Secondo Abatantuono il premier sarebbe un buon capo dello Stato, “ma mi dispiacerebbe perderlo come presidente del Consiglio”
Nuova puntata di Giletti 102.5 su RTL 102.5. Come di consueto, telefoni aperti a tutti i very new normal people su tutti i fatti della settimana. Nelle scorse ore il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto green pass, che sancisce la nascita della certificazione verde “rafforzata”. Ospite del consueto spazio dei “trecento secondi” Diego Abatantuono. “Giletti 102.5” è in onda ogni venerdì mattina, dalle 08:00, in radiovisione su RTL 102.5 e in streaming su RTL 102.5 PLAY.
Il bilancio dell’ultimo anno
“Sono contento” racconta Abatantuono, “è stato un anno comunque in cui ho lavorato molto. Frequento poco la televisione, faccio il cinema. Penso che bisognerebbe fare così. Se sai fare una cosa, è inutile farne altre quattro o cinque… Io poi ho la sindrome di Gianni Morandi, avendo iniziato a lavorare da giovane, e non essendo più ora molto giovane, ci sono sempre stato”.
Il lavoro e la famiglia
“Ho sempre cercato di fare al massimo due film all’anno per stare con i miei figli” racconta poi Abatantuono. “Il tempo passa e non si torna indietro, non c’è la moviola, e io non volevo avere il rimpianto di non essere stato con loro. Una volta rinunciai a un film con Pupi Avati, nonostante mi lega un lui un bel rapporto, proprio perché si girava d’estate, quando avevo gli unici due mesi per andare in vacanza con i miei figli. La generazione di oggi”, continua Abatantuono, “è figlia di due generazioni che sono state bene. I miei genitori hanno fatto di tutto per non farmi avere problemi. I ragazzi di oggi si sono forse un po’ distratti…”
La situazione Covid e i vaccini
“La scienza è una materia precisa. Non capisco come si possa non vaccinarsi. Sono assolutamente d’accordo con il green pass rafforzato di Draghi. Si dice che il Paese sia spaccato, ma in realtà se la divisione è tra il 90% e il 10%, quel 10% dovrebbe forse chiedersi se c’è qualcosa che non va. Poi ciascuno fa ciò che vuole, se quindi te ne stai a casa tua, nessun problema”.
Draghi al Quirinale?
“Vedrei bene Draghi come capo dello Stato, ma mi dispiacerebbe perderlo come premier. Per cui direi che forse sarebbe il caso di rimanere così e di trovare un altro nome valido per il Quirinale”.
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