Critico il Codacons con Virginia Raggi e gli altri esponenti politici che si opposero alle Olimpiadi a Roma salvo oggi, in piena euforia nazionale per i successi sportivi dei nostri atleti a Tokyo, unirsi al carro dei vincitori senza un briciolo di imbarazzo.
Il Codacons, che all’epoca era inizialmente contrario all’idea di organizzare la manifestazione, modificò la propria valutazione in seguito a un sondaggio diffuso tra i cittadini: da quel momento, l’Associazione si è spesa perché Roma avanzasse la sua candidatura, fino all’esito definitivo della vicenda e alla scelta di rinunciare a quella storica opportunità.
Ora, anni dopo, ci aspetteremmo che, per coerenza, chi è sempre rimasto contrario alle Olimpiadi a Roma sappia contenere i propri orgogli patriottici e gli entusiasmi per la riuscita della manifestazione: tale evento, associato alle peggiori ipotesi corruttive, sembrava infatti per molti quanto di peggio al mondo, una sventura da evitare a tutti i costi. Ora che le cose sono cambiate, però, in tanti sono parsi – con un lustro di ritardo – lesti a voltare pagina, e senza fare nessun mea culpa: a loro bisogna ricordare che la disonestà intellettuale non sta nel cambiare le proprie idee, ma nel non volerlo ammettere.
Se i giornali spesso dimenticano i cittadini no, e alle elezioni – come accade sempre – presentano il conto agli amministratori di turno.
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