Dopo l’importante riconoscimento come migliore opera drammatica ottenuto oltreoceano allo Huston International Film Festival e il primo premio al London International Film Festival, “Fuori c’è un mondo”, l’ultimo film di Giovanni Galletta, è stato finalista in svariati festival internazionali in tutte le parti del mondo. Dopo essere stato visibile on demand su Sky Cinema approda ora in esclusiva su Prime Video.
“Fuori c’è un mondo” un film scritto e diretto da Giovanni Galletta, con Emanuele Bosi, Giulia Anchisi, Bruno Crucitti, Alberto Tordi, Silvia Quondam, Gianna Paola Scaffidi, Ines Nobili, Lucia Batassa, racconta di quattro persone che attraversano il pieno centro della più grande tempesta della loro vita, e approdano così ad una profonda maturazione personale ed esistenziale.
Le vite dei protagonisti si intrecciano arrivando a porre all’attenzione non solo quattro “ritratti” diversi ma allo stesso tempo anche quello comune di un mondo allo sbando che si ritrova ciclicamente a che fare con l’imperscrutabile mistero della vita. Le vicende più imprevedibili che accadranno ai protagonisti, sempre emozionanti ma a tratti anche traumatiche e violente, permetteranno ad uno dei personaggi di intravedere nel finale almeno un brandello del senso della sua vita in particolare e di quella di chiunque in generale.
“Nel mio ultimo lavoro per il cinema, per rispondere alla domanda se realmente vale la pena vivere, ho scelto di raccontare delle vicende che finiscono per avere a che fare con le derive esistenziali di ognuno dei personaggi protagonisti raccontati. Il loro perdersi completamente negli accadimenti in cui si ritrovano a che fare finirà per porli di fronte ad una realtà del tutto inaspettata prima di tutto da loro stessi che li porterà ad un radicale cambiamento”, precisa il regista che in questo momento è impegnato nella preparazione del suo quarto lungometraggio per il cinema dal titolo provvisorio “L’imperscrutabile”.
“Anche la violenza più insensata infatti, sia quella psicologica che quella fisica”, precisa Giovanni Galletta, “finirà per trovare un motivo addirittura benevolo, come se fosse già stata scritta in un qualche modo da qualcuno o qualcosa di assolutamente inconoscibile ed inarrivabile. Potrei dire che il film non è solo un’opera drammatica ma è quello che si potrebbe definire un “thriller dell’anima”, ma il rischio di un’affermazione simile risiede nel fatto che qualcuno potrebbe vedere nel film un’opera “cervellotica”. Niente di tutto questo. “Fuori c’è un mondo” è infatti pieno di accadimenti e di colpi di scena il cui intento principale è quello di trasmettere emozioni forti e di appassionare lo spettatore.
“Credo che chi mi segue possa riconoscere nel film la mia emotività”, continua Galletta. “In realtà il mio terzo lungometraggio non è semplicemente un’opera intimista ma è anzi il film in cui più ho cercato di rivolgermi ad un pubblico vasto che è perlomeno quello che cerca lo spettacolo nel senso del coinvolgimento emotivo del termine. Sono convinto infatti che “Fuori c’è un mondo” riesca a “rapire” lo spettatore, e spero che continui a dimostrarsi in grado di appassionare come quando si cerca di risolvere un enigma; “Fuori c’è un mondo” finisce infatti per rivelarsi un rebus. Chi seguirà il film con attenzione avrà alla fine accesso alla chiave risolutiva dell’opera e rimarrà quindi “ricompensato” dalla visione”.
Foto per gentile concessione di Giovanni Galletta
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