Il giovane attore Alberto Fabbretti, classe 1998 e cresciuto a Verona, dal 2018 si è trasferito a New York per riconcorrere il sogno americano e, dopo aver frequentato la scuola di recitazione Susan Batson Studio ha scritto, diretto, prodotto ed interpretato uno short movie dal titolo “36 Hours in New York”.
Al suo fianco, nei panni del protagonista Louis, anche: Marité Salatiello (Alexis) e Camila Susin (Julia)
Il film, racconta la storia di due giovani amiche, nonché ex-criminali, che non appena uscite di prigione si ritrovano alle prese con le numerose difficoltà che la società impone loro. Così, per recuperare dei soldi e ricominciare da zero la propria vita, decidono di mettere in atto una rapina in banca, quando improvvisamente conoscono Louis che, anche lui bisognoso di denaro, decide di unirsi alle due giovani.
Una storia dalle tinte noir che è stata accolta con successo in diversi festival internazionali. Attualmente, infatti, è in concorso al NewFilmakers NY, al Chelsea Film Festival di New York, al Direct Monthly Online Film Festival e al Lift-Off Global Session negli Stati Uniti. Inoltre, è finalista al Prague International Monthly Film Festival in Repubblica Ceca e al Kosice International Monthly Film Festival in Slovacchia.
“Sono molto felice dell’interesse che il film sta riscuotendo – ha affermato Alberto Fabbretti – il tutto era partito come l’idea di creare uno short movie che vedesse protagonisti tre giovani ragazzi, tutti e tre molto diversi tra loro, ma ognuno con le proprie necessità e sfide personali da affrontare. C’è un vasto intreccio di segreti tra i personaggi che aumentano la suspense e il mistero che avvolge la storia. Sono contento che sia in gara già in cinque festival, e spero vivamente che il film possa avere una lunga vita all’interno dei circuiti festivalieri”.
Inoltre, tra maggio e giugno del 2021, il giovane artista sarà sul palco americano del Susan Batson Studio, in otto date, con il suo One Man Show dal titolo “Stellan”, da lui scritto ed interpretato. Un progetto, nato nel gennaio del 2019, composto da quattro scene per un totale di 60 minuti che sarà incentrato sugli anni della giovinezza dell’attore svedese Stellan Skarsgard, noto al pubblico come protagonista lo scorso anno della serie tv Chernobyl, andata in onda su HBO in cui vestiva i panni di Boris Evdokimovič Ščerbina.
L’attore, divenuto famoso a livello internazionale nel capolavoro di Lars von Trier del 1996 “Breaking the Waves”, iniziò la sua carriera cinematografica in Svezia con il celebre film erotico “Anita: Swedish Nymphet” (tr. Bocca di velluto) di Torgny Wickman nel 1973. Sarà proprio questo il periodo in cui sarà ambientato lo spettacolo di Fabbretti. Lo show, infatti, sarà incentrato sulla giovinezza del ragazzo, all’età di ventidue ann,i durante la frequentazione della Royal Dramatic Theatre di Stoccolma, e vedrà il giovane Stellan alle prese con il debutto nel mondo cinematografico, le sfide che ha dovuto affrontare lungo il cammino artistico e la complicata relazione con i genitori, in particolare verrà esplorata la figura del padre.
“Questo progetto ha richiesto molto tempo – ha spiegato Fabbretti – ogni volta che studio il personaggio con i miei acting coach, Susan Batson e Carl Ford, di settimana in settimana scopro qualcosa di nuovo, riuscendo, così, ad arricchire la scena di dettagli e a perfezionarla sempre di più. Per me è una grande esperienza lavorare su un personaggio come quello di Stellan Skarsgard e portarlo sul palco. Il mio desiderio è di espandere questo progetto il più possibile e portarlo in tournée per tutti gli States”.
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