Germana Galdi presenta alla galleria Micro Arti Visive il suo progetto artistico “Drawing in the the key of jazz”

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Da Sabato 15 a sabato 22 aprile 2023, a cura di Paola Valori.

Dopo varie esperienze espositive, Germana Galdi ha sentito la necessità di riproporre qualcosa che aveva già realizzato in una mostra concerto, regalandosi più tempo per esplorare e soffermarsi sul suo vissuto con un genere musicale che per anni l’ha accompagnata: il jazz.

La musica è stata uno dei motori della sua esistenza alla quale non ha mai rinunciato, fonte di ispirazione costante della sua produzione. Una scintilla che si è accesa da giovanissima grazie all’ascolto casuale di una leggenda del jazz come Ella Fitzgerald che ha fatto della tecnica e della versatilità la sua cifra stilistica; due marchi di fabbrica che appartengono anche all’arte di Germana Galdi, artista poliedrica che ha saputo nel tempo attraversare diversi linguaggi espressivi; dall’astratto in acrilico, all’acquarello, dalla pittura su stoffa alla china, fino alla fotografia e al body painting, quest’ultime due l’hanno vista protagonista anche come modella.

Tra i progetti più identificativi dell’arte di Germana Galdi, merita un focus a parte Riflessi e trasparenze nato nel 1996; un affascinante combinazione tra vetri e metalli e la loro interazione con la luce, elemento cardine delle sue opere, che sottolinea la metafora che rappresenta al meglio il suo mondo interiore. Più siamo trasparenti con noi stessi al pari del vetro, lavorando sulle nostre emozioni, scavando nel nostro io, più saremo capaci di rifletterlo all’esterno come il metallo, influenzando tutto ciò che ci circonda.

L’idea embrionale di Drawing in the key of jazz nasce nel 2018 e nel corso del tempo viene a comporsi di dieci opere astratte su tela formato 50 x 60 numerate dal Jazz n. 1 e successive. In sequenza si associano a brani come: I kind of blue di Miles Davis, Black market dei Weather Report, Take five di Dave Brubeck, Giant steps di John Coltrane, Moanin di Art Blakey, Kiss and run di Sonny Rollins, It don’t mean a thing di Ellington, A night in Tunisia di Gizzie Gillespie, Spain di Chick Corea e infine Cantaloupe island di Herbie Hancock.

A latere di questa produzione, cuore “sonante” della mostra, si affiancheranno dei piccoli “Ritratti metaforici” ideati a partire dal 2017 attraverso date, frasi, oggetti e simboli di alcune delle leggende del jazz come: Ella Fitzgelald, Etta James, Billie Holiday, Chet Backer e Miles Davis.

Nel corso sia del vernissage che del finissage, la musica costituirà un elemento portante di questa mostra grazie al prezioso contributo di due grandi musicisti che accompagneranno il pubblico in un’esperienza immersiva unica, che fonderà jazz e arti visive.

Nicola Mingo esponente di punta del jazz europeo, chitarrista, compositore e arrangiatore, sarà presente al vernissage di apertura con alcuni brani tratti dal suo ultimo Blue Note Project, omaggio ai grandi del jazz come Wes Montgomery e Harold Mabern.

Theo Allegretti, pianista, compositore, raffinato musicista, alla continua ricerca di nuove formule espressive riuscendo a dare vita a un nuovo “espressionismo spirituale”. Allievo di grandi maestri come Giorgio Gaslini ed Enrico Pieranunzi, ha spaziato in diverse e prestigiose collaborazioni che vanno dal teatro a eventi artistici di importanza nazionale, ci accompagnerà per il finissage del 22 aprile, improvvisando su alcune delle opere esposte.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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