Comunicato a tutte le lavoratrici e i lavoratori firmata dai Segretari Generali di Filcams-CGIL Roma Lazio, Fisascat-CISL Lazio, Roma Capitale e Rieti e UilTucs Roma Lazio
Si è tenuta la riunione in videoconferenza convocata d’urgenza dalla Regione Lazio, in riscontro alle comunicazioni di Filcams – Fisascat – Uiltucs Roma e Lazio, per affrontare le criticità connesse alle condizioni di sicurezza e di lavoro degli addetti del commercio nel Lazio.
Alla riunione, coordinata dal Vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori, hanno partecipato l’Assessore al Lavoro Claudio Di Berardino e l’Assessore Sviluppo economico el Commercio e attività produttive Paolo Orneli.
Oltre alle scriventi, per le Organizzazioni sindacali erano presenti i Segretari Generali di Cgil – Cisl – Uil di Roma e Lazio. Per le Associazioni Datoriali, presenti rappresentanti di Lega Coop, Conad, Confcommercio e Federdistribuzione.
Nel corso della riunione, abbiamo confermato con forza la necessità di individuare misure urgenti a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del settore sul territorio.
In particolare, abbiamo richiamato i contenuti della lettera inviata dalle Federazioni Nazionali di Filcams –Fisascat – Uiltucs al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, nonché quelli delle nostre comunicazioni del 13 e 14 marzo, mettendo in evidenza il fatto che se da un lato, anche a Roma e nel Lazio, le lavoratrici e i lavoratori del commercio stanno mostrando un grande senso di responsabilità, impegnati quotidianamente a garantire il servizio di vendita di generi alimentari, essendo costantemente esposti al contatto con la clientela, dall’altro le condizioni di lavoro, la carenza e in alcuni casi l’assenza dei DPI prescritti dalle disposizioni di legge e dall’Ordinanza della stessa Regione Lazio, l’estensione del servizio 7 giorni su 7 con nastri orari come quelli osservati sul territorio, uniti alle misure di limitazione della mobilità in essere nel Lazio, rischiano di determinare il collasso del sistema.
Abbiamo quindi chiesto alle associazioni datoriali e alla Regione Lazio un’assunzione necessaria di responsabilità per arrivare a misure condivise che, come indicato nella nota di convocazione da parte della Regione Lazio, possano essere utili ad “individuare una soluzione capace di coniugare le esigenze dei cittadini e dei lavoratori”.
Nello specifico abbiamo chiesto di definire un’intesa, i cui contenuti possano essere trasferiti nell’emanazione di una specifica ordinanza della Regione Lazio che preveda la chiusura obbligatoria domenicale e il contenimento del nastro orario di apertura/servizio per tutti gli addetti del settore (dipendenti delle aziende, così come in appalto e in somministrazione) – in linea con quanto richiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri dalle Federazioni Nazionali Filcams – Fisascat – Uiltucs – e con fine servizio in tempi coerenti con le condizioni di mobilità del territorio.
Abbiamo chiarito che consideriamo questi provvedimenti indispensabili anche alla luce delle gravi segnalazioni ricevute in merito alla carenza – in qualche caso assenza – di DPI sufficienti e adeguati, tale per cui un utilizzo ridotto degli impianti e della forza lavoro appare condizione necessaria anche per garantire a TUTTI gli operatori in servizio (diretti/in appalto/in somministrazione) una fornitura coerente con le prescrizioni in vigore.
Abbiamo ulteriormente confermato l’opportunità di procedere tempestivamente nella direzione da noi indicata, anche per garantire una gestione dei turni e dei carichi di lavoro che non determini condizioni aggiuntive e incontrollabili di stress, i tempi per il rifornimento e gli approvvigionamenti dei punti vendita stessi, il giusto riposo per tutti gli addetti e, soprattutto, un tempo utile anche per procedere ad una accurata sanificazione degli ambienti di lavoro, difficile da garantire con le attuali aperture.
Abbiamo infine ribadito che un contenimento degli orari, nella misura e con le modalità richieste, è da considerarsi pienamente coerente con la ratio delle misure di emergenza disposte nei diversi DPCM, poiché un riallineamento degli orari di chiusura di tutta la rete consentirebbe all’insieme delle aziende del territorio – piccole, medie e grandi – , di garantire un’offerta integrata e sinergica per rendere alla cittadinanza un giusto e necessario livello di servizio, evitando una competizione e una concorrenza selvaggia (quanto mai inopportuna in un momento come questo) basata anche sull’estensione degli orari che rischia di favorire una mobilità selvaggia dei consumatori che, invece, va assolutamente evitata.
Rispetto alle nostre richieste, abbiamo registrato parziali aperture da parte della quasi totalità delle associazioni datoriali – in particolare rispetto all’ipotesi di un opportuno contenimento degli orari di servizio/apertura giornalieri – , fatta eccezione per Federdistribuzione che ha assunto una posizione più rigida, limitandosi a dichiararsi disponibile a fare verifiche ed operare in termini di moral suasion nei confronti dei suoi associati.
La Regione Lazio ha inizialmente evidenziato la necessità che le parti sociali potessero, nel confronto tra loro, determinare la giusta condizione di equilibrio rispetto agli interessi in campo e ha poi preso atto delle posizioni da tutti rappresentate.
In seguito, a fronte della forte sollecitazione delle Organizzazioni Sindacali, ci ha informato che avrebbe riferito al Governo, nell’ambito di un confronto già previsto per la giornata di oggi e relativo anche al settore in discussione, chiedendo a tutte le parti di aderire ad una proposta di aggiornamento della riunione, da realizzarsi oggi 16 marzo alle ore 18.15, sempre in videoconferenza.
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