Un letto per quattro, Teatro Marconi fino al 23 febbraio

Pinterest LinkedIn Tumblr +
Un letto per quattro” è una divertente commedia teatrale in cui palesemente e senza troppe ambiguità due cugine insoddisfatte dei loro uomini finiscono per diventare le amanti dei loro reciproci, anche loro insoddisfatti, mariti.

Una commedia già presentata nella scorsa stagione. Cambia di poco il cast originale, composto da Raimondo Todaro, Gigi Miseferi, la pazzesca Marina Vitolo e ora con la presenza di due nuove stelline, le neoacquisite Lorenza Giacometti e Giulia di Turi.

Due ore piene per uno spettacolo ricco di battute, duelli verbali di napoletanità tra le due ‘cugine’ sul palco: nella vita Claudia è Lorenza Giacometti e Luisa è Marina Vitolo.

Entrambe si contendono il marito altrui, tra gag e repentini cambi di abito tanto numerosi da perderne il conto noi spettatori, gli attori peso e sudore per la fatica.

un letto per quattroI due maschietti Todaro e Miseferi (in scena Vittorio e Riccardo) cercano di tenere invece a bada le loro mogli, ma anche di corteggiare l’altra.

Luisa, moglie di Riccardo, è spocchiosa, altezzosa, irriverente, provocatoria e dalla dubbia sensualità vantata, che circuisce un insoddisfatto Vittorio, marito di Claudia, sempre al centro dell’attenzione.

Il bello e simpatico ballerino veste i panni di un sempliciotto che cade nelle grinfie di Luisa, fulcro e ciclone della commedia, prorompente, onnipresente e sempre divertentissima.

Poi c’è l’ingresso della Di Turi, la vicina di casa di Vittorio e Claudia, dall’esotico nome ispirato alla natura del mondo floreale: Orchidea, nome che cambierà a seconda delle situazioni con nomi di altri fiori più appropriati a seconda del momento.

La floreale, nuova inquilina finisce inconsapevolmente per fare da anello di congiunzione tra i due maschietti delle coppie, essendo stata sedotta e abbandonata dall’amante Riccardo, un improbabile stallone, e chiudendo così definitivamente il cerchio della simpatica storia.

Si fa fatica a stare dietro alla velocità della commedia, che procede come un treno che non si ferma alle stazioni. Todaro tiene la scena praticamente sempre.

Il belloccio bravo e simpatico, un po’ tontolino, che ha la fissazione di ripetere ogni parola detta in scena riconducendola a un brano famoso della musica italiana, finendo per intonarla a mo’ di caraoke virtuale, suscitando ilarità nel pubblico e sconcerto tra i personaggi, ( non so quante decine di canzoni abbia intonato per le due ore di commedia!).

Esilarante quando in una scena finge di non saper ballare e poi, stizzito da un commento, si diletta in un assolo di danza spagnoleggiante che lascia basiti.

L’affascinante e belloccio intreccia così un’ improbabile relazione con Luisa che vuole rimanere incinta, visto che il marito pare essere impotente.

E dà così via ad una tempesta di comicità partenopea ricca di battute, mostrando la sua spiccata personalità tipica della sua terra, oltre a giocare e a usare la sua fisicità, non proprio taglia 38, per corteggiare con una sensualità tutta sua Todaro (arrivandogli all’ascella).

E’ esilarante, soprattutto quando finge di ubriacarsi, perdendosi sempre di più tra i fiumi dell’alcool in un crescendo di follia, resa credibile dalla sua bravura.

Misiferi o Riccardo, marito di lei, è un’ottima spalla per tutti, simpatico e buffo, con la sua particolare capigliatura e fisicità; come un jolly, esce sempre al momento giusto.

un letto per quattroRegge testa alla Vitolo la Giacomini, che passa nella commedia dalla sua caratteristica tonalità di voce al napoletano sfrenato. Lei e la Di Turi hanno il loro marchio di fabbrica (ho avuto il piacere di vederle altre volte sul palco).

Entrambe non perdono mai le loro caratteristiche recitative, si adattano alla loro nuova figura sempre senza perdere la loro indiscutibile personalità recitativa.

Peccato aver sfruttato poco la Di Turi nella storia; un maggior apporto del suo personaggio avrebbe arricchito di più la commedia.

Commedia spensierata e divertente, irriverente, che seppur a primo impatto sembra senza grandi pretese, nasconde invece un grande lavoro di scrittura, impegno sia mnemonico/recitativo che ginnico degli attori sempre in corsa sopra e fuori il palco, tutti divertenti e indispensabili alla riuscita della magica serata.

Scrivi a: redazione@viviroma.tv
Share.

Leave A Reply

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com