Massimo Giletti è interventuo dall’Ucraina in “NON STOP NEWS” SU RTL 102.5, con Barbara Sala, LUigi Santarelli e Stefania Iodice e ha parlato della situazione attuale a Odessa, di Mariupol, delle informazioni che arrivano in Italia e delle armi che arrivano dall’Italia
MASSIMO GILETTI IN DIRETTA DA MYKOLAIV
“Abbiamo scelto di venire da queste parti perché questa è l’ultima città che resiste. Il confine tra il fronte russo e il fronte ucraino è molto vicino qui, questa città fa da baluardo a Odessa, dista circa 120 km da questa città”, ha detto Giletti. “Pochi giorni fa è stato fatto l’attentato al governatore di questa zona, uno Zelensky due, un personaggio di origini coreane che attraverso i social ha spinto tantissimo il popolo ucraino a combattere e a resistere. Era quindi un simbolo che andava eliminato. Per sua fortuna, da come mi ha raccontato al telefono, è riuscito a sfuggire da questo attentato. Ieri mentre siamo andati verso Kherson, altro punto occupato dai russi, sono arrivati molti colpi di artiglieria e mortaio e quindi abbiamo scelto di tornare indietro. Siamo entrati nelle trincee perché questa è una strana guerra, è una guerra molto di trincea. Quello che ho visto dentro le trincee somiglia ai racconti che faceva mio nonno della prima guerra mondiale”.
GLI ULTIMI ATTACCHI E LA SITUAZIONE ATTUALE AD ODESSA
“A Odessa è relativamente tranquilla la situazione, ma è chiaro che è una città in attesa di qualcosa. Oggi penso che i russi abbiano come obiettivo questa città, che adesso è uno dei punti più importanti del Mediterraneo, anche se è sul Mar Nero”, ha raccontato Massimo Giletti. “L’80% di ciò che viene prodotto dall’Ucraina passa attraverso il porto di Odessa che è immenso, quindi non vedo perché vadano a conquistare Mariupol e non vadano fino a Odessa. L’obiettivo mi sembra chiaro: circondare l’Ucraina sul mare. Arriveranno prima gli accordi? Spero di si. La percezione è che il vero fronte sia qui in questa cittadina che dista 120 km da Odessa. Qui si hanno combattimenti veri, ho visto soldati rientrare dal fronte, molto provati. Qui sono tutti ragazzi molto giovani, avranno diciannove o vent’anni, ho visto tanto ma non pensavo che a sessant’anni avrei potuto vedere una guerra in Europa”.
MARIUPOL: UNA CITTÀ RASA AL SUOLO
“Parlavo con un ufficiale che era qui con me ieri sera. Mi raccontava che i russi hanno una potenza di fuoco micidiale che però stanno usando parzialmente. Mariupol continua a difendere in modo assurdo, al limite di ogni resistenza. Questo è un battaglione su cui si è detto tutto e il contrario di tutto”, ha detto Giletti. “È un battaglione che ha molte persone filonaziste dentro, uno scontro ideologico pesantissimo. Ecco perché Mariupol deve essere assolutamente presa. Ieri sera sono passato in un ponte dove all’andata non c’era nessun segno di battaglia, al rientro c’era un buco sulla corsia di destra molto grande, quindi poi è il destino che decide se tu ce la fai o no. Qui ci sono i droni che volano sulla testa nelle uniche due strade che collegano varie città, quindi ogni spostamento lo fai con mezzi blindati, tutto è potenzialmente un obiettivo. I russi se volessero potrebbero tirare giù tutto, hanno un potere superiore. Credo che ci sia una volontà di limitare i danni perché probabilmente vogliono riconquistarla e tenersela in un certo modo”.
IL RACCONTO CHE ARRIVA IN ITALIA DELLA GUERRA IN UCRAINA
“Quando sono arrivato due settimane fa avevo letto dei titoli italiani che dicevano che Odessa era circondata e bombardata, io ero lì e non era così. Penso che i russi vogliono vedere le loro postazioni difensive, ma Odessa è molto vivibile e abbastanza tranquilla tranne i continui allarmi che ci sono durante la notte”, ha raccontato Massimo Giletti. “Non so se ritirano le truppe al nord e le rimandano a sud, non ho capito se le riposizioneranno sul fronte sud orientale, forse a nord non gli interessa. Non ho la sensazione che le cose stiano migliorando, perché parlando con questi ufficiali li ho visti molto preoccupati rispetto a due settimane fa. Questo mi dà l’impressione che qualcosa non vada come dovrebbe andare”.
LE ARMI DALL’OCCIDENTE
“Mi sono spinto in una zona oltre Mykolaiv e ho notato un gruppo in una trincea, dove c’erano cinque istruttori che preparavano dei ragazzi molto giovani con dei lancia granate molto importanti per loro. Li stavano addestrando, erano completamente nuovi, li ho visti con i miei occhi”, ha detto Giletti. “Erano casse americane appena arrivate da un camion, quindi qualcosa arriva e qualcuno sostiene questa guerra sicuramente, non come gli ucraini vorrebbero, però”.