Continua la serie celebrativa R>PLAY dedicata ai 40esimi anniversari degli album da studio di Vasco
Un album cardine nella discografia dell’artista, con 8 brani divenuti cult amatissimi dal pubblico: Io non so più cosa fare; Fegato, fegato spappolato; Sballi ravvicinati del 3° tipo; (per quello che ho da fare) Faccio il militare; La strega; Albachiara; Quindici anni fa; Va bè (se proprio te lo devo dire)
A 40 anni dall’uscita, Sony Music (Legacy) celebra “Non siamo mica gli Americani!” (il secondo disco di Vasco Rossi) con la speciale edizione da collezione della serie R> PLAY dedicata ai 40esimi anniversari dei suoi album da studio, inaugurata a dicembre 2018 con la ripubblicazione del primo album “…ma cosa vuoi che sia una canzone…”, e per la quale è stato creato un logo ad hoc.“Non siamo mica gli Americani! R>PLAY Edition 40th“.
La prima svolta per la sua carriera, ancora tutta da fare, è del 1979, anno di pubblicazione del suo secondo album di studio: se il primo lavoro era più cantautoriale, in questa rivela la sua faccia da ‘provocautore’ e rocker. Uscito il 30 aprile 1979 per l’etichetta indipendente Lotus, “Non siamo mica gli Americani!” è un album introvabile e con questa edizione da collezione viene ‘restituito’ alla sua storia originale.
Gli otto brani che lo compongono affrontano tematiche a lui care e che svilupperà in seguito, dall’emarginazione al pregiudizio, dalla solitudine alla ribellione. Il disco non vendette un granchè, ci vorranno almeno altri tre album per il successo nelle vendite. Con questo disco ha inizio la sua vera attività live: dopo il primo concerto in Piazza Maggiore a Bologna (“avevo convocato tutti gli amici per quel concerto, eravamo più noi sul palco che la gente sotto..”) si moltiplicano le richieste in Emilia Romagna. Fu anche notato da Renzo Arbore che lo volle a L’altra domenica dopo averlo visto esibirsi in “(per quello che ho da fare) faccio il militare”, la canzone che ispira il titolo dell’album (“i miei titoli erano sempre lunghi perché volevo esprimere il concetto intero delle mie canzoni”)
Non tutti sanno che “Albachiara”, scritta in un pomeriggio sul divano di casa, quando l’album era praticamente chiuso, rischiava di non entrare nel disco. Fu aggiunta all’ultimo e come penultima canzone della facciata B, contrariamente al desiderio di Vasco che l’avrebbe voluta mettere come prima della facciata A (“per dirvi quanto contavo allora..”). Nell’album c’è anche un capitolo fulminante di educazione sentimentale e sessuale: “La strega”, ritratto di una diva del sabato sera; e poi “Vabè (se proprio te lo devo dire)”, secondo ritratto di donna di diverso tipo, dove Vasco dà le carte senza infierire, perché forse la tipa non è il suo tipo ma lo diverte molto. Entrambe con un tema nuovo e trasgressivo per l’epoca.
“Fegato, fegato spappolato” è una sorta di Bignami del Vasco-pensiero. Un brano assolutamente innovativo per l’epoca, un esperimento di teatro-canzone ma molto strutturato, con un arrangiamento rock, che dal vivo diventa ancora più duro. Pur essendo diversi tra loro, c’è un certo parallelismo con “Sballi ravvicinati del 3° tipo”: qui Vasco cita Fo e Jannacci ed è un altro brano tra i più trasformati dal vivo. Il lato A chiude con “(per quello che ho da fare) Faccio il militare”, canzone che contiene la frase che dà il titolo all’intero album: chitarra e voce con arrangiamento classico per una satira feroce sull’inutilità della vita da militare, che a lui aveva solo fatto perdere tempo rispetto alla carriera artistica appena iniziata. Qui Vasco canta in falsetto “Astro del ciel” ed insieme a Massimo Riva fanno gli effetti di cannoni, dei fischi. E il lato B riapre con la stessa canzone versione “reprise”, riprendendo quel “Vacca gli indiani” che ancora oggi, a distanza di 40 anni, strappa un sorriso; seguita da “Quindici anni fa”, forse la sua più cruda e sincera canzone d’amore, finito male ma urlato senza vergogna.
Realizzato in collaborazione con Chiaroscuro Creative, che da sempre si occupa dei progetti editoriali e dell’immagine di Vasco, “Non siamo mica gli Americani! R>PLAY Edition 40th “ verrà pubblicato in tre versioni:
– un preziosissimo cofanetto Deluxe da collezione, in edizione limitata numerata, che include un libro di 112 pagine, scritto dal giornalista e critico musicale Marco Mangiarotti, con molte foto e contenuti inediti ed esclusivi, l’album originale a 33 giri 180gr; il 45 giri “Albachiara/Fegato, fegato spappolato”, il CD in versione vinyl replica, la musicassetta e una bandiera personalizzata;
– un hardcoverbook di 32 pagine con contenuti esclusivi + CD;
– un LP – LONG PLAYING originale (180gr.) rimasterizzato.
“Io non so più cosa fare”, “Fegato, fegato spappolato”, “Sballi ravvicinati del 3° tipo”, “(per quello che ho da fare) Faccio il militare”, “La strega”, “Albachiara”, “Quindici anni fa”, “Va bè (se proprio te lo devo dire)”, sono state rimasterizzate a 24bit/192KHZ, la migliore definizione attualmente possibile, partendo dai nastri master analogici di studio tramite trattamento termico, restauro ed acquisizione in digitale, negli studi Fonoprint da Maurizio Biancani, che curò le registrazioni originali del disco e produsse alcuni album successivi (“Bollicine”, per citarne uno).
La lettura del libro contenuto nel cofanetto è divertente e avventurosa perché aiuta a ripercorrere la strada di Vasco verso il successo. Contiene testimonianze dei protagonisti dell’epoca e dello stesso Vasco, tantissimi aneddoti, recensioni di giornalisti che non prevedevano per lui alcun futuro. E siccome c’era pochissimo materiale fotografico del 79, c’è stata anche una sorta di indagine investigativa, una vera e propria caccia al fine di recuperare materiale inedito, non solo come scatti ma anche come situazioni, che compone più della metà del libro.
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