L’EP di debutto Delicatamente tutt’intorno e l’estratto Giornate Amare
Il mondo soffuso di Violabaciatutti
A volte è il destino a decidere per te. E nel farlo ti chiama con il tuo nome. Violabaciatutti è uno pseudonimo destinato a caratterizzare la giovane cantautrice romana Viola Laurenzi.
Non solo perché l’artista veniva chiamata così da tutti i suoi amici, quasi per gioco (classe 1996, era destino che il film “Viola Bacia Tutti” uscito solo due anni dopo diventasse il suo secondo nome). Ma proprio perché la filosofia di vita di Viola è perfettamente aderente al gioco del destino.
Nel dualismo di artista/persona, Viola confessa senza falsi pudori di innamorarsi dieci volte al giorno vivendo questa velleità in modo avventuroso: e quindi sì Viola Bacia Tutti!
Ma all’animo artistico e ribelle che la fa tendere su questo estremo, risponde la persona lucida e razionale, che catalizza questo istinto a briglie sciolte solo nel mondo delle sue canzoni. Fingendosi sfrenata nelle sue fantasie, trova l’equilibrio con i piedi ben saldati a terra, come fa l’attore con i suoi personaggi.
Violabaciatutti, in fondo, ama essere circondata da cose belle, da una costante energia positiva ma allo stesso tempo malinconica associata al ricordo. Riprendere in mano una vecchia foto diventa così la fonte di ispirazione, le lettere corrisposte con le persone a lei care, rivivono nelle sue canzoni. Perché Violabaciatutti (ancora nome omen) vive tutto passionalmente, senza filtri e castrazioni.
Per un’artista nata scrivendo canzoni in lingua anglofona, Viola ha da poco trovato la passione per la lingua italiana, per la poesia nostrana, scrivendo oggi canzoni in italiano. Ma l’amore per il mondo oltre confine rimane: Frank Sinatra è un esempio delle fonti di ispirazione di Viola. E’ un legame con il passato perché è una passione mutuata dal nonno, ed è un artista americano che conferma la sua predilezione per la lingua inglese.
Il primo Ep Delicatamente tutt’intorno e l’estratto Giornate Amare (Stemma Records/Believe)
Per alcuni non conta con quale penna, strumento, in che luogo: l’atto creativo arriva quando vuole lui. Per Violabaciatutti, invece, c’è un luogo sacro in cui tutto accade, e quel luogo, la sua stanza, ha una luce soffusa. Da qui il titolo del suo nuovo Ep Delicatamente tutt’intorno.
Un senso di profusione che emana dalle canzoni che lo compongono, con l’audacia di pensare che un po’ di quella luce fioca irradi nell’anima dell’ascoltatore. C’è una poetica pervasiva che lega le cinque canzoni che lo compongono, ed è figlia di ispirazioni alte: Pablo Neruda e Nazim Hikmet.
L’album è prodotto da Stefano Borzi, manager e produttore Multiplatino: dal 2017 al 2021 ha collezionato 6 dischi di Platino e 2 dischi d’Oro. Anche musicista ed editore con oltre 30 anni di esperienza nel settore discografico, è oggi proprietario della STEMMA Records&Academy di Roma. E la linea guida di tutta la produzione è stata quella di esaltare l’indole folk di Viola. Chitarre acustiche con accordature aperte, armonizzazioni vocali figlie del West Coast americano. Ci sono tutti gli ingredienti tipici del talento innato, nel mood musicale più viscerale per eccellenza.
Giornate Amare, singolo estratto dall’Ep, è il cuore pulsante della pubblicazione.
Nata in un momento di solitudine, la canzone Giornate Amare ha un effetto terapeutico per l’artista. Una sorta di specchio rivelatore con cui Violabaciatutti ha saputo specchiarsi l’anima. La tentazione di rinnegarsi, per piacere agli altri, è stata così cancellata: capirsi meglio cantando, ritrovarsi con note e parole.
Il brano si distingue dagli altri in sonorità: più rock oriented, non a caso è la canzone più viscerale e “arrabbiato” dell’Ep. Le giornate amare citate nel testo sono amplificate dagli effetti tremolo di chitarra, e la liricità del ritornello è come lo spiccare il volo di un uccello appena liberato dalla gabbia. Il senso di liberazione è la traduzione emozionale con cui Viola ha dato impulso alla genesi del pezzo.