MEDEA – Voci al Teatro Elicantropo regia Cinzia Cordella

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Dal 21 al 31 ottobre (dal giovedì al sabato ore 21.00 domenica ore 18.00 Info e prenotazioni, chiamare ai numeri 3491925942 – 3470552551

La Medea di Christa Wolf è una donna carismatica, rimasta giovane, dal carattere forte e fin troppo orgoglioso – ma il suo orgoglio non dipende dalla relazione con Giasone, con cui vive a Corinto. I due si allontanano sempre di più, lui si dedica alle attività al cospetto del re, lei invece è bandita dal palazzo reale perché sta scomoda. Infatti, scopre che una figlia del re è stata ammazzata da lui stesso per motivi politici. Questo segreto scatena gli eventi, e quando il capo astronomo viene a conoscenza della sua curiosità, la situazione per Medea si fa pericolosa. Costui infatti, per renderla non più credibile, fa spargere la voce che abbia ucciso suo fratello, e che sia scappata dalla Colchide per non essere punita. Da lì parte la caccia a Medea, che culmina nella lapidazione dei suoi figli, quando lei ormai è già scappata nelle montagne.

Note di regia
“E’ così. E’ andata a finire in questo modo. Curano che io possa essere chiamata infanticida anche presso i posteri. Per i quali che cosa sarà mai tutto questo, in confronto all’orrore che gli si mostrerà quando si guarderanno indietro. Perché non c’è modo di correggerci.”

Queste le parole del romanzo di Christa Wolf che ho intenzione di usare come chiave portante della mia messinscena di Medea – Voci.
Portare questa Medea in scena per riscattarla, per renderle giustizia, e diffondere la verità su una donna portentosa, che ancora in molti, troppi, conoscono, erroneamente, come infanticida.
A proposito di Medea, Christa Wolf ha dichiarato:

“Fin dall’inizio pensavo che Medea fosse troppo legata alla vita per aver voluto uccidere i propri figli. Non potevo credere che una guaritrice, un’esperta di magia, originata da antichissimi strati del mito, dai tempi in cui i figli erano il bene supremo di una tribù, doveva uccidere i propri figli.”

Ho trovato sorprendenti e illuminanti i risultati delle ricerche effettuate di Christa Wolf, secondo cui non solo Medea non avrebbe ucciso i propri figli ma avrebbe addirittura tentato di salvarli portandoli al santuario di Era prima di essere costretta all’esilio.

Dalla storiografia antica risulta che Euripide avrebbe ricevuto un onorario di quindici talenti d’argento per riscrivere il mito e presentare al meglio Corinto sulla scena del Teatro greco durante le feste di Dioniso.

Ed ecco una storia vecchia quanto l’Universo, e sempre attuale: i vincitori che riscrivono la storia dei vinti, a loro piacimento, e per i propri comodi…
Inoltre, grazie a Christa Wolf, per la prima volta scopriamo il lato più umano e profondo di Medea, con i suoi ricordi di bambina, le sue fragilità, l’amore profondo per la vita, l’incapacità di accettare le ingiustizie e i delitti commessi per la sete di potere…

Il progetto ha beneficiato della supervisione del Coach Paolo Antonio Simioni (docente Masterclass per la scuola del Teatro Stabile di Genova).

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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