“Mi piacerebbe interpretare un personaggio cattivo, un po’ alla Joker”
E’ stato protagonista della serie tv “Pezzi Unici” in cui ha vestito i panni di Don Silvio. Stiamo parlando dell’attore Fabrizio Apolloni che proprio in queste settimane sta partecipando alle riprese del nuovo film di Giulio Base “Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma”. Una storia realmente accaduta durante la deportazione degli ebrei al ghetto di Roma che farà commuovere ed emozionare il pubblico. In questa intervista, Fabrizio ci ha parlato di questo progetto oltre a dirci la sua sulla vicenda di Liliana Segre.
Fabrizio, ti abbiamo visto nella terza puntata della serie “Pezzi Unici”. Che personaggio hai interpretato?
E’ stato un personaggio molto piccolo. Don Silvio è il prete amico di famiglia dei protagonisti. Dopo la morte del figlio, avvolta da un grande mistero, Vanni non si riesce a dare pace. In un momento in cui vuole liberarsi dai fantasmi del passato porta in parrocchia i vestiti del figlio ma appena vede Don Silvio scappa. E’ un burbero che difficilmente riesce a comunicare. Don Silvio si reca allora a casa della ex moglie per poter capire meglio la situazione.
Qual è il tuo rapporto con la fede?
Ho una grande invidia e ammirazione per chi ha fede. Vivo momenti di grande contraddizione in cui passo dall’essere agnostico al desiderare una fede. Percepisco che c’è un’energia universale che un po’ ci comanda. Preferisco pensare però che questa energia sia quello che noi chiamiamo amore che è il motore di ogni nostra scelta. Le scelte non corrette della nostra esistenza sono dettate dall’egoismo, dall’arrivismo e dal desiderio di imporsi.
Stai partecipando alle riprese del nuovo film di Giulio Base “Un cielo stellato sopra al ghetto di Roma”.
La sceneggiatura è davvero bellissima. Infatti, appena l’ho letta ho mandato subito un messaggio a Giulio complimentandomi. Ci sono due punti in cui genera un’emozione talmente forte che è difficile trattenersi. E io mi sono ritrovato con le lacrime agli occhi perché è veramente molto bella. Parte da una storia realmente accaduta durante la deportazione degli ebrei al ghetto di Roma. La storia comincia da un doppiofondo di una valigia in cui è nascosta una lettera e una fotografia. Una lettera scritta da una madre che spera di salvare una figlia. Viene ritrovata poi ai giorni nostri da alcuni ragazzi che si mettono alla ricerca di questa ragazza. Il resto è da scoprire.
La vicenda di Liliana Segre ha suscitato sdegno tanto da essersi trasformata in un caso politico. Ancora oggi c’è chi nega l’olocausto.
L’ho trovata una vicenda vergognosa. E’ indecente che qualcuno neghi l’abominio e le atrocità che sono state perpetrate ai danni del popolo ebraico. L’olocausto è una macchia della nostra storia che rimarrà indelebile per sempre. E noi questa macchia non dobbiamo solo ricordarla ma anche evidenziarla. Ritengo che ci debbano essere delle pene severe nei confronti di chi mistifica la realtà.
Anche i social spesso fomentano l’odio.
I social dovrebbero essere regolamentati in un certo modo. Essendo delle piattaforme informatiche possono essere gestite da algoritmi. Chi è in grado di sviluppare algoritmi di comunicazione può veicolare informazioni distorte, le cosiddette fake news per intenderci. C’è un filosofo di cui mi sfugge il nome che diceva “Un essere felice non è mai un buon acquirente”. Si acquista quando si è infelici perché si ha bisogno di colmare un bisogno, una mancanza.
Oltre ad essere attore, hai doppiato anche alcuni personaggi nei film d’animazione.
Mi diverto a fare le voci bizzarre. Ho cominciato con Mulan, il cartone d’animazione della Disney e poi ho fatto un provino per la DreamWorks e sono stato scelto per doppiare l’omino di zenzero in “Shrek”. Ultimamente, ho prestato la voce al maestro di Pinocchio nel film di Matteo Garrone in uscita il 19 dicembre.
C’è un ruolo che ti piacerebbe interpretare?
Mi piacerebbe interpretare un personaggio cattivo o dall’indole disturbata. Finora ho sempre vestito i panni del medico e del prete. E pensare che ho studiato Medicina anche se non mi sono mai laureato perché ho deciso di inseguire il sogno di diventare attore.
In quale altro lavoro sei impegnato prossimamente?
Per il momento sto finendo di girare il film “Un cielo stellato sopra il ghetto di Roma” per la regia di Giulio Base. Devo cominciare a girare una serie TV dedicata a Rita Levi Montalcini ma ancora non so nulla. Nel frattempo mi preparo per il debutto in teatro. Si tratta di un monologo dal titolo “Io, Freddie e lui”. E parlerò anche qui di amore.