Superleggero al Sistina il 4 febbraio
Alessandro Di Carlo è uno degli artisti romani più intriganti ed esilaranti d’Italia! Chiunque abbia assistito ad uno dei suoi spettacoli, non ha potuto fare a meno di divertirsi e tornare a vederlo col suo amico del cuore. La sua comicità è totalmente dirompente, innovativa ed arguta da lasciare piacevolmente spiazzati. Praticamente porta lo spettatore, fra una risata e l’altra, ad analizzare vizi e virtù della società nella quale viviamo. In TV ha preso parte a tutte le trasmissioni più importanti della televisione fra le quali ricordiamo Zelig, punto di partenza per il suo lungo cammino professionale. Ad aprirgli le porte della notorietà fu di uno dei concorsi più importanti d’Italia, come il premio nazionale di Grottammare “Cabaret amore mio”, presieduto da Vincenzo Mollica. Una volta postosi all’attenzione di critica e pubblico, continuò in maniera costante e prorompente, la sua cavalcata verso il successo. L’abbiamo incontrato al teatro Sistina di Roma durante una pausa per le prove del suo prossimo spettacolo del 4 febbraio, intitolato Superleggero (tra guantoni e papillon).
Caro Alessandro negli ambienti dello spettacolo si dice che tu sia restio a rilasciare interviste, è vero? E se è vero perché?
Assolutamente vero ed è semplice la risposta: ogni volta che rilascio un’intervista le mie parole vengo bellamente travisate, modificate o addirittura distorte, fino a snaturare le mie idee e le mie affermazioni così evito accuratamente di rilasciare dichiarazioni.
Nella scorsa stagione ti abbiamo ammirato nel programma “Made in sud” come ti sei trovato con i comici partenopei?
Alla grande perché amo Napoli ed i simpaticissimi napoletani. Amo le città di mare ed è sempre un piacere tornare.
Parliamo del tuo spettacolo, come è nato?
Questo show nasce da un’idea della liberazione dell’anima, dalla voglia di ridere e stare insieme per condividere alcuni momenti d’allegria. Nasce dall’esigenza di esorcizzare qualsiasi mania di depressione e d’angoscia. Quindi uno spettacolo semplicemente liberatorio.
Superleggero, da dove nasce questo titolo?
Lo spettacolo è un inno alla leggerezza e di conseguenza al sorriso. Tutti coloro che stanno passando momenti tristi o faticosi in genere devono venire al Sistina in maniera che, per un paio d’ore, dimenticano tutte le storture della vita quotidiana.
Perché il sottotitolo “Tra guantoni e papillon”?
Nella vita ho preso tanti pugni e voglio ricordarli tutti, come allo stesso tempo, non voglio dimenticare tutte le carezze prese.
Perché gli spettatori dovrebbero venire in teatro a vedere il tuo spettacolo?
Perché sono convinto che si potranno divertire passando un paio d’ore in allegria con la famiglia al completo. Lo show nasce proprio da un’esigenza intima di ridere e condividere dei momenti assieme ad amici e conoscenti e poi bisogna ricordare che non ha controindicazioni!
A chi è indirizzato?
Dai bambini fino ai nonni!
Se volessimo dargli una connotazione, come potremmo definirlo?
Comic/sentimentale, unico nel suo genere, una risata contrapposta ad una emozione.
Prima di salutarti un’ultima domanda, hai sogni nel cassetto?
Vivere: una esagerata voglia d’esserci e partecipare.
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