Si ritrovano sul palco, padre e figlia, in uno spettacolo che parla di conflitti e di assenze, protagonisti di un rapporto genitoriale complesso.
Stiamo parlando di Corrado Tedeschi e della figlia Camilla, interpreti di “Partenza in salita” in scena al Teatro Golden fino al 4 novembre. Un padre, colpevole di essere stato assente nella vita della figlia, trova l’occasione di recuperare con lei il rapporto dandole delle lezioni guida. Lezioni che saranno un pretesto per conoscersi più a fondo scoprendo così che nella vita si può sbagliare ma che le parole e il perdono sono la medicina più adatta a dissipare qualsiasi attrito. Li abbiamo incontrati prima dell’inizio dello spettacolo per farci raccontare qualcosa in più su questo progetto e sul loro rapporto.
Corrado Tedeschi
Corrado, la ritroviamo in teatro nello spettacolo “Partenza in salita”. Com’è nata l’idea di questo spettacolo? E com’è condividere il palco con sua figlia?
L’idea di questo spettacolo è nata perché vedevo che il rapporto giornaliero con mia figlia si era trasformato in una sit-com piena di contrasti ma anche di ironia. Considerando che mia figlia aveva già avuto esperienze da attrice ho pensato che potesse essere questa l’occasione giusta per condividere il palco con me. Non ho sbagliato infatti perché lo spettacolo sta andando bene. Alla prima ero doppiamente emozionato, per me e per lei. Portiamo noi stessi sul palcoscenico e ogni sera ci facciamo una seduta di analisi risparmiando così anche i soldi dell’analista (ride).
Il padre che interpreta nello spettacolo è simile al padre che è nella vita?
Il padre della commedia sono io con qualche piccola esagerazione. E’ un attore a cui la figlia rimprovera di esserci stato poco quando era piccola. Camilla mi rinfaccia in questo spettacolo ciò che mi ha rimproverato nella vita.
Nello spettacolo si parla di conflitto generazionale, di una conoscenza, quella tra padre e figlia, destinata ad intensificarsi in occasione delle lezioni di guida che il padre si propone di dare alla figlia. Quali sono i limiti del rapporto padre-figlio che impediscono una condivisione, che creano incomprensioni?
Secondo me, dal punto di vista della gestione dei sentimenti, il rapporto perfetto è con i nonni perché hanno lo stesso affetto per i nipoti ma ciò che viene a mancare è il momento dei grandi conflitti che ci sono invece con i genitori. Il genitore dovrebbe avere ancora il compito di educare. Oggi però i padri si trovano ad affrontare enormi difficoltà come il proliferare dei social che rendono i ragazzi distanti dalla realtà sociale e costretti a vivere relazioni fittizie. E’ difficile instaurare un dialogo sereno con i figli anche perché il linguaggio stesso è diventato molto scarno. Da genitori qualcosa si sbaglia sempre però l’importante è metterci il cuore.
Come padre si rimprovera qualcosa?
Naturalmente sì perché alla luce dei danni che i genitori possono fare non volendo riconosco di aver fatto qualche sbaglio. Forse potevo trascorrere più tempo con i miei figli.
Ultimamente l’abbiamo vista recitare in tv in fiction di successo come “Non dirlo al mio capo 2”, “Il paradiso delle signore” e in “Un posto al sole”. C’è un personaggio che le piacerebbe interpretare in futuro? E cosa le piace guardare in tv?
In tv mi piace guardare il calcio. Non guardo molto la tv commerciale anche perché non vedo personalità da seguire. La regola fondamentale è che non danno fastidio. Io invece al contrario vorrei vedere qualcuno che mi provoca. Mi piacerebbe tanto interpretare Cristoforo Colombo, una figura storica molto affascinante. Essendo poi genovese d’adozione sarebbe perfetto.
Prossimi progetti.
Per quest’anno girerò in tournée con questo spettacolo e con una commedia con Deborah Caprioglio. Per l’anno prossimo c’è qualcosa in cantiere ma meglio non dirlo altrimenti non si realizza. Il pubblico dovrà pazientare ancora un po’. Per quanto riguarda la conduzione, mi piacerebbe ma purtroppo sono misteriosi i meccanismi per cui uno lavora e l’altro no. Purtroppo l’Italia è un paese che non premia il merito e questo possiamo vederlo tutte le sere accedendo la tv (ride).
Camilla Tedeschi
Camilla, com’è condividere il palco con tuo papà? Come ti trovi?
Alla prima avevo l’ansia sia per la prestazione che per il giudizio di mio papà. E’ stata una grande emozione però e sono felice che il pubblico ogni sera abbia parole di apprezzamento sullo spettacolo.
In futuro, cosa ti piacerebbe fare?
Ho una passione sfrenata per il cinema. Anche il teatro però, per quanto sia faticoso, regala tante emozioni e soddisfazioni. In generale però mi basta recitare(ride).
Non so se te l’hanno già detto ma assomigli molto a Julia Roberts.
Lo sai che già in tanti me l’hanno detto? Anche perché quando rido o mi arrabbio mi parte la vena frontale come ce l’ha Julia. Grazie comunque per il complimento.
Il rapporto che si instaura sul palcoscenico è lo stesso che avete nella realtà?
Sì, è molto simile. Più stiamo insieme sul palco e più ci rendiamo conto che mentre stiamo in macchina a fare un giro ci comportiamo come nello spettacolo. Il che come cosa può essere carina da una parte e inquietante dall’altra.
Quale consiglio ti ha dato per affrontare questa sfida teatrale?
Quando mi ha proposto lo spettacolo mi ha detto semplicemente “fallo e sii te stessa”. E io l’ho fatto. Questo è stato il suo prezioso consiglio.
Un sogno nel cassetto.
Mi piacerebbe poter continuare a recitare che sia teatro, cinema o tv e riuscire a costruire una carriera solida come quella di papà che dura da 40 anni.
Un’attrice a cui ti ispiri.
Julia Roberts, Emma Stone e Jennifer Lawrence sono le mie attrici preferite. Punto in alto, lo so (ride).