Luoghi di culto immersi nel verde per fuggire dalle città, ma anche culla di prodotti enogastronomici caratteristici. Monaci e frati si sono dedicati alla lavorazione di birre, champagne, formaggi e biscotti richiesti ancora oggi
Dal Grana Padano al “Tête de Moine”, passando per la birra Grimbergen ed il “Pastel de nata”: chi l’ha detto che ci si debba recare in un monastero o in un’abbazia solo per un ritiro spirituale? Viaggiando in lungo e in largo per l’Europa, è possibile visitare luoghi in cui, oltre allo spirito, ad essere alimentato è, oppure è stato, anche il fisico. Suggestive location dove sono nati prodotti alimentari d’eccellenza esportati in tutto il mondo, che in alcuni casi è anche possibile gustare ancora. Mete dove organizzare un’uscita fuori porta, in una delle principali nazioni europee, fra le abbazie e i monasteri più belli e anche gourmet.
È quanto emerge da uno studio condotto da Found! Story Engagement Factory attraverso un monitoraggio su oltre 150 fonti fra testate, magazine, portali, blog e community lifestyle per sondare quali siano i monasteri e le abbazie più belle da visitare nei fine settimana estivi.
Abbazia di Grimbergen (Grimbergen, Belgio)
Fondata nel 1128, fu distrutta per ben tre volte da un incendio, rispettivamente nel 1142, 1566 e 1798. Dopo ogni ondata distruttiva, fu ricostruita: da qui il suo simbolo, la fenice, che ne rappresenta la storia e i nove secoli di esperienza brassicola. La birra iniziò a essere prodotta nel 1128, anno della fondazione, all’interno dell’Abbazia: i monaci sfruttavano le proprietà dei luppoli donando alle birre che producevano freschezza e note amaricate per bilanciare la dolcezza dei malti utilizzati. La birra, inoltre, era una “ricompensa” per gli agricoltori, che lavoravano duramente nei campi durante il raccolto e, grazie proprio al luppolo, poteva mantenersi fresca per tutta la stagione. Da allora è parte integrante della vita dei monaci, che hanno messo tutta la loro perseveranza per poter tramandare la ricetta sino ai giorni nostri. Alla fine del 2020, inoltre, è prevista l’apertura al pubblico di un microbirrificio proprio all’interno delle mura dell’Abbazia di Grimbergen, il quale produrrà piccole quantità di birre in edizione limitata. Birre uniche ed eccezionali che potranno essere assaporate abbinate a piatti tipici della cucina belga nel ristorante in loco.
Abbazia di San Pietro di Hautvillers (Hautvillers, Francia)
Ex-Monastero benedettino, situato nel nord-est della Francia, fondato nel 650 da San Nivardo. L’abbazia rimase attiva tra il 665 e la Rivoluzione francese del 1789, ospitando anche il monaco Dom Perignon che, secondo la leggenda, contribuì allo sviluppo del celebre champagne. Una prima versione racconta che la sua nascita fu del tutto casuale: dopo aver imbottigliato delle bottiglie di vino bianco, Perignon si accorse che alcune erano scoppiate. Il primo champagne, così, venne chiamato “vino del diavolo” per paura che le bottiglie scoppiassero all’improvviso. Una seconda, invece, volle che l’abate, grande sperimentatore, aggiunse di sua volontà dello zucchero e dei fiori al vino constatando come, dopo la fermentazione, potesse sviluppare delle bollicine.
Abbazia di Bellelay (Saicourt, Svizzera)
L’abbazia fu fondata nel 1140. Nel 1797 perse la sua funzione religiosa e la struttura fu, in successione, una fabbrica di orologi, di birra e una vetreria salvo poi divenire, nel 1890, una clinica psichiatrica con l’acquisizione da parte del Canton di Berna. L’abbazia è la culla del “Tête de Moine” (in italiano “Testa di Monaco”), caratteristico formaggio prodotto nel caseificio che si trova nel fienile dell’antico monastero, divenuto il centro storico di Bellelay, e che oggi ospita il Museo del Formaggio. Il “Testa di Monaco” è unico al mondo per le modalità in cui viene consumato, delicati “petali” di formaggio ottenuti con uno strumento a coltello orizzontale chiamato girolle. Un’arte casearia svizzera che i monaci conoscevano più di 8 secoli fa, è oggi esportata in tutto il mondo.
Abbazia di Chiaravalle (Milano, Italia)
Inserita all’interno del Parco Agricolo Sud di Milano, venne fondata nel 1135 grazie a San Bernardo, che era alla guida di alcuni monaci provenienti dall’abbazia francese di Clairvaux. L’abbazia di Chiaravalle è il luogo dove è stato trovato il modo per conservare il latte, utilizzandolo con l’aggiunta di caglio e sottoposto a salatura, per creare il formaggio a pasta dura, noto oggi come Grana Padano. Nelle caldaie del monastero, così, sono sorti i primi caseifici dove si sono diffusi i “casari”, lavoratori esperti nella produzione del formaggio.
