Freud e Karenina è il nuovo spettacolo teatrale scritto e diretto da Fabio Mazzari, che sul palco interpreta Freud
Al suo fianco, in questa esperienza, l’attrice Giuliana Meli, scelta per dar vita all’iconico ruolo di Anna Karenina. Opera intensa, pensata da Mazzari e ispirata da E’ Mezzanotte dottor Schweitzer, che ha come obiettivo principale quello di portare al centro della scena una sorta di seduta terapeutica, nel quale i due personaggi finiscono per confidarsi a vicenda, portando il pubblico ad immedesimarsi completamente nella scena.
“E’ Mezzanotte dottor Schweitzer è un titolo, letterario e teatrale, che da ragazzo mi era rimasto impresso. La fine di una giornata, trascorsa magari suonando l’ organo, del celebre medico, missionario e musicista.
E ho sentito, a distanza di tanti anni, il richiamo delle stesse parole, quasi un ‘è mezzanotte dottor Freud’. Il bilancio di fine giornata del padre della psicoanalisi, al termine del suo quotidiano lavoro di indagine e perlustrazione della psiche umana. Al termine di una giornata particolare.
Quella in cui ha avuto luogo una seduta, due per la verità, nel corso delle quali Freud dialoga con una persona eccezionale. Una paziente del tutto insolita, carica di identità letteraria e fascino femminile.
Anna Karenina” ha fatto sapere Mazzari, sviscerando più a fondo come ha deciso di portare in scena lo spettacolo teatrale:
“Ho immaginato un incontro virtuale, ma forse anche credibile, un po’ sulle orme del Marcel Schwob di Vite immaginarie, fra le due figure, lo psichiatra e l’eroina tolstoiana.
Giocando su di una presunta ma, in un certo senso non impossibile, contemporaneità dei due protagonisti, ho voluto dare vita a una vera e propria seduta terapeutica.
Nel corso della quale Anna ha modo di mostrare tutta la sua femminilità caratteriale, mutevole e impulsiva, la sua anima vibrante di giovane donna carica d’ amore e di conflitti, seducente, maliziosa e insieme disperata.
Un punto di vista soggettivo e individuale, che racconta indirettamente la parte più importante del romanzo di Tolstoj. Sotto lo sguardo, apparentemente fermo e distaccato, in realtà umanissimo, del dottor Freud che alla fine si apre e si confida a sua volta”.
Lo spettacolo è nato nel teatro Piccolo di Battipaglia, motivo per cui è stato concepito sulle dimensioni di quella sala. Uno spazio raccolto e intimo, nel quale la condivisione con lo spettatore è totale, al punto da trasformare la scena, come detto da Fabio Mazzari, in un ‘estensione dello studio di Freud, con gli spettatori quasi in altrettanti pazienti in attesa del loro turno.