Registrato a Venezia, il 18 dicembre scorso, nello storico Teatro Malibran, questo concerto è una rara prova di eleganza e di bellezza. Di sicuro uno degli esempi più onesti di come si dovrebbe concepire e fare oggi la musica dal vivo, senza trucchi e artifici vari.
In “Red in Blue“, a comandare, è la musica, con brani famosi. Veri e propri capolavori che, esaltati da arrangiamenti raffinati e colti, ritrovano un nuovo splendore.
Red Canzian è accompagnato da un trio di grandi musicisti che sono l’ossatura pulsante del concerto: Phil Mer alla batteria, Daniel Bestonzo al piano, Andrea Lombardini al basso e da una brava orchestra, diretta dal Maestro Stefano Fonzi.
L’ascoltatore parte per un viaggio nella storia della musica, quella che ha accompagnato la nostra vita.
Dentro la musica, intrecciata agli arrangiamenti ma sempre pronta a guidare, c’è la voce di Red Canzian, che vola alta, potente e comunicativa, connotandolo come un puro interprete di razza.
Da segnalare, per l’impatto emotivo, alcuni brani come “Mi sono innamorato di te“ che va a riscoprire le atmosfere di un intenso Luigi Tenco; una versione di “Uomini soli“ a due voci con Chiara, dal pregevole arrangiamento che si spinge fino ad arrivare alle atmosfere di quel tango argentino, tanto caro ad Astor Piazzolla. E poi un “Torna a Surriento“, quale personale dedica del cantante ad una terra amata e troppo spesso abbandonata, (alla quale aveva già dedicato un brano con i Pooh, Napoli per noi). In chiusura, la toccante “My way“ di Frank Sinatra, dove la voce di Red diventa – prima strumento narrante per un resoconto della sua vita, poi una decisa-gridata affermazione d’amore per quel vissuto da anima libera.
Ad alternarsi a Red Canzian, in tre brani, la figlia Chiara, sempre più brava: in lei si percepisce il piacere puro del cantare, quello disincantato che non sgomita per vincere, quello che le permette di giocare serena, con la musica e con la propria voce.
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