La promessa di Anima Select è il «perfect match», ossia la coppia perfetta, ma anche crescita personale e wellness emotivo.
Non è un algoritmo. Non è una macchina. E non è neanche una persona qualunque. La promessa di Anima Select è il «perfect match», ossia la coppia perfetta, ma anche crescita personale e wellness emotivo. Contro lo strapotere degli algoritmi ecco un nuovo umanesimo che mette al centro la persona.
Gli algoritmi utilizzati dalle app non fanno che creare coppie “scoppiate” in partenza. Ne è convinto Giuseppe Gambardella, ideatore e ceo di Anima Select (www.AnimaSelect.it), l’organizzazione che ha rivoluzionato il mondo degli incontri grazie alle tecniche scientifiche dell’«abbinamento emotivo».
E sì, perché gli esseri umani sono dotati di una «visione» che le macchine non potranno mai avere. Essi hanno un punto di vista unico che nasce dall’interazione con il mondo e con gli altri esseri umani e che può portare a qualcosa di così straordinario come l’amore, qualcosa che una macchina non potrà mai apprendere e capire.
Gli algoritmi che usiamo per elaborare l’informazione sono infatti totalmente deterministici, prevedibili. Il pensiero umano invece esce dagli schemi: non è algoritmico.
«Quella dei match determinati dai computer può essere al massimo un’illusione, come i disegni generati da algoritmi frattali, che solo al profano possono sembrare arte autentica. Ma è solo a partire da un percorso di crescita personale che si può arrivare a conquistare tutto ciò che si vuole, non solo un uomo o una donna -a seconda dei casi- ma anche successo, wellness finanziario e tutto il resto» assicura Giuseppe Gambardella, ideatore e ceo di Anima Select.
Dopo il boom degli incontri online e delle app per trovare l’anima gemella -che oggi vivono un periodo di profonda crisi perché non sono minimamente riusciti a mantenere le aspettative che avevano creato- ora torna l’uomo al centro di tutto.
Non è quindi un algoritmo il cupido del futuro, non è una macchina e non è neanche una persona qualunque. È un esperto formato nelle «discipline analogiche» create dal celebre psicologo Stefano Benemeglio, che mette il suo talento a disposizione di chi vuole raggiungere il benessere e la felicità emotiva. Così funzionano gli abbinamenti emotivi di Anima Select.
Il pensiero umano è proprio questo: vedere una potenzialità che non può essere evidente alle macchine. «E sì, essere umani significa anche saper pensare l’impensabile, una meravigliosa proprietà del cervello che non è ancora del tutto compresa e che non riesce ad essere in alcun modo riprodotta dalle macchine che costruiamo» commenta Roberto Sberna, direttore generale di Anima Select.
Anima Select rilancia così un nuovo umanesimo che mette al centro la persona e non solo nell’ambito dell’amore, ma in tutti i campi: a cominciare dal benessere personale fino al mondo del lavoro.
L’uomo al centro di tutto, ma c’è anche altro: le discipline analogiche. «Senza l’aiuto delle discipline analogiche benemegliane non tutte le coppie sono destinate a durare. Spesso c’è attrazione fisica o si sta bene insieme, ma alla fine la coppia scoppia: senza affinità analogica nel 98% dei casi l’attrazione finisce entro i primi 18 mesi. Questa è la vera rivoluzione che Anima Select sta portando al mondo delle relazioni» puntualizza Giuseppe Gambardella.
Ed è questo il nuovo umanesimo di Anima Select, un umanesimo che recupera il significato più alto della parola latina «humanitas», andando a significare tutto ciò che è degno dell’uomo e che lo rende civile, suggerendo una più completa proposizione dell’essere umano come espressione della vita e raccogliendo la sfida della complessità nell’era degli algoritmi.
Il rischio ultimo è la polarizzazione sociale. Con le loro classificazioni e divisioni in classi di prezzo e disponibilità, gli algoritmi disumanizzano la società. Se non si limita il loro strapotere, secondo Anima Select, una nuova classe egemonica accrescerà le proprie disponibilità finanziarie e sociali a discapito di una più estesa classe con minori possibilità di crescita economica e culturale.
«Senza tenere in conto che -anche per la classe egemonica- affidarsi ad un algoritmo è come guidare una macchina senza la garanzia che, sterzando a sinistra, girerà a sinistra. Eppure oggi -chi più e chi meno- senza accorgercene lo facciamo tutti» conclude il fondatore di Anima Select.
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