“Cancellare gli incentivi per la manutenzione del verde sarebbe sbagliato, con questa buona norma la Regione deve continuare a sostenere volontariato, Comuni ed Enti Parco nella cura delle aree verdi”
Legambiente, scrive alla I commissione del Consiglio Regionale del Lazio, per chiedere di non abrogare l’art.16 della legge regionale 9/2017 che istituiva incentivi per la manutenzione di aree verdi da parte dei cittadini. L’abrogazione di questi incentivi, verrebbe con l’iter della proposta di legge 128 dell’8 marzo 2019 dal titolo -Promozione dell’amministrazione condivisa dei Beni Comuni-.
“Abrogare gli incentivi per la manutenzione delle aree verdi da parte dei cittadini sarebbe una scelta completamente sbagliata – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – vorrebbe dire fermare uno strumento di sostegno al volontariato che da un lato ha trovato molto favore tra comuni, enti parco e associazioni e dell’altro che garantisce maggior cura di parchi e aree verdi, una legge efficace, apprezzata, diretta, con un iter funzionante e rodato. Ma perché abrogare una cosa che ha funzionato? Che senso ha? La nuova proposta di legge sulla gestione dei beni comuni sarà buona se andrà ad aggiungersi a quanto di buono già esiste; non sarà di certo una buona legge se invece sostituirà uno strumento che sta funzionando bene e che ha fatto del bene, captandone peraltro le risorse economiche”. Legambiente, inviando osservazioni alla proposta di legge 128, ha chiesto che venga eliminata dal testo in discussione, all’art. 10 l’intera lettera b) del comma 1, dove si propone l’abrogazione dell’art.16 della Legge Regionale 9 del 14 agosto 2017 – Incentivi per la manutenzione di aree verdi da parte dei cittadini. Con i contributi del verde la Regione ha sostenuto e reso possibile la cura di 48 aree verdi del Lazio, altre 52 aspettano lo sblocco dei fondi per essere finanziate e una seconda annualità di progettazioni già vengono presentate.
“Gli incentivi per la manutenzione del verde sono nati con la finalità di aiutare Comuni ed Enti Parco, nella cura delle aree verdi in un contesto generale di scarsità di risorse, consolidando o facendo nascere rapporti con associazioni di volontariato, pro-loco, comitati di quartiere, centri anziani attivi sul territorio, creando socialità, coesione e praticando la sussidiarietà. Le aree verdi, che in alcuni casi potrebbero anche rientrare in un albo dei beni comuni, hanno, indipendentemente da ciò, la necessità di essere manutenute e con l’art. 16 questo è stato possibile – conclude Scacchi -. Chiediamo alla Regione di non abrogare una buona norma e continuare a sostenere i volontari che curano aree verdi, come quelle di Roma che ne hanno peraltro estremo bisogno”.
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