Il Codacons denuncia oggi il caso di un cittadino romano che, nonostante aver ottenuto entrambe le dosi di vaccino Pfizer ed aver quindi concluso correttamente il piano vaccinale, non riesce ad ottenere il suo Green Pass a causa di errore del sistema che rischia di compromettergli le vacanze estive, oltre ad impedirgli di accedere a servizi come ristoranti, musei, palestre, ecc.
A.D.F. – queste le iniziali del cittadino – libero imprenditore di 39 anni, ha ricevuto la somministrazione della prima dose di vaccino Pfizer a maggio, e la seconda a giugno – spiega il Codacons – Dopo l‘entrata in vigore del Green Pass, per recarsi a un ristorante della capitale, ha scaricato la sua certificazione attraverso l’app IO, andando incontro ad una amara sorpresa: il sistema gli riconosce infatti solo una vaccinazione, quella eseguita a giugno, ma non la prima (eseguita a maggio), e il suo Qr Code non viene riconosciuto valido ai fini dell’accesso a strutture e servizi vari.
L’utente inizia così una odissea, contattando prima il servizio di assistenza messo a disposizione dal Governo, poi quello della Regione Lazio, senza venire a capo della questione: un errore tecnico del sistema non riconosce infatti entrambe le vaccinazioni somministrate, e la validità del Green pass anche con una sola dose è limitata al periodo che va dal 15mo giorno successivo alla prima iniezione fino alla data della dose di richiamo, data che ovviamente non esiste per il cittadino in questione.
Senza contare che per muoversi liberamente in Europea, il “Green pass europeo” prevede entrambe le dosi di vaccino, e non solo la prima.
Un esempio di mala-burocrazia sanitaria che ora – spiega il Codacons – rischia di far saltare le vacanze estive di A.D.F. poiché, in assenza di regolare Green pass, il cittadino non potrà viaggiare in aereo e raggiungere destinazioni che prevedono doppia dose di vaccino, cenare al ristorante, utilizzare centri benessere e termali, praticare sport, entrare in parchi divertimento ecc.
“Un situazione assurda che, se non sarà risolta a breve dal Governo e dalla Regione Lazio, porterà ad una inevitabile causa contro il Sistema Sanitario Nazionale e l’amministrazione regionale per danno da vacanza rovinata, con cui chiederemo di risarcire il danno morale subito dal cittadino coinvolto nel disservizio” – conclude il presidente Carlo Rienzi.
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