Al teatro con “Up and down”
Ci fa ridere e ora ci fa anche commuovere. Paolo Ruffini, conduttore di “Colorado”, ha debuttato pochi giorni fa al Teatro Sistina di Roma con il suo nuovo spettacolo “Up and down”, pronto a sbarcare nei prossimi mesi nei maggiori teatri italiani. Una serata di allegria e tenerezza assieme alla sua compagnia di talenti speciali. “I ragazzi down sono i più up che conosco”, riferisce in conferenza stampa. Paolo scherza con i suoi ragazzi dispensando sorrisi e abbracci. In questa breve chiacchierata, ci svela i suoi nuovi progetti.
Paolo, benvenuto sul ViviRoma webMagazine . Il 19 marzo hai debuttato al Teatro Sistina di Roma con il tuo nuovo spettacolo “Up and down” assieme ad una compagnia di attori davvero speciali. Ce ne parli?
In tanti mi accusano di fare uno spettacolo con ragazzi dalla sindrome di Down solo per altruismo. In realtà, non sanno che si tratta, al contrario, di un atto di puro egoismo. Io mi approfitto della loro felicità. E poi, chi li frequenta lo sa bene, riescono ad avere una fisicità che a noi manca. Basti pensare che al giorno d’oggi la maggior parte delle persone vive sui social, ma ha paura poi di stringerti la mano o di regalarti un abbraccio. Stiamo diventando troppo social e poco sociali. Questi ragazzi invece hanno una confidenza con la vita che altre persone non hanno. La loro capacità di esibire la diversità con il sorriso è per me una grandissima lezione di vita.
Hai anche realizzato un docu-film dal titolo Resilienza. Com’è nato questo progetto?
Questo progetto è nato in seguito ad un grave lutto che ha colpito una coppia di miei amici. Infatti, il loro amato figlio Alessandro Cavallini è venuto a mancare per un neuroblastoma a soli 14 anni. Mi sono reso conto che nella lingua, non solo italiana, ma anche anglosassone non esiste un termine che possa identificare un genitore che perde un figlio. E’ come se nessuno avesse voluto prendere in considerazione questa condizione. Dopo questo tragico evento, ho chiesto ai miei amici cosa potessi fare per aiutarli e la loro risposta mi ha commosso. Mi chiedevano di mantenere vivo il ricordo di Alessandro. Così, assieme ai suoi fratelli, abbiamo realizzato un film dal titolo “Resilienza”.
Qual è il tuo motto nella vita?
E’ una frase di Maria Teresa di Calcutta che dice “non invitatemi mai ad una manifestazione contro la guerra, ma se ne organizzate una a favore della Pace invitatemi”. Peccato che in giro ci sia solo gente incavolata che se la prende per ogni minima cosa. Anche in politica avviene lo stesso. Vedo solo uomini di potere che litigano tra loro senza sviluppare una propria idea.
Prossimi progetti?
Al momento mi sto dedicando a questo spettacolo teatrale a cui tengo particolarmente. Poi, grazie a Tiziana Rocca, sarà realizzato anche un docu-film che racconterà questo viaggio emozionante e meraviglioso intrapreso assieme ai miei amici speciali.