Accorsi amici, parenti, colleghi, personaggi dello spettacolo e giornalisti a rendere omaggio al “paparazzo gentile”
“Vivi in modo che il giorno della morte non sia il più triste’’, avvertiva saggiamente Lucio Seneca. E il nostro caro amico Luciano ha vissuto ogni giorno come se fosse l’ultimo viaggio di 24 ore. Quindi, che il giorno dell’addio sia un giorno di gioia. Così Roberto D’Agostino ha introdotto, commosso, il discorso rivolto al suo amico e colonna importante di Dagospia.
Nonostante la proverbiale riservatezza di Luciano Di Bacco, la Chiesa gremita ha dimostrato quanto l’affetto e la stima raggiunga la persona piuttosto che la popolarità e Luciano era una persona amata, rispettata e stimata da tutti.
Perfino la moglie Lilly, una donna minuta e dolce, rimasta sempre “dietro le quinte” si è sorpresa di vedere tanta gente di cui ignorava l’esistenza tanto da pensare scherzosamente, vista la dedizione e la serietà indiscutibile dell’uno verso l’altra, di non dover conoscere anche qualche figlio segreto.
Lilly, di origini filippine, conosciuta nel 1982 e sposata nel 2007, abbraccia affettuosamente la foto di Luciano e ci rivela il desiderio di voler custodire le ceneri del marito con sé per avere la possibilità ogni giorno di dargli il buongiorno e la buona notte.
C’è anche Giorgio Di Bacco, il cugino arrivato dall’Abruzzo.
«Luciano, con il suo mestiere di fotografo, si è impadronito della luce – dice padre Walter Insero, nel corso dell’omelia – e ora ne è padrone.
Una persona rispettosa che ha svolto il suo lavoro nell’ombra senza l’invadenza tipica del “paparazzo”, prima per il Messaggero e poi per Dagospia.
Sempre in prima linea, ma solo grazie alla decennale collaborazione con Roberto D’Agostino Luciano Di Bacco ha potuto ottenere il suo vero riscatto ed ha potuto esprimersi al meglio.
Non esisteva evento o appuntamento in cui Luciano non ci fosse e dove tutti bramavano di essere immortalati dalla sua camera per poter poi essere protagonisti sulle pagine di Dagospia.
Roberto D’Agostino, che ha voluto fortemente che i funerali si svolgessero presso la Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo, ha preso il microfono per ricordare l’amico sin dal primo inaspettato servizio proposto sulle feste romane dei trans colombiani.
Certo Luciano aveva avuto un buon apripista in tal senso grazie alle serate gay, etero trans di Muccassassina, ma anche grazie alle sfilate erotiche targate Beautiful sexy shop di Ferdinando Ventura e sua moglie Rossella con le famose irruzioni delle telecamere di ViviRoma Television di Massimo Marino.
Una bella foto, prosegue D’Agostino, non è un prodotto meccanico, ma il frutto di una coincidenza miracolosa che può mettere a nudo la psicologia di una persona se si riesce ad approfittare della mossa giusta al momento giusto.
Si sono stretti intorno alla vedova Lilly, oltre a Roberto D’Agostino con la moglie Anna Federici e tutta la redazione di Dagospia guidata dal vicedirettore Riccardo Panzetta, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio Guido D’Ubaldo, l’ex assessore del Comune di Roma Umberto Croppi, lo scrittore Fulvio Abbate, gli storici fotografi Rino Barillari, Ferdinando Mezzelani, Maurizio Riccardi, Marcellino Radogna, Umberto e Alessandro Pizzi, i colleghi dell’agenzia Toiati.
Anche tanti giornalisti, tra cui l’ex capocronista del Corriere della Sera e del Messaggero Giuseppe Di Piazza, Fabrizio Roncone del Corsera, Davide Desario e Giorgio Rutelli, rispettivamente Direttore e Vicedirettore dell’Adnkronos, Elena Polidori di Repubblica, Monica Giandotti della Rai, Fabrizio Ravoni.
Presenti tra gli altri la regina dei salotti romani Marisela Federici, Luca Josi, le pr Camilla Morabito con la madre Marisa Stirpe moglie diell’oculista Mario Stirpe, Sonia Rondini, l’avvocato del mondo dello spettacolo Giorgio Assumma (intervenuto insieme a D’Agostino e D’Ubaldo tra coloro che hanno ricordato Di Bacco durante la cerimonia), l’ex questore Francesco Tagliente e rappresentanti dell’ufficio stampa del comando provinciale dei carabinieri di Roma.
E ancora Guglielmo Giovanelli Marconi, Giorgio Melidoni, Irma Capece Minutolo, Donatella Gimigliano, ideatrice di Women for women premio Camomilla, insieme alle fotografa glam Tiziana Luxardo, Emilio Sturla Furnò con il marito, lo chef Stefano Crialesi e Filippo Biffani, Flavio Koea, Elisabetta Viaggi, il fotografo Slim Marzicola, la troupe di Eleonora Daniele e La Vita in diretta, Sonia Tozzi, Fenxia Zhou (Sonia), Marco Geppetti, Lolly Melaranci, Roberta Savona del Messaggero, Marino Collacciani con la moglie,
il fotografo e collega Marco Nardo che ha accompagnato Luciano fino alla fine facendogli visita in ospedale con assiduità come anche la grande amica Gabriella Sassone che ha avuto un ruolo importantissimo negli ultimi giorni della sua vita.
Prendono posto, all’interno della chiesa, Francesco Siciliano, presidente Fondazione Teatro di Roma e il critico cinematografico Marco Giusti con la moglie. Più tardi arrivano il maestro Gerardo Di Lella, Pietro Lepore, la presidente dei Nastri d’Argento Laura Delli Colli, Anna Coliva, Sergio Valente, Amedeo Goria, Federica Cerasi, Agostino Vitolo, Berta Zezza e noi del ViviRoma con Miria Maiorani.
Si riconoscono anche vecchi colleghi del Messaggero come Francesco Marchioni e Giorgio Belleggia. In piedi ecco Fabio Perugia, ex portavoce comunità ebraica di Roma.
Tra le corone di fiori, quella della famiglia Cavicchia, della storica Taverna Flavia.
Roberto D’Agostino, conclude il suo profondo e sentito discorso con queste parole: “Luciano adorato, ti piango con tutta la redazione che ti ha voluto un bene infinito… purtroppo è andata così… però, dai, da lassù, cazzo! ammettilo: “Ma quanto ci siamo divertiti!?!!!”.
Foto di Flavio Koea ed Elisabetta Viaggi
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