Sembrava che Sabato 3 Giugno fossero tutti già destinati alle mete marine
Ma un simpatico gruppo di amici è accorso alla mostra dell’artista Olympia Dotti, nipote di Audrey Hepburn, presso la Galleria GARD Galleria Arte Roma Design – (in via dei Conciatori 3/i /Piramide) di Sonia Mazzoni aperta fino al 17 giugno con appuntamento con la gallerista.
Tra le giornaliste, ecco Federica Pansadoro e Monica Pecchinotti, la principessa Irma Capece Minutolo, il video maker Alessandro Cavalcanti, il fotografo Piero Pompil, l’artista Carla Pitarelli e l’attrice neo scrittrice del libro autobiografico “La vicina di Zeffirelli” Gaia Zucchi.
La mostra dal titolo “Massimo Troisi: Non ci resta che piangere” prende spunto dagli anni recenti che hanno visto la pandemia e il lockdown seguiti dal conflitto in Ucraina che ha coinvolto anche noi italiani e ad essa hanno partecipato vari artisti.
I ritratti troisici sono il contributo di Olympia Dotti che ispirata dal titolo della mostra ha scelto di farlo su Massimo Troisi l’attore principale del film omonimo, in cui non è interessata ad un ritratto di verosimiglianza, bensì a coglierne l’Essenza, lo Spirito, l’Anima di Troisi, tra Smorfia e Pulcinella appunto, dove nasce un riscatto quando l’artista dopo aver sapientemente ritoccato tutte a mano e rilumeggiato i volti in NEW MEDIA ART, va a lavorarci ulteriormente sopra con delle resine epossidiche, alle quale mischia stelline, fiori e polvere iridescente (STARDUST) per creare le 3 lacrime di varia Grandezza che applica ai vari volti in trasmutazione di Troisi.
Un intervento estremamente Pop che restituisce gaiezza all’opera, sono lacrime, le lacrime di NON CI RESTA CHE PIANGERE ma quelle proprio di Troisi, che hanno strappato un sorriso a milioni di Italiani e non solo, una comicità napoletana che ha superato i confini.
Questa opera è molto Napoli, benché sia una situazione sofferta, fragile, l’insieme dell’opera, dei 3 Trittrici, dei 9⃣ Pezzi, non ti suggerisce questo, anzi, suggerisce nuova energia e vigore, risorse inaspettate, esattamente come la Città del Vesuvio.
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