Tre profili di donne. Tre storiche amiche, alle prese con i rapporti (“si, stiamo parlando di uomini”), e soprattutto quello con loro stesse
Il confronto con la verità è sempre faticoso, ma ad un certo punto, dobbiamo farle spazio. Unico elemento maschile, Giacomo Stallone, a cui si devono calzanti inediti eseguiti dal vivo, chitarra e voce.
La prepotenza scenica di queste tre identità femminili, consente l’utilizzo di soli tre sgabelli ed un buon performer, musicista ed anche attore, per confezionare questa pièce dalle tinte brillanti. Nella sua versione estesa, tre ampie gonne sospese, sotto le quali si nascondono i componenti della band “Le cinture d’insicurezza”. Non il solito spettacolo al femminile, seppure la composizione tragga in inganno, ma un’irriverente indagine negli abissi di un intimo che solitamente si fa meno fatica ad affidare agli uomini. La certezza è che in questo caso non si vogliono sottolineare distanze o discriminare generi, anzi, distribuirci com’è giusto su di un unico piano in cui, da bravi ‘esseri umani’, tutti e allo stesso modo, facciamo una enorme fatica a destreggiarci lungo il cammino della vita.
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