Siamo nell’agosto 1962. Maria Cristina e suo fratello Salvatore lasciano il loro paese natale, Castellammare del Golfo nel trapanese diretti in Svizzera per ricongiungersi con il fratello Giuseppe, emigrato a Zurigo da tre anni.
Sul treno che da Palermo arriva a Torino, in quegli anni il collegamento più lungo della penisola, i destini dei due fratelli s’intrecciano con quelli di un misterioso scrittore e un’aspirante attrice, protagonista dei famosi caroselli. Su tutti veglia l’occhio vigile del Conduttore, che rappresenta il treno stesso, il treno del Sole, ribattezzato l’Espresso della Speranza, una creatura di ferro acciaio in grado di unificare parti opposte del paese e su i cui sedili e carrozze hanno viaggiato le speranze e i sogni dei nostri migranti.
Una storia tenera e divertente, un omaggio all’amore, alla Sicilia e alle nostre illusioni, al nostro passato che poi troppo lontano non è.
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