Patricia Manfield, in arte HĒIR, è una delle style icon più seguite degli ultimi tempi, ma con la musica nel DNA.
“MY LOVE” è disarmante. Il brano inizia con un semplice pizzico di chitarra, e poi si apre in un vero e proprio ‘tour de force’ vocale. HĒIR ha raccontato in modo affascinante la genesi del suo nuovo singolo: “ ‘My Love’ parla di un amore ossessivo in cui questa ragazza viene quasi sopraffatta dal desiderio di stare con un ragazzo, cerca di sedurlo e di allontanarlo dalla sua fidanzata, la quale non lo tratta bene. Posso sicuramente relazionarmi con questa storia… l’abbiamo vissuta tutti: ‘quel ragazzo, e quella situazione è uguale alla mia’. Mi rivedo sia nell’ossessione sia nel voler proteggere qualcuno che amo.”
HĒIR si firma con un avvertimento:
“Karma is a bitch, if you are one” / “Il Karma è uno st***nzo, se sei solo”
HĒIR
Classe 1992, nata in Russia e cresciuta in Italia, Patricia ha passato la maggior parte della sua infanzia in viaggio con i suoi genitori, entrambi musicisti. Ha iniziato la sua carriera come IT girl mentre completava gli studi universitari, iniziando a conquistare il pubblico sui social media, e le sue interpretazioni di brani celebri, tra cover e mash up, hanno catturato sempre più l’attenzione.
Ha iniziato a lavorare al suo EP di debutto tre anni fa e ha lanciato i primi due singoli “Threads” e “Love song” rispettivamente a Marzo e Aprile del 2018, e “Soundtrack” a maggio 2019. Lei stessa definisce il proprio sound un alt-pop suggestivo, quasi cinematografico. L’amore per differenti generi musicali e tecniche vocali la portano a sperimentare molto durante la scrittura dei brani (da voci infantili a grandi cori). I suoi beat hanno una forte influenza hip-hop, con un leggero sapore orientale. Precedenti produzioni musicali di HEIR:
“THREADS” è il suo primo singolo, un’ode all’amore generazionale, a quella sottile linea di confine tra realtà e sogno. il brano dimostra l’alto livello della scrittura della cantautrice: è un crescendo di suoni, in cui l’arrangiamento e la melodia si fanno sempre più ricchi, con un ritornello sorprendente.
“LOVE SONG” è stato definito da HEIR come una “perfetta colonna sonora per il ballo di fine anno, con un beat spettacolare, scritta da una persona per niente sdolcinata”, l’obbiettivo del secondo singolo è quello di ricordare alle persone che l’amore dovrebbe sempre rimanere giovane, e che i rischi sono fatti per essere corsi. È come stare fuori dalla foresta insieme a qualcuno, finalmente tenendo la sua mano davanti a tutti, senza curarsi di cosa pensino.
“SOUNDTRACK” è divertente, ritmato e con un orecchiabile coro gospel africano nel ritornello. Parla del crescere troppo in fretta, di perdersi alcune cose della vita perché si è così focalizzati sul proprio futuro. Di frequentare persone più grandi quando si è ancora bambini, di tua madre che ti chiama preoccupata. È la colonna sonora degli anni dell’adolescenza e una metafora di quando ancora tutto questo succede in età adulta: preoccuparsi del futuro invece di vivere il presente. Il brano è stato scritto da Patricia stessa, mentre la produzione è stata affidata ai KXNGS, un duo formato dai gemelli Jeeves e Joe, residenti a Londra.
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