Presente anche il neo Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Alberto Bonisoli
che, alla sua prima uscita pubblica, così saluta:
«È un onore per me essere qui. La mia presenza è segno dell’attenzione da parte del Ministero al Teatro di Roma e non solo, al mondo dello spettacolo dal vivo, dal teatro alla musica alle arti tutte». Ha poi preso la parola il Vicesindaco con delega alla Crescita Culturale, Luca Bergamo, che ha espresso apprezzamento per la ricchezza della proposta e la vocazione internazionale della nuova Stagione dello Stabile, e per la sfida raccolta dal Teatro di Roma a diventare motore propulsore del Sistema Pubblico Plurale «nel rispetto dell’autonomia dei Teatri in Comune, valorizzando una rete di scambio e di relazioni che nasce dallo stare insieme. Un teatro che si pone come artefice nella Capitale di un sistema che la collega con il resto del paese». Ha concluso il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che si è complimentato per la qualità e la quantità delle proposte che in questi anni il Teatro di Roma ha offerto, «espressione di una forte crescita culturale e assunzione di responsabilità. Siamo vicini a questa istituzione per rafforzarla come luogo di produzione culturale italiana. Molto importante è il contributo che il Teatro di Roma ha dato e darà nelle aree del sisma. La ricostruzione delle quelle parti della nostra regione, non è solo materiale, ma anche sociale e inevitabilmente culturale».
TEATRO. LE FORME DELLA Verità. è espressione delle molteplici identità dell’esistente e degli sconfinamenti del contemporaneo, temi cruciali della comunità civile raccontati sui palcoscenici del Teatro Argentina, Teatro India e Teatro Torlonia.
Un percorso di progetti, sempre aperto e in divenire, dove il teatro è testimonianza del proprio tempo e spazio di libertà, con sguardo alla Storia, alle trasformazioni umane e alle tensioni del presente. Dopo Cantiere. Roma. Italia, Teatro. Dunque sono, Umanità in movimento, Il Teatro è Uguale per tutti, il claim della prossima stagione inaugura un nuovo ciclo dello Stabile capitolino – presieduto da Emanuele Bevilacqua da marzo 2017 e diretto da Antonio Calbi da maggio 2014, appena rinnovato fino ad aprile 2021 – in continuità con il piano di rilancio culturale e l’avvio del prossimo triennio arricchito in senso identitario, virato verso una ulteriore crescita e con molte novità.
Oggi, il Teatro di Roma diventa ancora più una “casa” plurale, in chiave inedita e dialettica, con nuove figure artistiche che affiancheranno la direzione con progetti curatoriali e formati innovativi: Massimo Popolizio, regista residente all’Argentina, cui verranno affidate tre produzioni nel triennio, per immaginare un teatro d’autore, popolare e di qualità; Lisa Ferlazzo Natoli, curatrice di un intervento creativo di tre mesi (da aprile a giugno 2019) per sperimentare ancor più India come Factory della Creazione Contemporanea, con l’alternarsi di altre due curatrici, una per ciascuna stagione del triennio; Michele Di Stefano, curatore del format sulla coreografia contemporanea con il progetto/evento triennale GRANDI PIANURE.
Così, il Teatro di Roma fa della pluralità di visioni il suo segno distintivo, per sviluppare la nuova identità “allargata” di Teatro Pubblico Plurale, un modello diffuso sul territorio che comprende, oltre all’Argentina e all’India, il Teatro Torlonia e i Teatri in Comune (Lido, Quarticciolo, Tor Bella Monaca, Corsini, Globe).
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