“Ingiusto che chi opera nel commercio, per l’effetto incrociato delle turnazioni e delle restrizioni, debba rinunciare anche a passare poche ore con la famiglia. Auspichiamo nel buon senso da parte delle aziende”
“Sarà un Natale difficile per tutti, ma ancor di più per chi dovrà lavorare fino a tardi, nell’ambito di un’emergenza sanitaria non ancora superata: auspichiamo un atto di responsabilità da parte delle aziende che determini la chiusura anticipata alle ore 18 degli esercizi commerciali, per le giornate del 24 e 31 dicembre, oltre a un giorno di riposo per il 26: riteniamo sia giusto permettere ai lavoratori di festeggiare dignitosamente queste ricorrenze, già soggette a restrizioni. L’effetto incrociato tra gli orari di lavoro e i necessari provvedimenti anti contagio rischia di penalizzare proprio i cosiddetti “eroi” della fase del lockdown”.
E’quanto dichiarano Filcams, Fisascat e Uiltucs di Roma e Lazio, aggiungendo che “i lavoratori del commercio, soprattutto alimentare e di beni di prima necessità, sono stati in prima linea in momenti di grande tensione. Parliamo di persone sottoposte a grandi carichi di lavoro e a forti esposizioni al pubblico. Non si può e non si deve permettere che, nel silenzio generale, queste persone siano costrette anche a rinunciare a stare qualche ora con la propria famiglia. L’auspicio è che le aziende rispondano al nostro richiamo, dando disponibilità a individuare soluzioni efficaci e tempestive”.
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