Esecuzione di 22 misure cautelari
In Campobasso, Termoli (CB), Campomarino (CB), San Severo (FG) ed Avellino i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso, hanno dato esecuzione a nr. 22 misure cautelari, emesse dal GIP di Campobasso (Dott.ssa Teresina PEPE) su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso, a carico di 22 soggetti di nazionalità italiana resisi responsabili del reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (art.74 D.P.R.309/90).
L’attività di indagine, coordinata dal Procuratore Capo della Repubblica di Campobasso Dottor Nicola D’Angelo e dal Sostituto Procuratore Dottoressa Elisa Sabusco, e condotta dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso ha permesso di evidenziare che dietro ad un’importante escalation di consumo di eroina e cocaina, oltre che di hashish, sul territorio vi fosse un pericoloso sodalizio criminale composto da pregiudicati sanseveresi e molisani, che avvalendosi del supporto di elementi della criminalità foggiana per il rifornimento della sostanza stupefacente, ha aggredito con sistematicità e profondo radicamento, non solo la zona della fascia costiera molisana, ma anche l’intero territorio della provincia di Campobasso.
L’associazione criminale individua inizialmente la sede di spaccio in un appartamento ubicato in un complesso di palazzine destinate più che altro alla residenza estiva, nella periferia a sud di Campomarino Lido. Sin dal novembre del 2016 in questa località gli assuntori di eroina, cocaina e hashish, possono rifornirsi da diversi soggetti di San Severo “addetti alle vendite” che si alternano nell’attività di spaccio avvalendosi anche di minorenni appartenenti alle loro famiglie.
Particolare il modo di contattare gli spacciatori. Infatti, oltre a utenze telefoniche dedicate esclusivamente all’attività di compravendita delle citate sostanze stupefacenti, gli spacciatori avevano anche, al fine di evitare errori nella localizzazione dell’appartamento deputato alla cessione della droga, indicato sul campanello del citofono dell’abitazione il nome di “CIRO” senza aggiungere alcun cognome poiché tale nome era già certezza e garanzia di trovarsi nel posto giusto per l’acquisto dello stupefacente.
Inoltre l’organizzazione per le comunicazioni telefoniche utilizzava nomi di persona quali “Michele” e “Nicola” per identificare il tipo di sostanza stupefacente disponibile o richiesta. In particolare il nome di “Nicola” significava la disponibilità di eroina mentre “Michele” indicava la cocaina.
Nel prosieguo delle citate attività criminali, gli indagati si sono poi sempre più stabilizzati nella sede di spaccio di Campomarino evitando così anche di dover rientrare su San Severo e garantendo così la disponibilità dell’offerta di stupefacenti H24. Tale organizzazione ha preso maggiormente piede soprattutto a partire dal 2017, quando nuove basi di spaccio si sono insediate sulla fascia costiera molisana sotto l’egida della criminalità di San Severo.
Gli acquirenti sono tutti molisani, per la maggior parte residenti sulla costa, poichè gli assuntori di Campobasso venivano indirizzati direttamente a San Severo presso le residenze degli indagati ovvero dei loro familiari coinvolti anch’essi nell’attività di spaccio.
Via via che l’organizzazione ha trovato una sempre maggiore stabilità, anche quest’ultima consuetudine che vedeva un’alternanza tra il territorio molisano e sanseverese, è mutata nel tempo, con il trasferimento definitivo di tutte le attività di smercio di stupefacente in territorio molisano, fino anche all’istituzione di ulteriori punti vendita nell’hinterland campobassano destinati a soddisfare più agevolmente la richiesta di stupefacente proveniente dal capoluogo.
Questa organizzazione era riuscita a costituire un solido e redditizio commercio di sostanze stupefacenti dalla Puglia verso il Molise. Sicuramente il sodalizio più organizzato e imponente che, con il coinvolgimento di numerosi soggetti, abbia mai operato e insediato il territorio molisano costituendovi diverse piazze di spaccio.
Nel corso dell’indagine denominata “LUNGOMARE”, condotta con l’ausilio di attività tecniche, osservazioni pedinamenti e perquisizioni, e l’apporto ricostruttivo fornito da numerosi testimoni (diverse decine), sentiti nel corso delle indagini, si sono raccolti a carico degli indagati gravi indizi di colpevolezza in ordine alle attività di spaccio, commercio e detenzione con finalità di spaccio di sostanza stupefacente del tipo eroina, cocaina, e hashish destinata alla commercializzazione nel territorio della provincia di Campobasso che hanno consentito di operare, sino ad oggi, già n. 16 arresti e n. 7 denunce in stato di libertà, rilevare circa n. 1.400 condotte di cessione, con 20 recuperi di sostanza stupefacente per un totale di circa gr. 100 di hashish, gr. 330 di cocaina e gr. 400 di eroina.
All’operazione hanno preso parte circa 200 militari dell’Arma dei Carabinieri dei Comandi Provinciali di Campobasso, Foggia e Avellino impegnati in 51 perquisizioni locali e personali e supportati dallo Squadrone Eliportato Carabinieri “Cacciatori Puglia”, costituito proprio quest’anno nel mese di Settembre, dai Carabinieri Forestali di Termoli, dalla Compagnia di Intervento Operativo di Bari e da 11 unità cinofile della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise, Puglia, Campania e Basilicata collaborati anche da 2 unità cinofile della Guardia di Finanza di Campobasso, conseguendo i seguenti risultati:
22 misure cautelari eseguite;
1 arresto in flagranza di reato;
Sequestro complessivo di sostanze stupefacenti pari a 150 gr. di hasish, 50 gr. di marijuana, 6 gr. di cocaina, 5 gr. di eroina, sostanza da taglio, materiale di confezionamento, bilancini di precisione nonchè 1.600 euro in contanti
Video diffuso dall’Arma dei Carabinieri
Intervista Procuratore e C.te Provinciale CC
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