Monastero di Grande Chartreuse (Saint-Pierre-de-Chartreuse, Francia)
Fondato nel 1084, il monastero è la casa madre dell’ordine dei Certosini: si trova nelle Alpi francesi, in una magnifica cornice naturale, tranquilla e incontaminata, poco distante da Grenoble. Alle origini la comunità si sostentava con l’allevamento ovino e la coltivazione di legumi e cereali: per lungo tempo, infatti, i monaci non vollero accettare doni dall’esterno. A partire dal XIX secolo l’abbazia ottenne lustro e sostentamento mediante la produzione del celebre liquore, la cui ricetta fu scritta nel 1605 da Francois Annibal d’Estrées in un manoscritto e donata ai monaci. Oggi ne esistono due versioni, una gialla ed una verde, che vengono prodotte in loco utilizzando un distillato che arriva dal villaggio vicino di Voiron. E’ possibile però ammirare solo i paesaggi circostanti e le facciate esterne degli edifici ed il museo della Grande Chartreuse, due chilometri più in basso, negli edifici della dépendance del monastero stesso.
Monastero di Jerónimos (Lisbona, Portogallo)
Fatto costruire dal Re Manuele I per celebrare il ritorno di Vasco da Gama dopo aver scoperto la nuova rotta per l’India. Al suo interno, nel 2017, fu firmato il Trattato di Lisbona, che rimodula i trattati su cui si fonda l’Unione Europea. Nel XVIII secolo, però, ha dato i natali anche al Pastel de nata, tradizionale dolce portoghese a base di uova. A quel tempo, gli albumi erano impiegati in conventi e monasteri per inumidire gli abiti e per evitare sprechi, con i tuorli, venivano realizzati dei dolci. A causa della Rivoluzione liberale, nel 1834 vennero chiusi tutti i conventi e monasteri portoghesi e anche quello di Belém dovette serrare i battenti. Il panettiere del convento, ritrovatosi senza più un lavoro, decise di vendere la ricetta ad un imprenditore locale, che iniziò a commercializzarli nel locale di una raffineria di canna da zucchero lì vicina. Nel 1837 venne aperta a pochi metri dal monastero una pasticceria, l’attuale Casa Pasteis de Belem, che continua ad essere proprietà dei discendenti dell’imprenditore. Oggi, Belém è una zona turistica dove si va non solo per visitare i monumenti ma anche per assaggiare i famosi pasticcini alla crema.
Abbazia La Joie Notre Dame di Campénéac (Campénéac, Francia)
Una terra fatta di foreste e fiumi che racchiudono le leggende più antiche della Bretagna, dove tantissimi turisti cercano ‘tracce’ del passaggio di Mago Merlino e della Fata Morgana, in questa cornice sorge il monastero, che si trova in Bretagna. Le suore dell’Abbazia “la Joie-Note-Dame”, producono biscotti bretoni e cioccolata fondente. Ogni anno le monache francesi producono 20-25 tonnellate di biscotti e 2-3 tonnellate di cioccolata. Ma sono particolarmente famose per la produzione dei “Crocque-thé aux Amandes”, biscotti alle mandorle leggeri e delicati, ideali per la colazione o per il tè del pomeriggio.
Monastero di San Pedro de Cardeña (Burgos, Spagna)
Fu fondato dai benedettini ed ospita nella chiesa il Pantheon d’impronta rinascimentale, dove furono sepolti il condottiere “El Cid” Rodrigo Dìaz de Bivar e la sua sposa Jimena. Situato nella comunità autonoma di Castilla y León, il monastero sarebbe diventato un’abbazia nel 1948. I monaci che lo abitano sono abili produttori di vino, come per esempio il rosso Valdevegón, liquori alle erbe e cioccolato. Fra gli altri prodotti ci sono un formaggio pecorino, il “queso de oveja joven”, ed oggettistica in ceramica, direttamente dal loro laboratorio.
Abbazia Notre-Dame-de-Grâce (Bricquebec-en-Cotentin, Francia)
L’abbazia cistercense fu fondata nel XIX secolo, quando i monaci prosciugarono le paludi circostanti e crearono una fattoria di mucche da latte, un mulino, un caseificio, una salumeria ed un negozio monastico. La comunità, oggi, conta una quindicina di monaci trappisti, che accolgono tutti quei turisti che vogliono vivere un momento di preghiera o di contemplazione. Celebri sono anche i prodotti in vendita: salumi, ma soprattutto patè, come quello di Pére Marc.
Abbazia di Maredsous (Denée, Belgio)
Eretto nel 1872 in stile neogotico, dall’ordine dei Benedettini, il monastero si presenta ai pellegrini e ai turisti in tutta la sua bellezza architettonica. L’edificio domina la valle Molignée in piena campagna, nella provincia di Namur, fra verdi prati, boschi e ruscelli. I visitatori vengono accolti nel Centro Saint-Joseph per andare alla scoperta dell’abbazia, del cimitero, del giardino, del piccolo museo del formaggio e tanti altri luoghi. Ma oltre alle visite, nell’Abbazia di Maredsous si degustano i diversi prodotti artigianali realizzati dai monaci benedettini, i quali eccellono nella produzione del famoso formaggio d’abbazia Maredsous, realizzato con latte proveniente da allevamenti locali, e venduto nei maggiori supermercati del Belgio.