Nell’ambito della partnership per dire “Stop alla guerra sui bambini” in occasione del Centenario dell’Organizzazione
Il pilota Giancarlo Fisichella testimonial d’eccezione all’arrivo di Frascati, quarta tappa del Giro d’Italia, per sostenere la Campagna di Save the Children
#StoptheWaronChildren
Ai villaggi di arrivo della quarta e della quinta tappa del Giro d’Italia Orbetello-Frascati e Frascati-Terracina c’è anche Save the Children, l’Organizzazione che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, nell’ambito della partnership speciale siglata in occasione del suo Centenario e della 102° edizione dell’evento sportivo internazionale.
Tra le tante attività connesse alla presenza dell’Organizzazione in qualità di Charity partner, infatti, c’è la presenza nei villaggi di arrivo delle diverse tappe del Giro per sensibilizzare il pubblico attraverso un gesto simbolico, l’impronta di una mano che testimonial, corridori, giornalisti, organizzatori e pubblico possono lasciare su un telo per dire “Stop alla guerra sui bambini”, quale segno del supporto del Giro d’Italia alla campagna globale di Save the Children. Un impegno significativo, per ricordare che nel mondo 1 bambino su 5 vive in aree di conflitto, aree in cui l’infanzia viene negata in tutti in suoi aspetti, quotidianamente e con violenza. Luoghi in cui anche andare in bicicletta diventa un sogno irrealizzabile. Tutti possono sostenere la campagna di Save the Children per dare protezione, cure e istruzione ai bambini scappati dagli orrori della guerra con una semplice donazione attraverso un SMS o una chiamata da telefono fisso al 45533.
Oltre ai corridori e a tutto il team Nippo Fantini Faizanè, che torna al Giro d’Italia e ha voluto essere accanto a Save the Children a testimonianza dei suoi tradizionali valori di etica, trasparenza e fairplay, gli altri testimonial della partnership di Save the Children col 102° Giro d’Italia sono il CT della Nazionale Italiana di Ciclismo Davide Cassani e Vincenzo Nibali, già 2 volte vincitore del Giro d’Italia.
La sede italiana di Save the Children ha iniziato le attività nel 1999, ma il legame con il nostro Paese ha radici profonde e i primi interventi dell’Organizzazione risalgono alla seconda metà degli anni ’40 nel secondo Dopoguerra, in un momento di forte bisogno, che ha lasciato dietro di sé devastazione e povertà, caratterizzato dall’assenza di cibo, indumenti, reti di protezione e assistenza ai bambini più vulnerabili. Save the Children è stata una delle prime organizzazioni a intervenire a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia nel 2016. Nel corso dell’intervento ha allestito due Spazi a misura di bambino per assistere i bambini e gli adolescenti ad Amatrice e Grisciano. Save the Children è presente nel Lazio con numerosi interventi per il supporto all’infanzia e alla genitorialità, programmi di contrasto alla dispersione scolastica, sostegno e integrazione ai minori stranieri non accompagnati e contrasto alla tratta e sfruttamento.
In particolare a Roma l’Organizzazione è presente con due Punti Luce nel quartiere di Torre Maura e Ponte di Nona, spazi dove bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni possono usufruire di supporto allo studio, attività e laboratori ricreativi, artistici, musicali e sportivi. In entrambi i centri sono attivi anche due “Spazi Mamme”, che supportano la genitorialità e offrono aiuto alle madri in difficoltà con particolare attenzione ai bambini tra gli 0 e i 5 anni.
Presso gli ospedali San Camillo, San Giovanni, Madre Giuseppe Vannini sono aperto sportelli “Fiocchi in ospedale”, dove le mamme in attesa di un bambino possono rivolgersi nel percorso della gravidanza e subito dopo la nascita del neonato e dove vengono offerti servizi di supporto in particolare a mamme in difficoltà.
È inoltre presente in città con il programma di contrasto alla dispersione scolastica: ad Aprila è attivo un centro educativo Fuoriclasse, mentre nel resto della regione sono ben 10 scuole e 8 istituti comprensivi, tra Roma e Velletri, ad aderire al movimento di Save the Children contro l’abbandono scolastico.
A Roma è attivo anche il movimento giovani per Save the Children, SottoSopra, che riunisce ragazzi dai 14 ai 22 anni impegnati in azioni di sensibilizzazione e cittadinanza attiva per migliorare le proprie città e partecipare attivamente al cambiamento della società in cui vivono; inoltre sempre a Roma è attiva anche UndeRadio, la web radio under 18 di Save the Children contro le discriminazioni, gestita direttamente dai ragazzi.
Nel capoluogo laziale Save the Children ha inoltre attivato un Centro CivicoZero, dedicato a fornire supporto, orientamento e protezione a minori e neomaggiorenni stranieri in situazioni di marginalità e a rischio di abusi e sfruttamento, all’interno del quale è attivato anche il programma “Vie d’Uscite” per l’emersione dalla tratta e dallo sfruttamento.
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