DOCUMENTARI
La quotidianità di sei detenuti della Casa di Reclusione di San Michele, ad Alessandria, è il fulcro del racconto di “Voci di dentro” di Lucio Laugelli, primo documentario presentato durante la terza giornata di rassegna dal Direttore artistico della sezione, Mimmo Calopresti.
A seguire, “Pucundrìa” di Erica De Lisio, documentario girato in una casa di riposo di una piccola città circondata dalle montagne, si alternano le vite quotidiane delle persone che la abitano.
#SOCIALCLIP
Pioggia di premi durante la terza giornata del Festival per la rassegna “#SocialClip” che vede alla direzione artistica la cantautrice Grazia Di Michele.
“Rim Almar’à” di Francesco Cabras, brano interpretato dall’Orchestra Almar’à, si è aggiudicato il premio “Miglior Musica”. A consegnare il riconoscimento la giurata Michelle Marie Castiello, che ha motivato così la scelta: “Un’orchestra multietnica di sole donne, la prima in Italia, mischia stili e suggestioni sonore per dimostrare che il linguaggio universale della musica supera ogni differenza e pregiudizio per creare un’armonia vocale e musicale preziosa”.
“Dall’iniziativa ‘Parole liberate’, il testo di un detenuto, Giuseppe Catalano, è volato oltre le mura del carcere di Opera per diventare canzone nelle mani di Virginio. Un testo che parla del tempo sacrificato all’interno del mondo chiuso del carcere immaginando la vita e l’amore al di fuori”: questa la motivazione letta dal giurato, il Maestro Vince Tempera, che ha consegnato il premio “Miglior testo” a “Post Scriptum” di Tommaso Ranchino, cantata da Virginio.
I saluti finali sono stati accompagnati dall’invito ad assistere alla proiezione dei due documentari presentati durante la terza giornata: “Voci di dentro” e “Pucundrìa”.
Il Festival Internazionale del Film Corto Tulipani di Seta Nera è istituito dall’Associazione Università Cerca Lavoro con la partnership di Rai Cinema Channel, il supporto della Regione Lazio, del Ministero per i beni e le attività culturali e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il patrocinio della Roma Lazio Film Commission, di ANMIL Onlus (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) e di ENS Onlus (Ente Nazionale Sordi) e la collaborazione con l’Istituto CineTv R. Rossellini. Sponsor tecnici Gruppo Franco Lattanzi Antica Norcineria e Confipe.
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