“Le grida del silenzio” opera prima della regista Sasha Alessandra Carlesi, prodotto da Giuseppe Milazzo Andreani e Alberto de Venezia, distribuito da Ipnotica produzioni srl.
Abbiamo rivolto alcune domande alla registra e al produttore
Come nasce “Le grida del silenzio”?
Alessandra: nasce da un mio cortometraggio, scritto qualche anno prima rispetto alla sceneggiatura del film, scritto per uno dei tanti progetti che nel mondo del cinema attuale, vengono preparati a lungo per poi mai essere realizzati tra mille delusioni… Nel mio caso posso definirla una fortunata coincidenza….
Giuseppe: facendo il produttore da parecchio tempo arrivano sulla mia scrivania parecchi progetti, le grida del silenzio invece era un corto che avevo già attenzionato grazie ad Alessandra che sta sempre a stretto contatto con me in quanto spesso lavoriamo a dei progetti comuni e, ragionando insieme, abbiamo deciso di trasformarlo in un lungometraggio poi il resto, ossia a trasformare lo script da corto a lungometraggio, c’ha pensato lei.
Quali sono stati i criteri di scelta degli attori?
Alessandra: capacità attoriale, predisposizione a lavorare secondo la metodologia, basata perlopiù sul “vivere” “divenire” piuttosto che “interpretare” “recitare”… La capacità di lavorare con gli altri, “collaborando” e non “prevaricando” … Poi l’attinenza fisica con il personaggio immaginato durante la stesura della sceneggiatura e in relazione agli altri componenti del gruppo.
Giuseppe: ho lasciato libera scelta alla regista senza mai influenzare le sue scelte e alla fine ha avuto ragione gli attori sono stati molto bravi e giusti nei loro ruoli.
Qual è la chiave di lettura del film che è poi un thriller psicologico?
Alessandra: è un thriller psicologico, ma tante altre cose… Trovo il thriller psicologico un agile veicolo per passare certi messaggi… Attira, intriga lo psicologico, tiene l’attenzione, consentendoti di sbattere in faccia il vero significato del film in maniera comunque diretta, ma più leggera….
Giuseppe: c’è tutto e niente, ma il film è coraggioso e unico neo sul genere perché ne racchiude almeno un paio e ha molte chiavi di lettura.
Quali difficoltà avete riscontrato durante le riprese?
Alessandra: i problemi tipici del cinema indipendente… La scarsità economica è spesso limitante anche se a volte ti costringe a ingegnarti per trovare soluzioni che poi a volte si rivelano più interessanti di quelle che avresti facilmente trovato con qualche agio in più…
Giuseppe: ci siamo fermati per la mancanza del budget e per vari vicissitudini legati alla difficoltà di fare cinema nel nostro Paese, ma fortunatamente non abbiamo mai mollato e siamo riusciti a finire il film e a portarlo nelle sale di tutta Italia.
Potete svelarci qualche particolare curioso avvenuto durante il backstage?
Alessandra: nel film c’è un baretto ad un certo punto…. Peccato che il giorno prima di girare scopriamo che, per un errore di comunicazione, quel giorno non si poteva girare su tale location… Stavamo alla riserva Nomentanum dove è stato girato, il bosco del film… Vedo una casetta della forestale… Mezz’ora dopo quella casetta era diventata il mio baretto! Ovviamente grazie anche alla collaborazione del mio reparto scenografia…
Giuseppe: a me è piaciuto molto l’invecchiamento che è stato applicato alla regista che rivestiva un ruolo nel film. Appena l’ho vista mi è preso un colpo sembrava veramente vecchia … insomma make up riuscito.
Aspettative da questo film? Qual è la critica che gradireste avere e che, secondo voi, dimostrerebbe di aver centrato il cuore del film?
