Sempre più strategica l’offerta formativa all’Università Popolare “Stefano Benemeglio” delle Discipline Analogiche (UPDA) per diventare professionisti del benessere emotivo, con corsi di studio sempre più personalizzati, articolati su 5 percorsi di Formazione Integrale in Discipline Analogiche (FIDA) che consentono di ottenere il titolo di «analogista».
Sempre più ricchi i corsi proposti dall’Università Popolare “Stefano Benemeglio” delle Discipline Analogiche (UPDA) che per l’anno accademico 2019-2020 includono un corso di studio in Ipnosi Benemegliana (linguaggi emotivi non verbali), un corso di studio in Comunicazione Analogica Non Verbale, un corso di studio in Filosofia Analogica, un corso di studio in Fisioanalogia per il Benessere e la Salute ed un corso di studio professionale per l’Attività di Analogista.
L’ateneo (www.upda.it), iscritto al Cnupi che gode di personalità giuridica riconosciuta dal Ministero della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca Scientifica (cfr. GU 203 del 30.8.91) ed all’Anagrafe Nazionale degli Istituti di Ricerca (cod. 4179OYCU), intende così mantenersi dinamico interpretando le richieste di un mercato del lavoro in continua evoluzione, pur riaffermando i suoi valori tradizionali.
«L’obiettivo principale è quello di fare degli studenti che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro persone consapevoli e motivate sul piano dell’impegno e dell’etica sociale» spiega Samuela Stano, presidente dell’Università Popolare “Stefano Benemeglio” delle Discipline Analogiche, unica istituzione professionalizzante che oggi forma gli «analogisti» in Italia (e all’estero).
Il quadro di riferimento è quello di un contesto fortemente orientato a mettere in opera un modello formativo avanzato in grado di abbinare una preparazione ottimale al mondo professionale con la promozione dei valori etico-sociali che assegni pieno valore alla centralità della persona.
Per il prossimo anno accademico compaiono così i corsi della Formazione Integrale in Discipline Analogiche (FIDA) che fanno parte del percorso di studi per conseguire i titoli di «trainer analogico» e quello avanzato di «analogista».
In entrambi i casi si incomincia dal «Corso di studio in Ipnosi Benemegliana». La prima fase di ricerca sullo studio dell’emotività e del comportamento dell’uomo dello psicologo Stefano Benemeglio parte proprio da qui: dall’ipnosi, per capire come si comporta l’individuo sottoposto a determinati stimoli sensoriali.
Segue poi il «Corso di studio in Comunicazione Analogica Non Verbale» per approfondire lo studio delle interazioni dal punto di vista dell’analogia ed il «Corso di studio in Filosofia Analogica» che può essere riassunta nelle parole di Stefano Benemeglio: «la felicità è perseguire i propri sogni in piena libertà ed in pace con la propria coscienza».
Completano poi l’offerta formativa il «Corso di studio in Fisioanalogia per il Benessere e la Salute», l’ultimo nato dagli studi di Stefano Benemeglio, che analizza il rapporto tra il corpo e la mente, ed il «Corso di studi professionale per l’Attività di Analogista», ultimo step per il conseguimento del titolo di analogista.
Certo orientarsi tra le innumerevoli proposte degli atenei italiani non è proprio facile. Una scelta tanto difficile quanto fondamentale per la vita professionale futura delle matricole che oggi -contrariamente al passato quando i corsi erano più generalisti- devono scegliere da subito l’orientamento specifico del loro percorso di studi. E chi è ancora incerto ha poco tempo per decidere, dovendo riflettere con maggiore attenzione sul proprio progetto formativo.
Qualche suggerimento? «In linea generale bisogna riflettere soprattutto su che tipo di attività si desidera intraprendere in futuro e chiedersi se vi siano effettive possibilità di impiego nel settore di interesse e nell’area geografica in cui si desidera inserirsi. In caso di risposta affermativa si è già a buon punto, ora bisogna solo identificare quale siano i percorsi formativi che consentono di acquisire le conoscenze necessarie per poter svolgere proficuamente l’attività che si desidera intraprendere» puntualizza lo psicologo Stefano Benemeglio (www.stefanobenemeglio.com), padre delle Discipline Analogiche.
L’idea dell’UPDA è proprio quella di preparare gli studenti ad affrontare gli impegni professionali con consapevolezza e responsabilità mediante l’attivazione di numerosi corsi in grado di interpretare le richieste di un mercato del lavoro sempre più esigente. Così le attività didattiche vengono articolate non solo in lezioni frontali, ma anche in seminari interdisciplinari, incontri con esperti di settore e soprattutto attività di laboratorio differenziate per curriculum.
Grazie alla sua forte vocazione umanistica l’ateneo è riuscito a creare un ambiente stimolante in cui gli studenti vengono continuamente seguiti ed ascoltati attraverso un’attenta attività di counseling, tutoring ed orientamento. Il tratto distintivo dell’UPDA risiede proprio nella capacità di coniugare l’attenzione rivolta al progresso scientifico con una forte vocazione umanistica.
La Formazione Integrale in Discipline Analogiche dell’UPDA, accreditata anche quale ente di formazione ai sensi del DM 177/2000, consta complessivamente di 400 Crediti Formativi (ECPU) e si completa appunto con seminari di tipo specialistico, convegni, master class e tirocini.
Quali sono i campi di azione? «La profonda conoscenza delle discipline analogiche rappresenta un prezioso strumento di orientamento utile sia alle singole persone sia in contesti professionali, aziendali e per i gruppi in generale. L’analogista trasferisce inedite competenze per la lettura delle dinamiche emotive e per una comunicazione realmente efficace» risponde il presidente dell’Università Popolare “Stefano Benemeglio” delle Discipline Analogiche.
L’analogista può infatti sia operare nel privato per il riequilibrio emozionale a livello individuale, che operare in ambiti professionali, aziendali e nei gruppi in generale, collaborando con enti e associazioni di sostegno giovanile, lavorando all’interno di scuole ed università oppure operando all’interno di strutture socio-sanitarie.
«L’inserimento lavorativo è immediato. Molti iniziano come liberi professionisti ed in realtà come Roma o Milano hanno fin da subito gli studi pieni. Altri oltre alle sedute propongono anche corsi per le aziende» assicura Samuela Stano.
Il periodo di disoccupazione dopo aver completato il corso di studi non dura più di 6 mesi. Entro tale termine lavora il 100% degli analogisti, contro una media nazionale del 73,5% a 3 anni dalla fine degli studi.
La popolazione studentesca all’UPDA tocca oggi le mille presenze e conta circa 50 docenti. La percentuale di studenti in corso è pari a 100, contro una media nazionale del 55%.
Il 52% degli iscritti sono donne e gli studenti fuori corso rappresentano appunto un valore pari a zero, forse anche grazie all’ottimo rapporto docenti-discenti: circa un professore ogni 20 alunni.
Grazie alla sua capillare distribuzione sul territorio nazionale, l’ateneo ha assunto una caratteristica inconsueta nel panorama italiano, proponendo la sua offerta formativa in 16 città italiane (Roma, Milano, Bari, Torino, Genova, Verona, Padova, Rimini, Bologna, Perugia, Pescara, Brindisi, Taranto, Cagliari, Sassari e Trapani) e perfino in Brasile.
Per ulteriori informazioni sull’offerta formativa si può consultare il sito dell’ateneo (www.upda.it) oppure scrivere all’indirizzo di posta elettronica segreteria@upda.it oppure ancora contattare il Numero Verde 800 910179 o telefonare al mobile +393296595741.
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