Il termine della mostra “Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa” era fissato per il 16 settembre 2018, ma il successo dell’esposizione ha portato a prorogarla fino al 18 novembre 2018.
Resta ancora quasi un mese per visitare la mostra dedicata ad uno dei personaggi più ammirati della storia occidentale, allestita a Roma, per l’esattezza ai Mercati di Traiano.
Marco Ulpio Nerva Traiano è morto nel lontano l’8 Agosto del 117 d.C., sono passati oltre 1.900 anni dalla sua morte, ma molto del suo operato ci pone domande ancora attualissime. Traiano è l’imperatore romano che portò l’Impero alla sua massima estensione territoriale, ma come è riuscito ad affermare un tale dominio? Come conciliare tanti diversi popoli in un un’unica identità composita? Che rapporto intercorre tra l’Impero dell’epoca e la nostra Europa attuale?
Traiano è un personaggio straordinario e affascinante, la mostra a lui dedicata mette proprio in luce tanti aspetti della politica, e della vita dell’Optimus princeps, di quello che viene ricordato dagli storici come il più amato tra gli imperatori latini. Secondo Plinio il Giovane, contemporaneo dell’Imperatore, Traiano “seppe riportare la gioia tra i romani”, d’altronde: “Traiano ci ha ordinato di essere felici e noi lo saremo”.
In mostra tantissimi, e di ogni genere, i reperti dell’epoca traianea. Si possono ammirare monete, statue, calchi della Colonna Traiana (l’originale è visibile tutt’oggi a Rina in via dei Fori Imperiali), ritratti, decorazioni, filmati e modelli architettonici riprodotti in scala.
La mostra inizia proprio con la morte di Traiano nella lontana Asia Minore e si articola in 7 differenti sezioni: la campagna di Dacia (territorio corrispondente ad una parte dell’odierna Romania), le grandiose opere dai lui realizzate in uno dei periodi più felici di pace che Roma ebbe in tutta la sua storia, l’importanza delle figure femminili che lo circondavano, la sua fama di uomo giusto e virtuoso.
Nonostante la loro “natura divina” gli imperatori romani erano figure molto concrete, animate da passioni estremamente umane: vivevano struggenti storie d’amore, apprezzavano particolarmente cibo, si dilettavano moltissimo con il gioco. Molti gli aneddoti più fantasiosi, vicende spesso tanto grandiose quanto grottesche. Difficilmente si sentono descrizioni ammirate e tra loro concordi come quelle che si hanno di Traiano, imperatore che non esitarono a definire “il più cristiano tra i pagani” per il suo forte senso di compassione, di moralità e di carità.
L’Imperatore fu il primo a non essere italico di nascita, nacque infatti in Spagna nel 53 d.C., da una famiglia di senatori. Poco si sa di preciso sulla sua giovinezza, tranne che compì come di regola gli studi che spettavano ad un giovane della sua estrazione sociale, per intraprendere poi una fortunata carriera militare, che lo vide affermarsi come uno dei più valenti ed acclamati generali dell’esercito romano. Non vantando estrazione sociale particolarmente elevata per il suo ruolo di imperatore, molti considerarono la sua gloriosa ascesa politica come un frutto dei suoi meriti, della sua dedizione, della sua intelligenza diplomatica, della sua risolutezza, ma anche della sua grande capacità di mediazione.
La mostra si avvale di più d’una installazione multimediale, con lo scopo di immergere completamente il visitatore nel mondo di Traiano. L’imperatore stesso compare come fantasma, interpretato da un attore. Ci si immerge nella Roma Antica e festante, nei suoi profumi, tra i petali di rosa, tra la folla che arde di giubilo. Accanto a tanti fasti si può però conoscere però anche la durezza dell’antica vita romana, in particolare della vita dei legionari al seguito di Traiano durante le sue grandi imprese militari, si può ascoltare anche la voce delle donne che circondavano l’Imperatore, potenti e influentissime, una su tutte l’amata Pompeia Plotina, moglie dalla quale non si separò mai, sebbene il loro matrimonio non gli diede figli.
È inoltre possibile visitare, lungi la via Biberatica, l’installazione monumentale dell’artista contemporanea di origine rumena Luminiţa Țăranu, la quale ha dedicato all’Imperatore una colorata rilettura della Colonna di Traiana in chiave odierna.
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