Alessandra: in qualche modo al momento già posso ritenermi soddisfatta! Mi è stato detto che il film “emoziona” e “sorprende”, mi è stato detto che i miei sette personaggi sono vivi, reali, perfettamente caratterizzati… Centro! Era quello che volevo… Spero solo di continuare così nelle settimane a venire….
Giuseppe: le critiche su questo film sono positive e qualcuna negativa è un film particolare che non deve per forza piacere a tutti, ma una cosa è certa è stato realizzato tecnicamente al meglio delle risorse. Mi aspetto che la gente capisca e apprezzi lo sforzo produttivo, ma soprattutto una rinascita del film di genere e la conferma che noi produttori indipendenti siamo sempre più presenti in questo settore.
A “bocce ferme” siete soddisfatti del vostro ultimo lavoro o avete avuto dei ripensamenti?
Alessandra: sono soddisfatta… ho esordito esattamente con il film che volevo fare!
Giuseppe: nessun ripensamento.
Dal vostro debutto ad oggi come si sono evolute le vostre carriere?
Alessandra: ho fatto l’attrice, la produttrice, aiuto, asistente regia… Ho scritto per il teatro, il cinema… Credo che tutto sia stato semplicemente un evolversi verso quella che sono oggi… E’ stata semplicemente una crescita naturale, ma ovviamente sono anche consapevole di avere ancora tanto da fare… Da crescere…
Giuseppe: io personalmente ho debuttato nel 2004 da quel famoso anno ne sono passate di cose, avevo una associazione culturale ora possiedo tre società in Italia è una in Albania e lavoro per una grande società americana dove curo la sezione documentari. Di strada ne ho fatta, ma solo perché non sono mai stato con le mani in mano e mi son sempre dato da fare.
Tra i vostri lavori qual è quello che avete più nel cuore e perché?
Alessandra: è difficile… sono legata a tutti i miei lavori, specialmente a quelli che hanno rappresentato un passaggio importante per il mio percorso artistico… Ma ti dirò “Rosa Blu- separati dalla vita, uniti da un solo destino”, il mio primo cortometraggio da regista!
Giuseppe: il progetto cinematografico “Fratelli” con Primo Reggiani e Simone Gandolfo, regia di Andrea di Bari perché con quel film mi sono reso conto della difficoltà distributiva che c’era in Italia, ma nello stesso tempo mi sono innamorato di più del lavoro di produttore e mi ha dato la forza per continuare.
Un argomento che vorreste trattare in uno dei vostri prossimi film.
Alessandra: ho tante idee, troppe in questo momento… Difficile dirti l’argomento! Vorrei solo avere l’opportunità di mantenere il mio “stile” surreale, onirico eppure estremamente concreto e sincero (almeno io lo percepisco così) e sfruttarlo per i diversi generi… non voglio rimanere legata ad un solo genere….
Giuseppe: prossimo film solo commedia è tutto più facile …
Qual è la vostra fonte d’ispirazione? Come nasce un’idea?
Alessandra: spesso sono visioni… E da lì parte l’idea… E’ un getto…
Giuseppe: gli autori fanno nascere le idee, me le propongono io le realizzo …
Quando andate al cinema qual è l’aspetto del film che cattura il vostro interesse?
Alessandra: la capacità di sorprendermi… Ed emozionarmi… Che poi è la stessa cosa che ho cercato di fare nel mio film .
Giuseppe: la trama sicuramente è la cosa che leggo sempre prima di andare a vedere un film al cinema.
Secondo voi, cosa deve avere un film per entrare nel cuore della gente?
Alessandra: sarò ripetitiva… Emozionare!
Giuseppe: deve avere un messaggio diretto.
Potete raccontare ai lettori del ViviRoma come avete mosso i primi passi nel mondo del cinema e le difficoltà che avete dovuto superare?
