Per i 10 anni dal terremoto dell’Aquila, torna in scena lo spettacolo “Uomini Terra Terra” di Giorgio Cardinali dal 18 al 23 dicembre al Teatro Stanze Segrete
Il prossimo 6 aprile 2019 saranno passati 10 anni dal terremoto che ha distrutto l’Aquila, uccidendo 309 persone.
Un “disastro naturale”! L’hanno scritto e detto giornalisti, scienziati e politici.
Per l’occasione torna dal 18 al 23 dicembre al Teatro Stanze Segrete lo spettacolo “Uomini Terra Terra” di e con Giorgio Cardinali, con la regia di Sara Greco Valerio e con le musiche di Mauro Tiberi.
Il terremoto è un fenomeno naturale non ancora del tutto prevedibile, ma i rischi che incombevano sulla popolazione sono stati trascurati, mal valutati da autorità, tecnici e scienziati portando ad un’ennesima vicenda “tutta italiana”.
“Uomini Terra Terra” ricostruisce i fatti e gli umori dei protagonisti nei giorni che hanno preceduto il terremoto distruttivo.
Bertolaso, Boschi, Barberi, De Bernardinis, ecc., depositari sacri della conoscenza, al vertice del sistema del sapere che, con la loro comunicazione dolosa, hanno condizionato parte dei cittadini aquilani conducendoli a scelte letali.
Giampaolo Giuliani, lo sciamano eretico che, affermando di poter prevedere il sisma, si è contrapposto alle istituzioni scientifiche, andando a minare l’autorevolezza dell’istituzione stessa.
I cittadini che, coinvolti in una sparatoria fra comunicazioni rassicuranti della Commissione Grande Rischi e messaggi allarmistici dello sciamano, assordati dal frastuono dei giornali e televisioni, hanno perso il contatto ancestrale con la Terra, quel “contatto” con il terremoto che gli aquilani hanno stratificato nella propria cultura.
In quella baraonda è “vero” ciò che si vede in TV, si legge sui giornali, si ascolta dai comunicati stampa, il resto non esiste. Non c’è.
Non c’è neanche il terremoto! Una faglia in movimento, una spaccatura che divide e separa le vicende degli uomini da quella notte di aprile.
“Uomini Terra Terra” significa tenere viva la memoria che non può e non deve andare perduta, perché quello che è successo a causa di un errore dell’uomo, è una ferita che attraversa la storia dell’Italia intera, che alluvione dopo sisma, treno dopo ponte, si trova sempre più in stato comatoso.
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