“Anche se siamo stremate vogliamo regalarvi un sorriso”
Federica Cifola, Beatrice Fazi, Gaia De Laurentiis e Giulia Ricciardi
E’ impossibile non ridere quando si è in loro compagnia. L’ho provato sulla mia pelle. Avevo concordato con loro un’intervista e mi sono ritrovata nel loro camerino. Sto parlando delle quattro protagoniste dello spettacolo “Parzialmente stremate” in scena al Teatro Golden dal 25 settembre al 14 ottobre.
Una commedia divertente ed esilarante che attraverso la storia di Marisa, Elvira, Silvana e Mirella, quattro amiche ma soprattutto donne, offre spunti interessanti di riflessione sull’universo femminile. Lontano dallo stereotipo comune dell’uomo immaturo, scopriamo infatti che anche le donne possono rifuggire dalle loro responsabilità dimostrando di volere altro da ciò che sono. Un successo straordinario per le attrici Federica Cifola, Beatrice Fazi, Gaia De Laurentiis e Giulia Ricciardi. In questa intervista, sono proprio loro a raccontarci qualcosa in più su questo spettacolo rivelandoci anche inediti dettagli della loro vita.
Presentateci un po’ i vostri personaggi.
Federica: Marisa, il mio personaggio, è una donna sposata con due figli. E’ stremata dalle incombenze familiari e la sua stanchezza si fa sentire. Infatti, si addormenta ovunque si trovi (ride).
Beatrice: Interpreto Elvira e tra tutte sono quella apparentemente più affermata a livello professionale. In realtà, sono insoddisfatta perché mi manca l’amore. Nessuna però sospetta questa mia insofferenza. Si scoprirà poi che Elvira ha una doppia vita. Dice di avere una ditta di import-export salvo poi scoprire che ha una ditta di import-escort!
Gaia: E io invece sono Silvana. E’ un tipo naif, stremata dalla vita e per certi versi ingenua. Sa essere molto diretta e tagliente e dice sempre ciò che pensa. Cattiverie comprese.
Giulia: Mirella dovrebbe sposarsi ma ci ripensa. Si chiude in bagno ma le amiche le vengono in soccorso. La conducono in chiesa ma lei scappa. Si ritroverà in casa con loro e ne verranno fuori delle belle. Quanti altarini che si scopriranno!
Prendendo spunto dal titolo, vi chiedo: che donne siete nella vita quotidiana e quali sono le difficoltà che in quanto donne vi trovate ad affrontare?
Beatrice: Stremata veramente. Ti dico solo che sto in piedi dalle 7.00 di questa mattina. Ho quattro figli e sono stanca morta. E con tutte queste interviste, mi sto stancando pure qua (ride). A nome di tutte, rispondo che siamo quattro donne felici e lo si vede dal fatto che andiamo d’accordo con le altre donne. Ciascuna di noi ha fatto nella vita quello che voleva ed è circondata di affetti. Tra le difficoltà che mi trovo ad affrontare ci sono quelle di fare la spesa e di organizzare la vita dei figli prima di venire in teatro. Pensa poi che ho appena traslocato con mia suocera(ride).
Federica: La mattina, dopo aver preparato la colazione ai miei figli, vado anche in palestra. Poi lavoro, faccio la spesa …insomma sono una Wonder Woman!
Gaia: Siccome sono dell’idea che non si invecchi inutilmente, sono molto meno stremata adesso di dieci anni fa. Non mi reputo una stremata sinceramente. Ho imparato a selezionare e a dire “lo faccio dopo tanto non succede niente” e a prendermi i miei spazi.
Giulia: Sono la meglio di tutte e quattro. Mi sono levata la tiroide e l’esame del pap- test è andato bene (ride).
Sul palco dimostrate di essere un gruppo molto affiatato. Avete mai litigato?
Federica: No, mai. Abbiamo creato un clima sereno. Sembra di stare in famiglia.
Beatrice: Non abbiamo mai litigato perché io ho ceduto. Infatti, ho acconsentito di indossare nello spettacolo l’abito giallo che era destinato a Federica. Lei ha scelto quello blu scuro che è il più bello. Meglio però che non parlo più altrimenti mi picchia (ride).
Giulia: La nostra non è solidarietà femminile. E’ rassegnazione (ride).
Gaia: Abbiamo un bel rapporto. Ci confrontiamo su tutto e abbiamo instaurato una bellissima amicizia.
A dispetto della sindrome di Peter Pan, in questo spettacolo sono le donne a mettersi in fuga dalle responsabilità esibendo la propria immaturità. Nella vostra vita, avete mai provato questa sensazione? C’è stato mai un attimo in cui vi siete dette “ho paura di diventare grande”?
Federica: Sai, a volte avere tutta la responsabilità sulle spalle mi fa dire “quanto mi piacerebbe ancora essere figlia!”. Vorrei che ci fosse qualcuno che pensasse a me, a cosa devo fare e che magari mi risolvesse i problemi.
Beatrice: A volte temo di non essere diventata grande. Quando mi lamento continuamente o dimostro un atteggiamento infantile nei confronti della vita mi rendo conto di non essere abbastanza matura. Ho tanta paura di invecchiare.
Gaia: Non vedevo l’ora di crescere. L’infanzia è stato un periodo che è passato volentieri.
Giulia: Anche io sono d’accordo con Gaia. Non vedevo l’ora di essere grande, indipendente e di poter prendere tutte le decisioni. Nel bene e nel male.
Che messaggio volete lanciare ai nostri lettori? Convinceteli a venire a vedere lo spettacolo.
Gaia: Abbiamo i mutui da pagare, le bollette, undici figli a carico in quattro. A parte gli scherzi, le donne si ritroveranno in questo spettacolo e gli uomini si divertiranno da matti perché vedere una donna che ride di se stessa è una cosa che li rilassa parecchio.
Giulia: Io ho l’elenco dei lettori quindi vedete che potete fare(ride).
Federica: Se non venite, vi citofoneremo uno ad uno e vi faremo lo spettacolo al citofono(ride).
Beatrice: Non dovete perdere l’occasione di vedere quattro amiche che ridono e si divertono. Devo riconoscere la bravura di Giulia che è anche autrice dello spettacolo perché ha il coraggio di ridere di se stessa e di ironizzare sulle donne.
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