Alessandra: Ah… beh … difficoltà…abbiamo la rivista intera a disposizione? No eh… beh … Ho iniziato da piccolissima come attrice…In teatro…Ero timidissima e solo sul palco potevo essere me stessa… Determinante è stato l’incontro con Giuseppe Milazzo Andreani nel 2003… Giovani e già consapevoli che non ci avrebbe aiutato nessuno ci siamo rimboccati da subito le maniche e abbiamo creato la nostra prima associazione culturale… Abbiamo iniziato a produrre con i pochi soldi che avevamo per vivere e da lì non ci siamo più fermati nonostante le difficoltà siano state tante e continue… Ma è un momento positivo…Non mi va di parlarne…Parliamo solo di cose belle… Il mio film sta uscendo in sala e tutto il resto l’ho dimenticato!
Giuseppe: le difficoltà in Italia nel nostro settore sono troppe, ci vorrebbe un libro per raccontarle tutte l’importante è che c’è la voglia e la forza di superarle. Ho iniziato facendo l’attore e ora mi ritrovo a produrre i film…
Giuseppe, come procede il tuo lavoro di producer in un momento così delicato per il cinema?
Non mi arrendo mai, cerco sempre nuovi spunti e nuove strade per far bene.
Sul tax credit e sull’impatto verso le Major ci sono stati sviluppi importanti dopo la nostra chiacchierata di qualche anno fa?
Il tax credit in Italia funziona bene anche se stiamo aspettando i nuovi decreti attuativi. Piano piano però si inizia a capirne il meccanismo e molte aziende finalmente né fanno uso aiutando così noi produttori ad avere il denaro che serve per comperare il budget.
I vostri prossimi progetti lavorativi?
Alessandra: a fine maggio girerò una sorta di short – film che entrerà a far parte di un progetto horror ad episodi coordinati dal regista Claudio Fragasso e ideato dal produttore e distributore Alberto De Venezia con la sua Ipnotica Produzioni. Poi nel cassetto tante idee e progetti che valuterò non appena conclusasi l’avventura del film!
Giuseppe: inizio un documentario a fine maggio finananziato dal Mibact dal titolo “Deep” regia di Luca Alessandro.
Vacanze: mare o montagna, avventura, cultura o natura?
Alessandra: non sono una tipa da vacanza… sono troppo agitata e iper-attiva per godermi il “dolce far niente” … Ma il mio compagno ama il mare: stiamo assieme da poco e sarà la nostra prima estate …Sicuramente farò un piccolo sforzo e cercherò d’imparare a rilassarmi anche io al sole…. Magari scoprirò che mi piace pure! Sono anni che non mi faccio una vacanza come si deve!
Giuseppe: a luglio torno in USA, ma solo per lavoro.
Cosa amate fare nel vostro tempo libero?
Alessandra: Tanto sport! Lo amo, mi sfoga, mi rilassa… Negli ultimi tre anni pratico crossfit… Adrenalina pura!
Giuseppe: magari avessi del tempo libero, ma non ce l’ho…
Rituali, oggetti scaramantici ne avete?
Alessandra: no! Non sono molto scaramantica! Ma sono una di quelle che pensa che le cose vanno bene semplicemente credendoci veramente… E sul “crederci” lavoro molto quando devo affrontare un avvenimento importante! Di solito funziona…
Giuseppe: no, non credo nella scaramanzia.
Il vostro motto?
Alessandra: tutto è possibile, se ci credi veramante….
Giuseppe: non arrendersi mai.
Un’ultima domanda: perché i lettori dovrebbero venire a vedere il vostro film?
Alessandra: oltre ad emozionare, sorprendere, è stato definito un film “diverso”… o meglio … Può ricordare tanti vecchi film… Quelli che mi hanno cresciuto nello specifico, ma non è uguale a nessuno… Credo possano essere ottimi motivi no???
Giuseppe: perché è un misto di tutti i generi più interessanti e perché è un film italiano di una giovane regista e bisogna aiutare i giovani perché sono il nostro futuro specialmente nel cinema.
guarda anche: http://www.viviroma.tv/agenda/cinema/le-grida-del-silenzio-al-cinema-dal-10-maggio/
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