Difendere il centro storico di Roma, facilitare la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua contro il rischio idrogeologico e tutelare i Parchi”
Il testo del nuovo PTPR del Lazio in aula di Consiglio Regionale, Legambiente si rivolge al consiglio ponendo in primo piano 4 temi: tutela del suolo agricolo che si coniughi con le possibilità di sviluppare energie rinnovabili, salvaguardia degli edifici di pregio nel centro storico di Roma, rinaturalizzazione dei corsi fluviali per combattere i rischi idrogeologici, massima tutela paesaggistica nei Parchi Regionali.
Secondo l’ultima stesura, sul tema degli impianti fotovoltaici a terra Legambiente fa notare che si usa una formula in grado di fermare i rischi di consumo di suolo ma che non garantisce lo sviluppo delle rinnovabili. “Il PTPR in discussione ferma i rischi di consumo di suolo in aree agricole di pregio, causati da campi fotovoltaici a terra, ma non garantisce lo sviluppo delle rinnovabili. La vera sfida però è quella di costruire un piano che consenta lo sviluppo delle rinnovabili e contemporaneamente tuteli le aree agricole – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -. Per questo chiediamo che si possa continuare a fare impianti fotovoltaici a terra, con copertura però non superiore ad una minima porzione di ciascun appezzamento, anche ai fini dell’autoconsumo. Così si garantisce salvaguardia del suolo agricolo, multifunzionalità reale di utilizzo del suolo, sostegno all’agricoltura e slancio alle rinnovabili, anche al fotovoltaico a terra, che il piano invece deve spingere per la massima diffusione nelle aree degradate, a partire da ex cave dismesse e discariche a fine vita”.
Legambiente, oltre a sostenere e firmare l’appello dell’associazione “Carte in Regola” per la salvaguardia degli edifici di pregio nel centro storico di Roma, chiede che nel piano sia valorizzata la possibilità di rinaturalizzazione dei corsi fluviali. “Sulla tutela del patrimonio storico e degli edifici di pregio, è chiaro che il piano può e deve essere molto più incisivo e stringente: il centro storico di Roma non può subire rischi, come quello già corso di veder sostituiti palazzi storici con nuove costruzioni che nel tessuto urbano di inizio novecento sarebbero semplicemente inguardabili. La rigenerazione, l’abbattimento e ricostruzione, deve avvenire sugli edifici brutti e in contesti di scarso pregio, non certo nella città storica della capitale”.
Dopo l’ennesima drammatica giornata di clima violento Legambiente chiede anche che il PTPR possa incidere al meglio a vantaggio di progetti per la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua interni “Fiumi, Laghi, Foci sono sempre più importanti nella lotta per l’adattamento del territorio ai mutamenti climatici che continuano a mostrare la violenza che abbiamo scatenato con le emissioni climalteranti. Nel Lazio si sta sviluppando un grande effetto moltiplicatore nei percorsi dei Contratti di Fiume che vanno proprio in questa direzione, grazie alla positiva azione dell’ufficio di scopo e delle risorse messe a disposizione per lo sviluppo di nuovi contratti; anche con il Piano la Regione deve fare la sua parte nella salvaguardia dai rischi idrogeologici, consentendo e stimolando al meglio progetti di rinaturalizzazione dei contesti idrologici, attraverso delocalizzazioni e abbattimenti del costruito. Oggi questa Regione è impegnata in prima fila nel rilancio di Parchi e aree protette, la cui valorizzazione è elemento di sviluppo sostenibile e adattamento al clima che cambia; Il PTPR deve essere colto come un’occasione da non perdere per la conferma della tutela anche nelle aree dove, oltre al vincolo ambientale assicurato dai Piani d’Assetto, deve essere garantito il vincolo paesaggistico – conclude Scacchi-. Questa amministrazione non può che essere la prima a inserire tutto ciò nel PTPR”.
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