Il 2 maggio debutta nella capitale
“L’Ascensore – un thriller sentimentale”
Roma – In scena per la prima volta a Roma il musical “L’Ascensore – un thriller sentimentale”, successo internazionale proveniente dalla Spagna, nella sua prima versione italiana.
Giovedì 2 maggio i riflettori si accenderanno sull’unica data prevista a Roma presso il Nuovo teatro Orione. Un evento esclusivo anticiperà lo spettacolo: il cast e l’autore a partire dalle 19,30 saranno presenti per un aperitivo assieme al pubblico nel foyer del teatro.
In scena 3 big del teatro musicale italiano: Danilo Brugia, Luca Giacomelli Ferrarini ed Elena Mancuso.
Dietro le quinte un team creativo di giovani professionisti tutti under 35, a cominciare dal regista Matteo Borghi e dal produttore Giuseppe Di Falco.
Ambientato nella New York di oggi, L’Ascensore narra l’incredibile vicenda di Emma, John e Mark. Moglie e marito i primi, intrecceranno le loro sorti personali a quella di Mark, un giovane a cui la malattia ha tolto ogni aspettativa e speranza di vita, pronto a tutto ormai per quell’unica remota possibilità di scampare a un finale che appare ormai già scritto. Il fato si beffa così di tre fragilità diversissime tra loro, rendendole pedine di un gioco tragico dall’esito imprevedibile.
Con soli 3 protagonisti e un pianoforte, in un continuo alternarsi di suspense, romanticismo e colpi di scena, sarà il pubblico a riordinare i pezzi di un confuso puzzle e a capire quale ruolo sta giocando ogni personaggio nella partita a carte contro il destino.
Info e prenotazioni: tel. 06/94320356 – eventi@teatrorione.it
Prevendita online: vivaticket.it
Vincitore del premio miglior musical off 2017 agli Oscar dei Musical in Spagna, “L’Ascensore – un thriller sentimentale” è scritto e musicato da Josè Masegosa, prodotto da Giuseppe Di Falco per “i perFORMErs – produzioni artistiche” in collaborazione con Altrove Teatro, sarà diretto da Matteo Borghi con la direzione musicale di Eleonora Beddini, le traduzioni delle liriche di Nino Pratticò e i movimenti coreografici di Luca Peluso.
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