“Dialoghi rubati“ è una commedia a episodi, dieci corti teatrali legati da minimo comune denominatore: la comunicazione o la non comunicazione tra due persone.
I personaggi, per ogni episodio, sono sempre due e qui sono indicati come lei e lui, si possono scambiare le parti oppure potrebbero essere due lui o due lei senza alterare la storia; allo stesso modo gli episodi possono essere proposti singolarmente o insieme ad altri sullo stesso tema.
Le storie non hanno tempo né luogo. Né c’è alcun legame tra loro.
1. Cosa abbiamo fatto, Lei telefona a lui dopo una notte d’amore e di passione. Lei è a casa che ripensa, lui è a una conferenza, lontano anche con la mente. Lei è dubbiosa, passionale, a tratti romantica. Lui è più controllato, ma anche perplesso e cerca di eludere.
2. Le consiglio il mogano Qui le due persone parlano tra loro di un preventivo convinti di parlare dello stesso argomento; fin dal primo istante, però, il pubblico sa che uno parla di casse da morto e l’altra di parquet. Alla fine, andranno via entrambi soddisfatti non sapendo che non si sono capiti.
3. Proseguire diritto Il dialogo qui è surreale. Che succederebbe se il navigatore non fosse proprio un apparecchio, ma fosse dotato di una mente pensante, di una vita di un passato? In fondo ci parliamo con i navigatori, ma loro (ancora) non ci rispondono.
4. Mi può indicare un ponte? Un aspirante suicida parla al telefono con l’amore che lo ha lasciato. Dall’altra parte del telefono capiamo che il suo ex partner non lo ascolta. Una ragione di più per suicidarsi. Anche la cameriera sembra non ascoltarlo. O forse no! Forse lei è l’unica che lo ascolta e forse è proprio lei a salvarlo.
5. Ti mando un vocale Ti mando un vocale perché… quante volte lo abbiamo sentito! E non è più un messaggio vocale, ma un ritratto fedele di tutte le cose che passano per la testa, delle fantasie, delle paranoie, delle paure. Un messaggio che si poteva condensare in quattro parole diventa un monologo di 10 minuti.
6. Le pizze parlano! Noi parliamo anche se stiamo zitti. Lo facciamo con il linguaggio del corpo, con la scelta dei vestiti, con il modo di camminare e anche con la pizza. Il modo in cui la mangiamo dice molto su di noi.
7. Principessa Ci può essere un dialogo tra due sconosciuti senza parlarsi? Si, se lei colpisce lui con la sua bellezza e lui con il suo fascino. Non possono parlarsi, ma i loro sguardi, i loro piccoli gesti, i loro occhi, diranno tutto quello che le labbra non possono pronunciare. 8. Solo tre minuti Un uomo sale su un autobus e improvvisamente inizia a piangere. Cerca di nascondere il suo pianto, una signora cerca di aiutarlo. Lui le racconta la storia, motivo del suo pianto, la sconosciuta ascolta, ma…
8. Cosa sta leggendo? Attaccare bottone per farsi notare a volte è facile. Un po’ meno facile è sostenere la discussione che ne consegue, a meno di sparare cavolate per fare colpo. Ma potrebbe essere una strategia che ci torna contro. Noi lo sconsigliamo
9. Cosa sta leggendo? Attaccare bottone per farsi notare a volte è facile. Un po’ meno facile è sostenere la discussione che ne consegue, a meno di sparare cavolate per fare colpo. Ma potrebbe essere una strategia che ci torna contro. Noi lo sconsigliamo.
10. Sei in anticipo Lei si presenta a San Pietro con mesi di anticipo. Lui vorrebbe rimandarla giù, ma lei non vuole. Lui le fa presente che l’arrivare in anticipo è un vero e proprio vizio e allora…
Note di regia
“Dialoghi rubati” ovvero come estrapolare dal quotidiano il senso del reale. Il titolo di un’opera è sempre molto importante sia perché, come tecnicamente si dice, ci comunica con il minimo delle parole e il massimo dell’efficacia il contenuto di ciò che ci accingiamo a leggere, sia perché, ed è il caso dei testi prodotti dalla creatività e dall’immaginario di chi scrive, ci coinvolge a tentare di penetrare o interpretare le intenzioni dell’autore o autrice per i traslati che questo può contenere.
Questo testo di Stefano Terrabuoni, ci offre una possibilità interpretativa di quest’opera praticamente ampia sia sul piano fantastico – emotivo, sia su quello argomentativo.
Dal punto di vista formale l’opera si compone non di un unicum, ma di brevi sceneggiature teatrali che rendono possibile anche la chiamata in causa dello spettatore nella loro messa in scena che può essere estremamente articolata oppure minimale.
Ho voluto attribuire al tutto il sottotitolo citato all’inizio, poiché mi sembra che l’autore, nell’esilità della trama, nella brevità dei singoli dialoghi, nelle semplici battute botta e risposta dei personaggi, renda evidente l’inconsistenza, ma anche l’ineluttabilità, delle nostre banalità quotidiane guardando a queste con occhi semplificatori e sdrammatizzanti
DIALOGHI RUBATI
Di Stefano Terrabuoni
Regia di Luca Pennacchioni
Con Luca Pennacchioni e Claudia Spedaliere
Scenografia Luca Pennacchioni – Fonica e luci Giulia Vertua
Teatro Petrolini
Via Rubattino, 5
Roma 00153
Dal 17 al 19 gennaio 2020
Dal 31 gennaio al 2 febbraio 2020
Venerdi e sabato h 21 – Domenica h. 18
Info e Prenotazioni: 06 5757488 dalle h. 17 in poi