A Roma quasi 600 negozi hanno spento la luce per protesta

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L’iniziativa, organizzata da Roma Produttiva, ha raccolto anche il plauso dei residenti, che hanno potuto toccare con mano le conseguenze di una città al buio

L’altro ieri a Roma i negozi hanno spento la luce, lasciando al buio una parte della città fra le ore 18 e le 20.

Ad organizzare la protesta Roma Produttiva, associazione dei commercianti che raccoglie le associazioni via Sistina – via Crispi; La Rotonda, Banchi Vecchi, Artigiani Rione Monti, Assomalia e Botteghe Storiche di Roma. Sotto accusa da parte dei negozianti “cordoli e varchi Ztl sempre più stringenti, trasporti inefficienti, scarso decoro delle strade”, ma anche “le merci della grande distribuzione sempre in saldo e la disparità fiscale tra i piccoli negozi e i colossi online”.

Giulio Anticoli, Presidente di Roma Produttiva, all’indomani della manifestazione, si dichiara soddisfatto della partecipazione e sciorina un po’ di numeri, evidenziando come la manifestazione abbia raccolto adesioni spontanee in tutta la città, “Principalmente tutte le tipologie di attività di vicinato, ad esclusione dei marchi retail – specifica – Sono quasi 600 i negozianti che hanno aderito”.

Un plauso è arrivato anche da altre città italiane: “Abbiamo raccolto feedback positivi anche da Milano e Faenza”, ha dichiarato Anticoli.

A condividere in pieno lo spirito della manifestazione anche Armando Vitali, agente immobiliare specializzato nelle mediazioni per l’impresa, presidente Ascom Confcommercio Roma X Municipio e Litorale Romano – che ha intervistato in prima persona l’organizzatore dell’evento – e che da sempre sostiene che i negozi di prossimità siano un presidio insostituibile per il tessuto socio-economico di ogni città (idee ben espresse in un Manifesto in 15 punti intitolato “Ripopoliamo i negozi”). Secondo Vitali, “I clienti si sono dimostrati interessati e favorevoli all’iniziativa e hanno potuto toccare con mano, seppur in maniera ‘leggera’, a cosa potrebbe portare una città senza negozi”.

Aggiunge Anticoli: “I residenti della zona non solo ci hanno ringraziato per l’iniziativa, ma hanno aderito spegnendo luci una volta tornati a casa”.

I due interlocutori si sono anche espressi sulla legge che prevede la chiusura domenicale dei negozi, ancora ferma al palo. Anticoli si dichiara a questo proposito: “D’accordo sulle chiusure domenicali controllate, mantenendo aree turistiche aperte, mentre deve restare ferma l’apertura controllata dei centri commerciali”. Vitali precisa: “In merito a questo punto, fermo restando che il competitor principale resta l’e-commerce, sarebbe il caso di strutturare un’opzione che permetta agli esercizi di vicinato di poter derogare ed aprire anche se non ubicati nei centri storici”.

Considerato il successo dell’iniziativa, ci si chiede se ci saranno altre campagne di questo tipo. Anticoli conferma e specifica: “Stiamo pensando ad appuntamenti mensili”.

Secondo Vitali “Le iniziative saranno molte altre, con l’obiettivo di coinvolgere in maniera collaborativa sempre più aree. È fondamentale anche che le piccole imprese prendano consapevolezza della propria forza e di quanto sia importante fare rete, in questo senso. Immaginate tutte le città italiane ad insegne spente, lo stesso giorno alla stessa ora ad esempio alle 18. Il messaggio sarebbe di una potenza devastante”.

“Non possiamo immaginare città spente, senza insegne, in cui non è più riconoscibile la nostra identità. A luci spente, la città muore”, sottolinea Vitali. Ridare vita ai negozi fisici è tutt’altro che una scelta sentimentale dettata dalla nostalgia, anzi: è un volano per lo sviluppo urbano che permette di “Creare tanti poli tematici di strada, di quartiere o di area, riconvertire vecchie strutture, ridare vita alle periferie valorizzando le loro vocazioni”, conclude l’esperto, che sottolinea infine come solo nella Capitale siano 130.000 i negozi che hanno un affaccio su strada, e che creano quindi un vero e proprio presidio di prossimità, oltre a rappresentare un valore sociale per l’area stessa.

Armando Vitali è agente immobiliare dal 2001, iscritto all’ Albo dei Periti ed Esperti della Camera di Commercio di Roma per la stima di aziende commerciali, e fondatore di Vitali Mediazioni, una delle poche società di Roma specializzate nelle mediazioni immobiliari per l’impresa. Nel 2017 è stato eletto alla carica di Presidente dell’ASCOM Confcommercio Roma X° Municipio e del Litorale Romano. Ideatore del manifesto “Ripopoliamo i negozi”, nel 2018 ha dato il via a una serie di convegni e incontri rivolti ad agenti immobiliari e piccoli imprenditori targati Fimaa e Confcommercio Roma sul tema del mercato immobiliare per l’impresa legato al successo del commercio.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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